L'Amico del Popolo digitale

Dai nostri paesi Cadore e Ampezzo 20 L’Amico del Popolo 21 maggio 2015 - N. 20 Il comune di Borca notifi- ca che, in prossimità dell’e- state, i cittadini proprietari degli immobili edificati in zona P4 (pericolosità molto elevata) all’interno del ter- ritorio comunale sono tenuti ad avvisare gli utenti degli immobili stessi (in caso di affitto stagionale o cambio di residenza) dell’obbligo di compilazione delle schede ri- cognitive di edifici e nuclei familiari. Tali schede sono disponibili presso l’ufficio tecnico comunale. Anche coloro i quali aves- sero precedentemente com- pilato il modulo sono tenuti ad aggiornare il Comune su eventuali variazioni dei dati dichiarati. L’operazione di monito- raggio è resa necessaria dalla pericolosità della zona, posta sotto la minaccia della frana dell’Antelao. Già in passato il Comune è stato vessato da fenome- ni di dissesto idrogeologico, che hanno messo a repenta- glio la vita o la sicurezza de- gli abitanti: dal più recente 2009, in cui hanno perso la vita due cittadini, al lontano 1737, quando la frana cau- sò 30 vittime. La più triste- mente famosa è stata però la frana del 21 aprile 1814, che investì e sommerse i piccoli paesini di Taulèn e Marce- ana, cancellandoli dal terri- torio e mietendo 316 vittime. Per evitare il ripetersi di tali sciagure il Comune si sta adoprando attivamente alla protezione dei suoi cit- tadini, con mezzi indiretti come i vari cartelli di peri- colo sparsi sul territorio o il semaforo lungo la stata- le (che arresta la viabilità all’occorrenza), o diretti co- me il servizio di sms attivo in caso di emergenza. La compilazione di tali schede ricognitive è quindi di fondamentale importanza per la sicurezza dei cittadi- ni e per facilitare il lavoro agli eventuali soccorritori: grazie a una tale iniziativa è possibile avere un database degli estremi telefonici utili per contattare una persona in caso di pericolo. M.M. BORCA - Il cartello che avvisa del pericolo di frana. cortina Gdf, diventa Maggiore il comandante Landi Leonardo Landi, al co- mando della compagnia di Cortina d’Ampezzo della Guardia di finanza, ha ottenuto l’avanzamento di grado, con la promozione da capitano a maggiore. Il suo arrivo a Cortina, nell’estate 2011, segnò l’i- nizio di un nuovo percorso istituzionale. Dopo quasi quarant’anni, la caser- ma fu elevata da rango di tenenza a compagnia, con l’obiettivo primario di meglio rispondere alle cre- scenti esigenze di controllo economico del territorio e tutela degli interessi economici e finanziari dello Stato, nella circoscrizione di servizio del reparto. Una conseguenza fu l’ampliamento dell’organico, a beneficio del contribuente e dello sviluppo delle ampie potenzialità del reparto, sia in ambito tributario e operativo, sia per il soccorso alpino, che comprende pure gli interventi sulle piste da sci, durante l’inver- no, svolti da personale specializzato della compagnia. Leonardo Landi è orgogliosamente romano, nato sull’isola Tiberina, 38 anni fa. Ha frequentato i cin- que anni dell’Accademia allievi ufficiali della Guar- dia di finanza di Bergamo e Roma ed è laureato a pieni voti in giurisprudenza e in scienze della sicurez- za economico - finanziaria, entrambe specialistiche, conseguite a Milano e Roma. Prima di arrivare al comando isolato della compagnia di Cortina d’Am- pezzo, ha maturato la sua esperienza professionale in diversi incarichi operativi: a Predazzo (Tn), quale comandante di plotone allievi e docente presso la scuola alpina della Finanza, e a Milano, comandante di sezione operativa delle unità specializzate antiter- rorismo e pronto impiego, meglio note come Baschi verdi. Prima di giungere a Cortina aveva prestato servizio a Cagliari, comandante della Finanza all’a- eroporto e nei due porti, commerciale e turistico. I quattro anni sinora trascorsi a capo della compa- gnia ampezzana lo hanno visto impegnato in una intensa attività di verifiche fiscali e tributarie; ha dedicato particolare attenzione anche al lavoro delle due squadre del soccorso alpino Sagf, di Auronzo di Cadore e di Cortina d’Ampezzo, curando personal- mente periodiche esercitazioni del personale, in col- laborazione con le sezioni aeree di Bolzano e Venezia. Per il maggiore Landi si prospetta il trasferimento, dal comando della compagnia di Cortina ad altro incarico, nel prossimo anno 2016. Marco Dibona Leonardo Landi. borca - I cartelli in paese, il semaforo sulla statale, il servizio sms Rischio frana, prevenire in tutti i modi I villeggianti devono compilare una scheda ricognitiva, utile nel pericolo cortina Seicento anni fa, quando Ampezzo era Cadore Il 1 settembre 1415 la gente di Vinigo cedette le proprietà agli Ampezzani Il 1 settembre 1415, nella piazza di Peaio, la gente di Vinigo cede le sue proprietà a nord, oltre la valle d’Am- pezzo: l’ospizio e la chiesa di Ospitale con i prati oltre il Felizon, il pascolo di Lerosa, tutti i diritti in Travenan- zes. I Cadorini sono costret- ti dalla necessità: debbono raccogliere 500 ducati d’oro, il riscatto dei loro compaesa- ni, fatti prigionieri dal capi- tano austriaco Giovanni di Villanders, nelle continue scaramucce e schermaglie di confine, lassù. I tempi so- no grami, le armi balenano spesso: nemmeno un secolo dopo, nell’ottobre 1511, sa- rà Massimiliano d’Asburgo a spostarli, quei confini, con la conquista del castello di Botestagno e, di conseguen- za, del paese di Ampezzo, che sarà diviso dal Cadore, da Venezia, dall’Italia, per quattro secoli. Quest’anno la Regola alta di Larieto, una delle undici Regole d’Ampezzo, intende celebrare i seicento anni trascorsi da quella data. Per l’estate sono in programma diversi eventi, che vivran- no proprio nei luoghi della storia. Nella ricorrenza del 1 settembre ci sarà un con- certo, nella chiesa dei san- ti Nicolò, Biagio e Antonio abate di Ospitale, il monu- mento più antico d’Ampezzo, consacrata il 30 settembre 1226. Sotto la volta dell’ab- side si esibirà il Coro Cor- tina; i cantori, con il diret- tore Marino Baldissera, il presidente Albino Casano- va, hanno accettato di buon grado di posticipare il con- sueto concerto estivo a Ospi- tale. Anche loro hanno una ricorrenza da sottolineare: i cinquant’anni di attività del coro, fondato nel 1965. I giorni successivi, sabato 5 e domenica 6 settembre, in un programma ancora da definire nei dettagli, ci sa- ranno altre manifestazioni, alla malga di Ra Stua, nel cuore del Parco naturale re- gionale delle Dolomiti d’Am- pezzo e poi lassù, sull’alpe di Lerosa, a 2000 metri, dove la Regola alta di Larieto ha appena ristrutturato il vec- chio cason, il capanno dei pastori. Nel frattempo sarà stata inaugurata la mostra stori- ca, in Ciasa de ra Regoles, nel mese di luglio, con do- cumenti, fotografie, reper- ti, a raccontare le vicende di Ampezzo, della sua gen- te, dei primi abitanti, giun- ti dal Cadore per l’alpeggio estivo, poi insediati nella conca, delle contese di con- fine, della rivalità e della solidarietà. In queste cele- brazioni saranno coinvolti i vicini cadorini, la gente e le istituzioni di Vinigo, con un prezioso scambio di docu- menti e informazioni. Allora ci fu chi si oppose alla compravendita: gelosie e rivalità non sono preroga- tiva esclusiva dei nostri tem- pi. Ma il consiglio di Pieve, dall’austero palazzo dell’A- rengo, tacitò tutto e tutti. In fondo, la proprietà restava al Cadore, passava soltan- to dai Cadorini di Vinigo ai Cadorini di Ampezzo, molti dei quali discendevano pro- prio dalle famiglie che, per prime, utilizzarono i pascoli, trasformarono la foresta e abitarono i dolci pendii della conca. Marco Dibona CORTINA - Ospitale, che la comunità cadorina di Ampezzo comprò dalla gente di Vinigo. Erano di Vinigo l’ospizio e la chiesa di Ospitale con i prati oltre il Felizon, il pascolo di Lerosa, tutti i diritti in Travenanzes. La Regola alta di Larieto celebra l’anniversario

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