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Sì alle Province montane, ma con quale futuro?

La settimana scorsa è stato approvato dal Senato e questa settimana viene approvato in via definitiva dalla Camera il disegno di legge Delrio che istituisce le città metropolitane, che detta disposizioni circa le Unioni e le fusioni dei Comuni e che riforma le Province, limitandone le competenze, rendendole enti di secondo grado, ma anche istituendo le nuove «Province con territorio totalmente montano e confinanti con Stati esteri» (è il caso di Belluno, di Sondrio e di Verbano–Cusio–Ossola) alle quali vengono conferite alcune competenze particolari. È previsto infatti che le Regioni conferiscano loro forme particolari di autonomia sulle materie di loro competenza e che, in più rispetto alle altre Province, siano loro affidate anche la cura dello sviluppo strategico del territorio, la gestione di servizi in forma associata in base alle specificità del loro territorio e la cura delle relazioni istituzionali con Province, Regioni ed altri enti territoriali di altri Stati con esse confinanti e con territorio montano.
In ambito provinciale l’approvazione del disegno di legge Delrio è stato salutato con soddisfazione da alcuni (in particolare per l’istituzione delle Province montane) e con grandi critiche da altri (in particolare per l’abolizione dell’elezione diretta). Ma prima di promuoverle o bocciarle c’è da chiedersi che fine potranno fare le nuove Province montane perché – recita il testo di Delrio – si tratta di norme prodotte «in attesa della riforma costituzionale del Titolo V». Ma la riforma del Titolo V all’inizio della settimana è già stata approvata dal Consiglio dei ministri e ora si appresta a iniziare il suo percorso parlamentare con l’impegno del premier Renzi che venga approvata in prima lettura prima delle elezioni di fine maggio. Il futuro delle Province montane dipenderà quindi da quanto prevederà il nuovo Titolo V della Costituzione che certamente sancirà la fine delle Province, ma che nel testo ora in discussione prevede enti di area vasta. Questi enti in montagna avranno le competenze necessarie per governare il loro territorio particolare? Nel dibattito che ora si apre bisognerà fare di tutto perché questa domanda sia tenuta bene in evidenza.

Leggi la "spalla" della settimana scorsa.

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