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Per la montagna negozi multiservizi

Per dare un futuro alla montagna è indispensabile garantirle un’adeguata offerta di servizi, compresi anche i piccoli negozi di paese. Ne è convinto il nuovo presidente di Confcommercio Belluno, Paolo Doglioni, che ha posto questo obiettivo tra le priorità del suo mandato. «Il negozio di prossimità», spiega, «rappresenta un fattore di economia diffusa, di occupazione e soprattutto di servizio ai consumatori. Questo è vero in ogni contesto, dal quartiere cittadino alla periferia urbana, ma è tanto più importante nei paesi delle nostre vallate».
Ma come fare per consentire ai piccoli negozi di sopravvivere in montagna e continuare a svolgere la loro insostituibile funzione sociale, oltre che economica?
Secondo Doglioni «una forma importantissima di sostegno è quella che gli enti locali potranno concedere mediante la modulazione del carico fiscale». Una rinuncia a un gettito fiscale in grado di produrre frutti maggiori per la comunità di quelli sperabili dai soldi non incassati.
Dalla Provincia di Trento viene anche un’altra sollecitazione: quella dei negozi multiservizi. Partecipando all’inaugurazione di uno di questi esercizi, qualche giorno fa il vicepresidente provinciale Alessando Olivi ha sottolineato che «queste attività sono una risorsa importante per il territorio perché rendono effettivi anche in periferia i diritti basilari della cittadinanza di accesso ai servizi. Queste realtà consentono alle piccole comunità di continuare a vivere e mantenere la propria identità. Sono un luogo di socialità e di opportunità economiche. Sono la prova che il commercio ha anche una reale funzione sociale. Per questo la Provincia autonoma di Trento investe risorse per assicurare un futuro a queste imprese commerciali: dobbiamo essere consapevoli che queste attività hanno una ricaduta importante sulla comunità».
In Trentino sono 175 i negozi di alimentari e 50 i pubblici esercizi che rientrano nella categoria dei negozi multiservizi e vengono sostenuti dalla Provincia che ancora nel 2009 ha messo a disposizione circa 2 milioni di euro per interventi sulle strutture, per acquisto o ristrutturazione, e altrettanti per sostenere la gestione, per contribuire quindi al bilancio delle aziende.
È vero, il Trentino ha i soldi, però ha anche saputo dotarsi di una legge specifica e non ha mancato di sensibilizzare anche la popolazione perché «c’è bisogno del sostegno delle comunità locali e i cittadini devono essere i primi a tenere vivi questi esercizi». Ce n’è di cammino da fare nel Bellunese.

Leggi il "fondo" della settimana scorsa.

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