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Facciamo sentire la nostra voce

Perché fa così fatica a diventare realtà la legge regionale di attuazione della specificità della Provincia di Belluno? Perché sono passati già 919 giorni dalla approvazione dello Statuto regionale (come indica il contatore qui sotto) senza che sia stato attuato quanto prevede?
È convinzione diffusa che la ragione vera risieda nel fatto che molti consiglieri regionali fanno fatica a destinare alla provincia di Belluno qualche competenza e qualche risorsa in più perché ciò può venire criticato dai loro territori di appartenenza, come se "tradissero" il loro bacino elettorale a favore di un’altra zona della regione.
E se questa difficoltà si è sempre fatta sentire, da qui in avanti è destinata a pesare sempre di più perché la legislatura regionale sta volgendo al termine e i suoi ultimi mesi, prima delle elezioni della prossima primavera, sono i più esposti alle pressioni e ai calcoli elettorali.
Per questa ragione ora si può parlare di ultima occasione per la specificità della Provincia di Belluno. Perché, se non ne verrà approvata l’attuazione prima della pausa estiva, sarà poi sempre più difficile immaginare di poterla ottenere nei mesi successivi.
Di qui l’importanza di mettere a frutto nel modo migliore le prossime scadenze. A partire dalla riunione della prima Commissione regionale del 22 luglio in modo tale che il progetto di legge sulla specificità (che questa volta è il primo punto all’ordine del giorno) venga votato e possa approdare al Consiglio regionale di fine luglio.
Perché non venga perso altro tempo e soprattutto perché i consiglieri regionali non si adagino nel comodo equivoco che possa trattarsi di un "regalo" indebito alla provincia di Belluno, è certamente importante che tutte le componenti della società bellunese tornino a far sentire la loro voce, spiegando che la normativa proposta non è un privilegio, ma una necessità per la montagna, una condizione indispensabile per poterle consentire di guardare al futuro con speranza, con la possibilità di mettere a profitto le sue peculiarità e di compensare, almeno in parte, le difficoltà strutturali con cui deve quotidianamente confrontarsi e che ne fanno un territorio svantaggiato rispetto alla pianura.
Far sentire forte la voce per togliere qualsiasi alibi a chi ha tutto il vantaggio a presentare quella della specificità come un’operazione di comodo e di parte.
Far sentire forte la voce anche per far capire in Regione che è vano promettere attenzione alla montagna se poi, quando c’è la possibilità concreta di garantirla, ci si tira indietro quasi che fino ad allora si fosse scherzato.
La provincia di Belluno ha bisogno del riconoscimento della specificità e ha bisogno che in Consiglio regionale ci sia la serietà di dare seguito a quanto si è iniziato con la Statuto regionale.

Leggi il "fondo" della settimana scorsa.

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