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Passo avanti importante sul quale serve vigilare

L’approvazione della legge regionale sulla specificità della montagna è certamente un passo avanti importante per la provincia di Belluno. Un risultato di cui essere soddisfatti e fieri, anche per come è stato ottenuto (con una significativa capacità di fare squadra tra tante componenti della società bellunese).
Ma la soddisfazione per il risultato raggiunto non deve far dimenticare le difficoltà e le fatiche che ci sono state e neppure deve illudere che il più sia fatto e che la strada sia ormai in discesa. La soddisfazione di oggi deve invece motivare ancor di più l’impegno per domani perché, come dimostra chiaramente l’esperienza di territori ben più esperti di autogoverno (come le Regioni e le Province speciali) i risultati si ottengono solo a patto di un lavoro continuo e indefesso.
Occorrerà verificare fin da subito che non si perda tempo nel dare attuazione a quanto prevede la legge, per esempio a proposito dei tempi della ricognizione della Giunta regionale per definire le funzioni da passare al Bellunese.
Non si può poi fare a finta di non sapere che, oltre le dichiarazioni compiaciute di questi giorni, in Consiglio regionale c’è chi non è favorevole a questo provvedimento o ad alcune sue parti, come spiegato anche dall’assessore leghista Ciambetti al nostro giornale (vedi a pagina 6) e che è presumibile che non mancherà chi cercherà di ostacolarne o depotenziarne l’attuazione. I modi possono essere diversi. Per esempio utilizzando la normativa per polemizzare col Governo di Roma, "nascondendo" la non volontà di darle attuazione con la mancanza di risposte da parte dello Stato. E’ vero che Roma deve fare la sua parte (chiarendo il quadro istituzionale e dotandolo di risorse adeguate), ma ciò non giustifica un possibile immobilismo regionale. Occorre vigilare e per farlo, con efficacia, è indispensabile che le varie componenti della società bellunese siano capaci di un nuovo gioco di squadra, facendo ciascuna la sua parte perché ogni pretesto non diventi un’occasione per frenare o bloccare. E di occasioni ce ne possono essere. Per esempio è stato approvato un emendamento sulla tutela del paesaggio (presentato prima da Bond e poi dallo stesso ritirato, ma riproposto dal leghista Caner) che può presentare dei profili di incostituzionalità e quindi essere impugnato dal Governo. Ciò non impedirà l’entrata in vigore della legge, ma potrebbe fornire il destro per polemizzare tra Venezia e Roma e intanto non portare avanti il lavoro di attuazione della normativa. Uno scenario a cui stare attenti e da scongiurare.

Leggi il "fondo" della settimana scorsa.

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