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Sì all’«area vasta» in montagna

Più competenze allo Stato, meno poteri alle Regioni. Azzeramento della legislazione concorrente fra Stato e Regioni e clausola di supremazia a favore dell’«interesse nazionale» e dell’«unità giuridica ed economica della Repubblica». Piena salvaguardia delle Regioni speciali e delle Province autonome. Abolizione delle Province nelle Regioni a statuto ordinario, ma previsione degli «enti di area vasta» tenendo conto anche delle «aree montane».
Questa la sintesi del nuovo Titolo V della Costituzione come disegnato dalla riforma votata, in prima lettura, dal Senato l’8 agosto.
Per il Bellunese un risultato certamente inferiore alle attese rispetto all’autonomia sperata, ma comunque un passo in avanti sul quale bisognerà però cercare di costruire ancora, già a partire dal prossimo passaggio parlamentare della riforma.

Leggi il "taglio medio" della settimana scorsa.

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