Urne aperte dalle 7 alle 23 domenica 31 agosto ad Auronzo di Cadore e a Voltago Agordino per il referendum che vuole accertare la volontà dei cittadini circa la possibilità di far passare il loro Comune dal Veneto al Trentino Alto Adige.
I promotori della consultazione invitano tutti ad andare a votare, nella speranza che venga superato il quorum del 50 per cento dei votanti (che sancisce la validità del referendum), spiegando che si tratta del modo legale più efficace per dare voce alla montagna. Un’efficacia confermata per esempio dal fatto che a seguito dei referendum già celebrati sono stati costituiti dei Fondi appositi per i Comuni di confine. A chi obietta che questa iniziativa rischia di frazionare e indebolire la provincia, molti promotori del referendum contrappongono la loro volontà di mantenere unito il Bellunese e di vedere la consultazione come un modo per dire forte che così le cose non possono continuare e che c’è bisogno di più autonomia, di politiche specifiche per la montagna e di maggiori collegamenti con quei territori, come il Trentino Alto Adige, in cui ciò è realtà. Ci sono per altro anche sostenitori del referendum che sperano effettivamente nel passaggio di Regione, come c’è anche chi è contrario al referendum facendo presente che si tratta di una prospettiva difficilmente concretizzabile e che perciò nasconde il pericolo di illudere oggi le persone ed esporle domani a una cocente delusione. Di qui la considerazione che è preferibile percorrere altre vie per dare risposte alla montagna.