L’Amico del Popolo.it
Info | YouTube

Un problema se Belluno e Feltre non collaborano

Se Belluno e Feltre non ragionano insieme, ci perdiamo tutti.
Basta vedere quel che succederà nei prossimi mesi in un settore sanitario delicatissimo, quello della preparazione dei farmaci per la chemioterapia. Fino alla fine dell’anno saranno ancora preparati a Belluno e a Feltre, da febbraio 2015 non più: la farmacia di riferimento sarà quella di Castelfranco Veneto.
Parliamo del procedimento di diluizione dei farmaci chemioterapici, che vengono usati per le cure dei pazienti con tumori «solidi» e tumori del sangue. Una cosa molto delicata, che ora è destinata a complicarsi per via di alcune nuove norme che impongono scelte costose.
La legge, infatti, prevede la presenza di un farmacista che certifichi la quantità di farmaco diluita, una figura professionale che andrebbe assunta proprio per questo scopo. La legge, inoltre, prevede che i locali dove avviene la diluizione abbiano alcune caratteristiche di sicurezza, che i locali attuali non hanno: erano a norma con la vecchia legge, ma poi la normativa è cambiata. Ristrutturare? A Belluno servirebbero forse 500mila euro, altrettanti a Feltre. Così tanti soldi le due Ulss non li hanno.
Nella necessità di una riorganizzazione che coinvolge tutto il Veneto, la Regione ha fissato il nuovo parametro basandosi su valutazioni economiche: per creare un nuovo punto di diluizione centralizzato con tutte le caratteristiche a norma bisogna che vengano fatte almeno 30 terapie al giorno. Belluno non fa 30 terapie al giorno, per poco. Feltre non fa 30 terapie al giorno, per poco. Sommando Belluno e Feltre si farebbero molto più di 30 terapie al giorno.
Ebbene, le due Ulss di Belluno e di Feltre non hanno pensato di unire i loro numeri per realizzare un nuovo centro unico di diluizione in provincia, come verrebbe logico pensare, ma hanno separatamente deciso di rivolgersi ciascuna a Castelfranco Veneto.
Dietro le quinte, si lavorerà così: il medico vedrà il paziente di mattina, con gli esami, il giorno prima della terapia prevista; entro la stessa mattina dovrà spedire a Castelfranco le schede per la diluizione dei farmaci; il giorno dopo dovrà attendere l’arrivo dei farmaci da Castelfranco per poter iniziare il trattamento (neve e strade permettendo), con un evidente condizionamento degli orari e disagi sia sul fronte dell’organizzazione medica sia, soprattutto, dal lato del paziente malato di tumore e della sua famiglia.
Sarà così da febbraio. È questo il modo di fare squadra tra le Ulss di Belluno e di Feltre? Inaccettabile, tanto più se il campanilismo ricade sulla pelle dei cittadini.

Leggi la "spalla" della settimana scorsa.

Copyright © 2000-2019 L'Amico del Popolo S.r.l.
Piazza Piloni 11, 32100 Belluno - tel. +39 0437 940641, fax +39 0437 940661, email redazione@amicodelpopolo.it | P.Iva/C.F. 00664920253