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Le Materne paritarie protestano con Stato e Regione

Si è svolta sabato 8 novembre a Cavarzano l’assemblea della Fism, la Federazione italiana delle scuole materne, per il rinnovo del Consiglio provinciale e per la deliberazione di iniziative urgenti di sensibilizzazione sulla grave situazione di crisi delle scuole materne paritarie.
Alla presenza del vescovo, mons. Giuseppe Andrich, e di circa 25 scuole sulle 35 iscritte alla Fism provinciale (la totalità delle scuole paritarie del territorio), il presidente dell’Assemblea, Maurizio Fontanelle, già presidente Fism, ha richiamato l’attenzione dei presenti sullo stato di crisi gravissima in cui versano le scuole testimoniato da uno stillicidio continuo di chiusure, che negli ultimi anni ha visto venir meno le materne di Trichiana, Longarone, Mel e Auronzo.
«Le scuole non ce la fanno più a pagare gli stipendi: lo Stato e la Regione Veneto, nonostante la parità dichiarata dalla legge 62/2000, sono gravemente inadempienti sotto il profilo dell’erogazione dei contributi. Andando di questo passo, si perderà la peculiarità tutta veneta di una scuola dell’infanzia modello di qualità, capace di accogliere ben 2/3 dei bambini in età 3–6 anni».
Fontanelle ha anche sottolineato che devono essere chiare e conosciute le inadempienze dello Stato, della Regione e dei Comuni.
Lo Stato non dà attuazione della parità scolastica prevista dalla legge, i suoi contributi sono inadeguati (e ora anche tagliati) e sono conferiti con gravissimi ritardi. Si tratta di inadempienze che durano da molto tempo, senza segnali che a breve la situazione possa cambiare, e che sono molto gravi ‐ ha fatto presente Fontanelle – soprattutto per aree come il Veneto che hanno una rete di scuole dell’infanzia paritarie di supplenza delle scuole statali.
La Regione del Veneto secondo Fontanelle ha la colpa di non essere efficace nelle erogazioni dei contributi (spesso in grave ritardo) e di non avere "preteso" con forza – come era stato promesso – che l’originale modello veneto delle scuole dell’infanzia, fondato sulla rete delle scuole paritarie, fosse riconosciuto tra le materie della autonomia regionale.
Infine i Comuni che, con lo strumento della convenzione, garantiscono un contributo per il ristoro della retta che pagano le famiglie, talora condizionano il sostegno economico alle loro condizioni amministrative interne che non tengono conto della rilevanza sociale del servizio pubblico svolto dalle scuole materne paritarie e non attuano i patti sottoscritti in materia da Anci Veneto e Fism Veneto.
«Vista la situazione – fa ancora presente Fontanelle – le scuole provinciali si attiveranno per un’adeguata e incisiva informazione ai genitori sulle ragioni della protesta e venerdì 21 novembre, similmente a quanto accadrà nel resto del Veneto, organizzeremo una manifestazione sit–in presso la Prefettura di Belluno dove bambini, genitori e insegnanti chiederanno di essere ricevuti dal prefetto e gli consegneremo una documentazione sullo stato di crisi del settore».

Leggi il "taglio medio" della settimana scorsa.

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