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Giovani imprenditori, Belluno ultima in Italia

Nella tradizionale indagine sulla qualità della vita del quotidiano «Il Sole 24 Ore» la provincia di Belluno si conferma al 4° posto, dietro a Ravenna, Trento e Modena e davanti ad Aosta, Reggio Emilia e Bologna e a tutte le altre 100 province italiane. Un risultato certamente considerevole, che pone Belluno ai vertici nazionali, grazie a numerose eccellenze, per esempio in fatto di ordine pubblico (3° posto) o di tenore di vita (5° posto). Ma insieme a tanti aspetti positivi, ce ne sono altri negativi e alcuni in modo anche pesante, rispetto alle altre province italiane. È il caso del numero dei giovani imprenditori (18–29 anni). Per questo aspetto siamo all’ultimo posto in Italia. Da noi nel 2013 c’erano 31,67 giovani imprenditori ogni mille giovani, mentre a Prato, la prima in classifica, erano 71,34. Se a questo dato si associa anche il fatto che la provincia di Belluno è quint’ultima nella classifica relativa al numero delle imprese registrate ogni 100 abitanti (7,77, dato 2014) allora si può concludere che il tessuto imprenditoriale bellunese ha delle sofferenze. Per il presidente degli Industriali bellunesi, Gian Domenico Cappellaro, «servono sia misure concrete a favore della competitività del territorio, sia un impegno congiunto delle associazioni di categoria e delle istituzioni per accrescere la cultura d’impresa così da incentivare soprattutto i giovani a mettersi in gioco».
Di sicuro è necessario intervenire a sostegno del territorio (anche per arginare lo spopolamento e l’invecchiamento) e favorire una cultura d’impresa, ma anche aiutare direttamente i giovani perché fa impressione constatare che in tanti non hanno una grande fiducia di potersi costruire un futuro bellunese e, tra i pochi giovani che ci sono, non mancano quelli che progettano di andarsene.
Per gli aspetti positivi, da segnalare che Belluno è prima nella classifica delle rapine (6,68 ogni 100mila abitanti nel 2013), è seconda nella pagella ecologica e terza nella classifica del patrimonio medio delle famiglie (nel 2012 era di 474.733 euro, inferiore solo a quello delle famiglie di Sondrio e Aosta). Bene anche il tasso di occupazione totale che nel 2013 era del 70% (quinto posto nazionale) e l’andamento dell’export nel 2013: settimo posto assoluto.

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