VALLE DI GARES (CANALE D’AGORDO) – Nella foto un palo della luce e alcuni alberi caduti lo scorso fine settimana quando il vento impetuoso che ha interessato la provincia ha provocato vari danni, soprattutto in Agordino, in Zoldo e in Cadore. Tra venerdì notte e sabato oltre 60 tra tecnici e operai Enel e di imprese che collaborano con l’Azienda elettrica sono intervenuti per riparare i danni ad alcune linee elettriche a 20.000 volt causati da alberi che si sono spezzati. A Rocca Pietore il vento ha spostato dei fienili e nella zona di Frassenè invece sono volati i tetti di alcuni fienili. In Zoldo è stato scoperchiato il tetto del museo etnografico della valle di Goima, a Molin di Zoldo Alto alcune case e tabià hanno subìto lo stesso problema sui loro tetti e a Mareson l’albero di Natale a fianco alla chiesa si è rovesciato sopra un’auto. Altri danni il vento li ha provocati domenica quando a Cima Gogna, in Comune di Auronzo, ha scoperchiato il tetto in lamiera del capannone di una segheria. A pochi chilometri di distanza, tra Auronzo e Misurina, una pianta caduta sulla strada ha rischiato di colpire un automobilista. Un altro albero è caduto sulla strada poco sopra Cortina, in località Pocol, interessando la linea elettrica locale. Cadute di piante sono state registrate anche in altre località come sul passo Valles o a Forcella Aurine, ma per fortuna con problemi limitati per la viabilità. Oltre che dal vento, la fine della settimana scorsa è stata caratterizzata anche da temperature anomale in quota dove sono stati registrati anche 15–17 gradi, con l’inevitabile scioglimento di parte della poca neve presente. E il mix di vento e caldo è da annoverarsi anche tra le cause della slavina di grandi dimensioni che, staccatasi domenica dal Piz Boè (vetta di oltre 3mila metri che fa parte del gruppo del Sella e che si trova fra le province di Belluno, Trento e Bolzano), ha travolto un gruppo di quattro scialpinisti della Val Badia provocando la morte del 31enne Luca Valentin di Corvara.