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Mercoledì 25 febbraio 2015

Presentato il rapporto Migrantes

Di grande interesse e spessore la presentazione avvenuta a Belluno sabato 21 febbraio scorso del "Rapporto annuale 2014" della Fondazione Migrantes rivolta ad un bel gruppo di studenti delle scuole superiori della città. L’iniziativa, promossa dalla Biblioteca dell’emigrazione dell’Associazione Bellunesi nel Mondo insieme alla Diocesi di Belluno–Feltre e alla Migrantes diocesana, si è articolata in tre momenti. Nel primo, don Umberto Antoniol, direttore della Migrantes locale, si è soffermato sul valore della pubblicazione non solo quale strumento di conoscenza e di analisi dei fenomeni migratori di ieri e di oggi, ma come occasione di stimolo per proposte e interventi, anche nei confronti delle Istituzioni, per dare risposta ai numerosi problemi del mondo migratorio. Gli ha fatto seguito Dino Bridda, direttore del mensile "Bellunesi nel Mondo" che , accompagnando la sua relazione con una splendida e avvincente carrellata di immagini, ha svolto l’ampio tema dell’associazionismo come forma di aggregazione e di autotutela dell’emigrante bellunese, partendo dal secolo XVIII sino ai giorni nostri, e sottolineando, in tale contesto, il fondamentale ruolo svolto dall’Associazione Bellunesi nel Mondo, la quale oggi, in particolare, con il social network "Bellunoradici.net" sostiene e aggrega tanti giovani bellunesi all’estero. Infine Delfina Licata, capo redattore del "Rapporto", ha ampiamente ed efficacemente illustrato contenuti e motivazioni del lavoro, quale strumento di conoscenza, sensibilizzazione e crescita sulle tematiche della mobilità, soffermandosi specialmente su quella attuale dei giovani italiani, vista nelle sue ombre e nelle sue luci. E’ seguito il dibattito, con varie domande e sottolineature dal parte dell’uditorio. Moderato dal presidente della Biblioteca Gioachino Bratti, l’incontro si è concluso con le parole del presidente dei Bellunesi nel Mondo Oscar De Bona, che ha evidenziato i meriti e il successo di "Bellunoradici.net" e del "Museo Interattivo dell’emigrazione" , che pone l’ Associazione e Belluno all’avanguardia in tali campi. Tra i presenti anche il consigliere regionale Sergio Reolon, e, per l’Abm, la vicepresidente Patrizia Burigo, il direttore Marco Crepaz, dirigenti ed ex emigranti.

Poste chiuse, parla l’Anci

«Vista la chiusura di molti uffici postali annunciata nelle scorse settimane da Poste Italiane Spa, concordo pienamente sull’idea di costituire un tavolo di concertazione regionale per risolvere il problema». Lo afferma la presidente di Anciveneto, Maria Rosa Pavanello, che torna di petto sulla questione. «Trattandosi di un’azienda a capitale pubblico, ed essendo tenuta a garantire un servizio di grande importanza sulla base di un contratto di programma firmato con lo Stato, Poste Italiane Spa deve rispettare le necessità della popolazione. Specie delle sue fasce più deboli. In particolare, dopo aver fatto tanto per attrarre tra i propri clienti molti pensionati (che in genere hanno più difficoltà di spostamento) è inaccettabile chiudere un così elevato numero di uffici e sportelli. Significa ridurre le sedi a cui l’utenza può rivolgersi e costringerla così a maggiori spostamenti. Senza contare che chi si sposta andrà a gravare su altri uffici e a sottoporli a un ulteriore intasamento, con il conseguente abbassamento della qualità del servizio». In alcune zone, le chiusure annunciate potrebbero creare delle vere e proprie emergenze: per dare un’idea, delle trenta chiusure previste in Veneto, ben quindici sono nella sola provincia di Treviso. «Ma anche dove le chiusure previste sono meno la popolazione andrebbe comunque incontro a significative difficoltà: dobbiamo scongiurarle», conclude Pavanello. Il numero comunque non è il criterio di giudizio: in pianura la raggiungibilità di un Ufficio Postale vicino è ben diversa dai disagi che causa una sola chiusura in una valle di montagna, dove tutti i servizi pubblici devono essere parametrati con criteri del tutto diversi dalla pianura.

Forsetali ieri in Regione

Una delegazione di lavoratori del settore forestale ha presidiato ieri la Giunta Regionale del Veneto, per ottenere una risposta sullo stallo del settore, dovuto all’applicazione del decreto legislativo 118 del 2011 sulla trasparenza dei bilanci, per il quale il Veneto non si è ancora adeguato. "Abbiamo incontrato gli assessori all’Ambiente Maurizio Conte e al Bilancio Roberto Ciambetti che ci hanno assicurato che la delibera che serve a sbloccare la situazione sarà portata in Giunta martedì prossimo, 3 marzo", dichiara Riccardo Bernard, segretario FAI Cisl Belluno Treviso. "Stiamo parlando di un cavillo burocratico contabile che sta di fatto bloccando i finanziamenti previsti per l’anno in corso dalla Regione Veneto, che per il settore forestale sono pari a 18,6 milioni di euro e che rischia di mettere in ginocchio la difesa idrogeologica del territorio regionale". E’ per questo motivo, inoltre, che i 250 lavoratori forestali alle dipendenze della Regione (121 per Belluno) non hanno ricevuto lo stipendio di gennaio e, almeno fino a ieri, non avevano alcuna certezza rispetto a quelli dei prossimi mesi. "Erano a rischio anche le assunzioni dei 400 lavoratori stagionali che ogni anno vengono chiamati a marzo a sostenere parte dei lavori programmati", prosegue Bernard. "Su questo tema però gli assessori regionali hanno dato garanzie di inizio attività anche per queste categorie di lavoratori". "Come sindacato incalzeremo la Regione perché mantenga l’impegno di risolvere la questione nella prossima seduta di Giunta", dichiara Onofrio Rota, segretario generale FAI Cisl Veneto. "Se dovessero tradire le attese saremo pronti a manifestare nuovamente e a mettere in atto tutte le azioni necessarie a rivendicare non solo un diritto dei lavoratori ma anche la tutela ambientale dei nostri territori".

Gli artigiani aspettano la specificità

"Anche le piccole imprese hanno bisogno di appalti pubblici e la normativa deve prevedere delle agevolazioni". Si esprime così Paolo Tramontin, delegato alle problematiche del territorio della Giunta di Confartigianato Belluno e presidente della categoria Edilizia, a margine dell’audizione presso la Commissione Lavori pubblici del Senato che Confartigianato e Anaepa hanno avuto per l’attuazione delle direttive Ue su appalti e concessioni, ieri a Roma. Qualcosa del genere, a livello locale, è stato introdotto dalla legge regionale n. 25 dell’agosto scorso, alias legge sulla "specificità bellunese", che riconosce alle Unioni montane e alla Provincia di Belluno la possibilità di istituire albi locali per l’affidamento di appalti pubblici con la modalità della procedura negoziata riservati a imprese con sede nel Comune montano e nei Comuni con esso confinanti. "Però", puntualizza Tramontin, "nella pratica non siamo ancora a conoscenza dell’istituzione di simili albi in provincia di Belluno, mentre c’è bisogno di lavoro e commesse". L’Italia risulta, infatti, "maglia nera" in Europa, insieme a Portogallo e Grecia, per la più bassa partecipazione delle micro e piccole imprese agli appalti pubblici.

Arriva il negozio polifunzionale?

"L’interessamento dell’on. De Menech per la creazione del negozio polifunzionale che possa svolgere anche servizi di tipo postale è un passo avanti di grande importanza". Il presidente Confcommercio Belluno, Paolo Doglioni, non nasconde la soddisfazione a fronte dell’interessamento manifestato dal parlamentare pontalpino presso le sedi ministeriali per far sì che questa ipotesi di lavoro possa concretizzarsi in tempi celeri. "Sul finire degli anni ’90 questo progetto fu sviluppato nell’ambito di uno studio europeo avverso lo spopolamento delle zone disagiate, ma, nonostante i buoni riscontri, non venne più perseguito. Ora tale ipotesi torna di attualità, vista la conclamata volontà di Poste di riorganizzare il sistema degli uffici periferici determinando la chiusura totale o parziale di molti punti di servizio. La proposta, se ben strutturata, potrebbe portare a molti benefici con investimenti davvero minimi: le comunità locali, proprio quelle con meno servizi e a rischio spopolamento, potrebbero continuare a godere di alcuni basilari servizi in quanto erogati da negozi di prossimità che, a loro volta, potrebbero continuare a operare integrando il proprio reddito con quello derivante dalla fornitura di attività di rilevanza pubblica". Appare evidente come il mantenimento dei servizi sul territorio sia peraltro elemento fondamentale per il sempre auspicato sviluppo dell’economia turistica. Il presidente di Confcommercio conclude quindi con un appello ai sindaci: "Abbiamo subito sollecitato i sindaci bellunesi perché ci segnalino le situazioni concrete dove tali progetti potrebbero avere reale e concreta attuazione, dando così forza alla richiesta dell’on. De Menech e dimostrando l’importanza di arrivare in tempi rapidi alla definizione delle condizioni per l’operatività di questi negozi. Questo passaggio potrebbe infatti costituire il primo mattone per implementare, successivamente, altri nuovi e utili servizi per le popolazioni bellunesi residenti nelle zone meno servite".

Teatro al femminile a Auronzo

Venerdì 27 febbraio alle ore 21, presso il Cinema Teatro Kursaal di Auronzo di Cadore, va in scena il secondo spettacolo della rassegna teatrale del programma CulturAuronzo 2015. La rassegna, organizzata dall’assessorato alla Cultura del Comune di Auronzo di Cadore in collaborazione con l’Istituto Ladin de la Dolomites, prevede appuntamenti teatrali accomunati da un tema tutto "al femminile". Con il titolo "Femene–Donne–Women–Frauen–Mujeres–Femmes", si è voluto proporre storie legate nelle loro diverse sfumature alla figura della donna. Il ciclo di spettacoli inaurato nel mese di gennaio dal gruppo teatrale I Comelianti con lo spettacolo "DonnaIronia", venerdì prossimo vedrà protagonista sul palco del Cinema Teatro Kursaal il Gruppo Musicale di Costalta. Lo spettacolo, "La Coa voita", affronta il tema della violenza sulle donne, a partire dai casi che toccano le persone e la realtà sociale dei nostri paesi di montagna, per spaziare sulle vicende legate alle guerre, alla tratta, all’umiliazione della parte più creatrice dell’umanità. Con canzoni, pieces teatrali, poesie, lo spettacolo coinvolge e rende omaggio alla femminilità. Gli appuntamenti successivi della rassegna si terranno sempre al Cinema Teatro Kursaal alle ore 21 e vedranno protagonisti sul palco la compagnia teatrale SeQueris dell’Alpago sabato 27 marzo e Katiuscia Bonato per l’associazione Teatro al Quadrato venerdì 17 aprile. Tutti gli appuntamenti del programma sono a ingresso libero.

Musica sacra a S. Stefano

Dolomiti Symphonia ritorna dopo tanto tempo nella Chiesa di S. Stefano a Belluno domenica 1 marzo con un concerto di musica sacra dedicato al periodo pasquale. Alcune riflessioni commenteranno il programma che prevede la "Sinfonia al Santo Sepolcro" di A. Vivaldi per archi e lo "Stabat Mater" di G.B. Pergolesi per soprano, contralto e orchestra. La direzione musicale sarà a cura di Delio Cassetta, direttore stabile dell’orchestra, mentre la parte vocale sarà affidata a Roberta Majoni e Laura Brugnera Muraro, entrambe molto impegnate in campo concertistico con importanti istituzioni musicali. La manifestazione è inserita nel ciclo concertistico denominato "L’Oro del Piave", progetto ideato dal Circolo Cultura e Stampa Bellunese, giunto alla terza edizione, che prevede alcuni concerti in luoghi suggestivi dal punto di vista storico e architettonico del territorio bellunese, con lo scopo di avvicinare i pubblici di tutte le età alla musica classica, e, contemporaneamente, per scoprire e alcuni luoghi incantevoli ma poco conosciuti della nostra provincia, che si affacciano sulle rive del Piave. Il concerto è dedicato a don Rinaldo De Menech, recentemente scomparso, grande appassionato e intenditore di musica sacra che tante volte ha ospitato in passato i concerti dell’Orchestra. Organizzatori il Circolo Cultura e stampa Bellunese e Dolomiti Symphonia con il contributo del Consorzio dei Comuni del Bacino Imbrifero Montano del Piave appartenenti alla Provincia di Belluno.

7.500 voti per S. Liberale

La settimana scorsa è terminato il controllo da parte del FAI dell’edizione 2014 del censimento "I luoghi del cuore". Come noto l’Associazione Bellunesi nel Mondo, con la collaborazione dell’Associazione emigranti dell’Oltrardo "Detta della Bandiera", aveva indicato come luogo del cuore la chiesetta di San Liberale costituendo un comitato ad hoc "Per la chiesetta di San Liberale". Nell’arco del 2014 sono stati raccolti 7.500 voti (6.889 firme e 611 voti direttamente dal sito del FAI). Nella classifica nazionale, in cui vi è stata la partecipazione di 20.027 luoghi, San Liberale è arrivata al 47.mo posto, sesta a livello regionale. "Siamo davvero soddisfatti per questo risultato", le parole del presidente Abm, Oscar De Bona, "ed è d’obbligo il ringraziamento ai nostri volontari e alle nostre Famiglie che per diversi mesi hanno presenziato le piazze della provincia per raccogliere le firme». A questo punto l’Abm è in attesa delle linee guide del FAI, che saranno presentate nel mese di marzo, per presentare un progetto e ottenere un contributo. La chiesetta di San Liberale necessita di un importante restauro. Il tetto è stato sistemato, ma mancano ancora l’intonaco esterno, le fondamenta e la parte interna. Si confida nella generosità di tutti. E’ possibile infatti fare una donazione attraverso il conto corrente aperto appositamente dalla parrocchia di Sargnano. Maggiori informazioni sulla pagina: http://www.bellunesinelmondo.it/chiesetta–di–san–liberale/

Bosco da scoprire col Cai

Il lavoro svolto dalla Commissione di alpinismo giovanile della sezione Cai di Belluno ha dato abbondanti frutti. Le iscrizioni al corso monotematico dedicato quest’anno al bosco hanno superato la disponibilità: trenta partecipanti. Il percorso che prevede sei uscite, nella lezione introduttiva in sede, illustrerà, accanto alle molteplici funzioni dell’albero, la "sensibilità e l’intelligenza" del mondo delle piante che gli studi di neurobiologia vegetale stanno rivelando. Sarà cosi inevitabile affrontare le escursioni con responsabile rispetto verso gli alberi che come veri pionieri hanno saputo adattarsi e conquistare ambienti estremi assumendo "forme" diverse. Visitare il bosco ai piedi delle Cinque Torri e quello che avvolge l’Eremo dei Romiti permetterà di toccare con mano le differenze che caratterizzano esemplari a volte secolari. Obbligata è l’esplorazione del bosco dei faggi del Cansiglio, produttore dei remi indispensabili alla Repubblica veneta. Verranno conosciuti infine i boschi presenti nella Val Belluna. I castagni della valle di San Mamante dimostreranno con i loro abbondanti frutti quanto utili sono stati per integrare la scarsa alimentazione in un passato non troppo lontano. L’esplorazione del Col di Roanza rivelerà gli effetti negativi delle "feste degli alberi", rituali obbligati per gli studenti di una generazione fa, mentre la visita del parco di Villa Clizia a Mussoi offrirà la scoperta dell’albero dei tulipani e poco distante dell’albero dei dinosauri. Sarà in occasione dell’ultima uscita al Rifugio Bianchet che verrà illustrata la gestione del bosco grazie alla collaborazione del Corpo forestale dello Stato. Questa, richiedendo il pernottamento, offrirà il tempo per dedicarsi a giochi, esplorazioni, creazioni e riflessioni che la Commissione è convinta arricchiranno le conoscenze dei bambini, ma soprattutto si augura matureranno sensibilità verso il mondo delle piante senza le quali noi non possiamo sopravvivere. La presentazione dell’attività verrà proposta sabato 28 febbraio alle 16 presso la sede del Cai di Belluno.

Calcio, il Belluno aspetta il Padova

Primo allenamento della settimana per l’Ital–lenti Belluno, in vista della super sfida di domenica contro i Biancoscudati Padova. Contro i primi della classe, mister Vecchiato recupererà sicuramente Merli Sala e Pescosta, al rientro dopo il turno di squalifica, mentre le condizioni di Yari Masoch verranno valutate quotidianamente dallo staff medico gialloblù. Al centro dell’attacco invece ci sarà sicuramente lui, il bomber della squadra, il capocannoniere del girone C della Serie D, Simone Corbanese, che ha dichiarato: "Domenica contro l’Arzignanochiampo abbiamo giocato praticamente nella loro metà campo, ma abbiamo dovuto alla fine accontentarci solo di un punto. Dalle fasce sono arrivati veramente tanti cross e in qualche occasione avremo potuto sicuramente muoverci con più attenzione e sfruttarli meglio. Conquistare un pareggio comunque contro una squadra in salute come l’Arzignanochiampo non è certo da sottovalutare, anche perché nonostante tutto abbiamo guadagnato un punto sia sull’Altovicentino che sulla Sacilese. Domenica ci aspetta ’la partita’, un match che non si ha sempre la fortuna di poter disputare in carriera. Noi daremo tutto e proveremo a mettere in difficoltà i Biancoscudati Padova, una squadra che sta meritando la prima posizione in classifica ma alla quale non possiamo, ma soprattutto non vogliamo regalare nulla. La gara d’andata, nonostante la nostra sconfitta, ha dimostrato che ce la possiamo giocare e ci proveremo senz’altro anche domenica".

Pitturina Ski Race al via

La Pitturina Ski Race, dopo lo slittamento della data per mancanza di neve, si prepara a vivere un’intesa settimana di avvicinamento verso la partenza della settima edizione che sarà data domenica 1 marzo a Sega Digon in Val Comelico. Michele Festini e il suo staff in queste settimane hanno lavorato incessantemente per organizzare al meglio la gara che vuole ricordare le terribili battaglie combattute sulla Pitturina durante la prima guerra mondiale. Il percorso, dopo le nevicate delle scorse settimane, è pronto e in questi giorni sarà definitivamente segnalato e messo in sicurezza. Tornando agli aspetti inerenti alla competizione, tutti i concorrenti riceveranno come gadget della manifestazione uno zaino militare appartenuto all’esercito cecoslovacco contenente i prodotti a "chilometri zero". Inoltre sarà distribuito un bloc–notes (evoluzione dell’agenda "La Pitturina" ideata lo scorso anno) che, oltre alla possibilità di prendere appunti, darà tutte le informazioni relative alla gara con cenni storici che collegano le montagne con gli avvenimenti tristemente famosi della grande guerra. Domenica mattina, in concomitanza con lo svolgimento della Pitturina, partirà il raduno "Io c’ero a Km Zero". Una "transumanza umana" da effettuare con qualsiasi mezzo, sci, ciaspole o semplicemente a piedi, che il giorno della Pitturina Ski Race si sposta verso Casera Melin, ai piedi dell’ultima impegnativa discesa che porta gli atleti dal Gran Premio della montagna di Cima Vallona verso il traguardo. Qui ci sarà la festa, fatta di tradizioni, musica, folclore, antiche usanze e sapori. La festa delle persone semplici, comuni, dei tifosi che ammireranno gli atleti in gara e degli amanti della montagna, degli abitanti della valle e dei volontari. Un’occasione unica per vivere appieno la Pitturina e i suoi luoghi incontaminati, per passare qualche ora al riparo da impegni, lavoro, stress cittadino e poter dire: "anch’io c’ero a km zero". A Casera Melin l’1 marzo ci saranno bevande calde, il tepore di un falò, i profumi del bosco invernale, la spensieratezza della musica folkloristica. Grazie al partner Montura, uno splendido gadget ricorderà per sempre l’esperienza vissuta. Il weekend del La Pitturina inizierà venerdì 27 febbraio alla sera con una prova dimostrativa di Vertical Race (si partirà dalla Frazione di San Nicolò per arrivare al nuovo rifugio Monte Zovo). Nel programma della Pitturina sono stati inseriti un concerto dei Living Dolls che farà da spalla alla Vertical Race, e il Winter Comelian Music Tour che si svolgerà nei locali della Val Comelico sabato pomeriggio.

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