Latte sottocosto, produttori costretti a chiudere perché strozzati da fiscalità e prezzi irrisori, prodotti di provenienza non italiana, fine delle quote latte e riduzione dei margini di guadagno: questi i motivi della crisi pesante che attraversa il settore lattiero–caseario in Italia, e anche in provincia di Belluno, e che ha portato la Coldiretti a organizzare una manifestazione nazionale disseminata in decine di piazze di città italiane. In Veneto la protagonista della giornata è stata una "stalla galleggiante", una chiatta con mucche da latte che ha attraccato a poche decine di metri da Piazza San Marco, sotto gli occhi di centinaia di turisti e oltre seicento allevatori della regione, tra cui anche una rappresentanza bellunese. «Se si pensa che un caffè al bar costa come tre litri di latte si capisce l’enormità del problema», ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale, Clodovaldo Ruffato, che ha fatto anche presente la necessità «che la Regione e il governo centrale entrino nel vivo del problema, dando risposte affinché non avvenga quello che tutti temono e ciò il completo allontanamento dei giovani dal settore lattiero–caseario». Da parte sua il presidente di Confagricoltura Belluno, Diego Donazzolo, ritiene necessario che vengano recuperate risorse per garantire agli allevatori di montagna almeno 4–5 centesimi in più al litro per evitare il rischio della chiusura di tante stalle di montagna.