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Provincia, ghigliottina sul bilancio

La cura dimagrante imposta dalla legge di stabilità agli enti di area vasta si abbatte, con la forza di una mannaia, sul bilancio 2015 della Provincia montana di Belluno. L’operazione che, almeno sulla carta, avrebbe dovuto dare un po’ di linfa alla manovra – non foss’altro perché le tre Province montane al pari delle Città metropolitane hanno maggiori funzioni rispetto alle altre realtà territoriali – non solo non ha fatto emergere una situazione più favorevole, ma addirittura ha aumentato di un milione di euro il sacrificio a carico di palazzo Piloni, che entro il 31 maggio dovrà versare allo Stato 5,5 milioni invece che i 4,5 finora previsti.
Come si ricorderà, la legge di stabilità ha fissato in un miliardo l’importo del concorso delle Province al contenimento della spesa pubblica. E ha assegnato a un modello matematico messo a punto da Sose, la società del Tesoro per gli studi di settore, il compito di ripartire, Provincia per Provincia, i relativi sacrifici.
Il risultato è presto detto: a Belluno tocca tagliare 5,5 milioni, a Sondrio 1,8, a Verbano–Cusio–Ossola appena 944 mila euro. Una sproporzione anche a vista d’occhio fra le tre Province montane salvaguardate dalla legge Delrio, ma così è.
Sose parla di criteri oggettivi e nuovi, applicati con rigore. Tant’è che a piangere lacrime e sangue è, per esempio, anche la nuova Città metropolitana di Firenze, soggetta a una terapia d’urto cinque volte più pesante di quella riservata a Milano, Torino e Genova… Frutto tutto ciò di una metodologia difficile da spiegare, la quale incrocia le capacità fiscali di ogni Provincia (misurate sulla base delle aliquote massime che si possono applicare in tema di Rc auto, Ipt – Imposta provinciale di trascrizione – e tasse ambientali) con una stima della spesa corrente «efficientata» che – assicura Sose – «tiene conto delle ulteriori funzioni fondamentali di cui le Province montane sono responsabili». E, come test della sua correttezza, Sose ricorda di aver considerato la lunghezza delle strade situate in territorio montano, circostanza che ha fatto imbestialire le Province di pianura.
Per la presidente di Belluno, Daniela Larese Filon, il dato che ne è uscito è stata un’amara sorpresa di Pasqua: soprattutto perché la Provincia di Belluno – diversamente da Sondrio e Verbano–Cusio–Ossola – non gode di alcuna «riassegnazione dei tagli», di cui le altre due Province montane invece fruiscono (Sondrio per 3,4 milioni e Verbano–Cusio–Ossola per 3,1 milioni). Palazzo Piloni parla di «limitati effetti perequativi» che il modello Sose esplica, e s’interroga sul da farsi, convinta che nemmeno il congelamento (quest’anno) del mutuo con Cassa depositi e prestiti, consentito dalla legge di stabilità, potrà risanare il proprio quadro finanziario.
A livello statale resta aperta la partita del decreto–legge enti locali, che il presidente dell’Anci (e della Città metropolitana di Torino) Piero Fassino sta da tempo sollecitando al premier Renzi, per cui ancora forse può sussistere qualche lieve spiraglio di riequilibrio. È comunque la banca–dati Sose che non riesce a cogliere tutte le caratteristiche della situazione bellunese, posto che finora la Provincia di Belluno denotava uno stato di salute migliore rispetto alle due consorelle montane. Non per nulla Verbano–Cusio–Ossola risulta in pre–dissesto finanziario, e per Sondrio Regione Lombardia ha immaginato un intervento–ponte straordinario consentendole, per il 2015, di destinare a spesa corrente il 100 per cento dei canoni idrici che le competono.
Come scrive «Il Sole 24 Ore», la manovra delineata a Roma «è insostenibile. L’individuazione dei criteri di riparto della manovra basati sui fabbisogni standard devono essere aggiornati al 2014 e riparametrati in base all’effettiva disponibilità di risorse esistenti all’anno 2015 in cui si sono insediate le Città metropolitane e le nuove Province montane alpine».
Però, questo – come anche quello con la Regione Veneto e il suo bilancio 2015 – è tutto un altro discorso. Denso più che mai di incognite.

Leggi la "spalla" della settimana scorsa.

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