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Posta a giorni alterni
scelta penalizzante

«Nel corso del mese di ottobre sarà data attuazione progressiva e graduale – in alcune aree del territorio nazionale – al modello di recapito a giorni alterni, su base bisettimanale». Con queste parole, pubblicate sul suo sito internet, Poste Italiane annuncia un profondo cambiamento nella distribuzione postale in alcune aree del Paese in cui, da ottobre, il postino passerà solo a giorni alterni, una settimana il lunedì, il mercoledì e il venerdì, la settimana dopo il martedì e il giovedì.
Questa nuova modalità di distribuzione postale verrà introdotta per fasi fino a giungere, nel 2017, a interessare il 25 per cento della popolazione italiana.
Nella prima fase ad essere interessata al cambiamento dovrebbe essere una percentuale molto ridotta della popolazione e, anche per questo, è ancora più significativo che riguardi ben 40 Comuni bellunesi su 67. Eccone l’elenco: Alano di Piave, Arsiè, Auronzo, Borca, Canale d’Agordo, Cesiomaggiore, Cibiana, Colle Santa Lucia, Comelico Superiore, Cortina d’Ampezzo, Danta, Falcade, Fonzaso, Gosaldo, La Valle Agordina, Lamon, Lentiai, Livinallongo, Lorenzago, Lozzo, Mel, Pedavena, Perarolo, Quero Vas, Rivamonte, Rocca Pietore, San Gregorio nelle Alpi, San Nicolò di Comelico, San Pietro di Cadore, San Tomaso Agordino, Sappada, Selva di Cadore, Seren del Grappa, Sospirolo, Sovramonte, Trichiana, Vallada, Vigo, Vodo, Voltago.
Fa poi una certa impressione vedere che questa ristrutturazione della distribuzione postale è annunciata insieme ai buoni risultati conseguiti da Poste Italiane nel primo semestre 2015: ricavi totali: 16 miliardi di euro (+7% rispetto al 30.06.2014), risultato operativo 638 milioni (+26%), utile netto 435 milioni (+96%), masse gestite/amministrate 469 miliardi (+1,5%), raccolta diretta Bancoposta 45 miliardi (+2,7%), raccolta premi Poste Vita 9,4 miliardi (+15%), ricavi per corrispondenza –6,5% (rallentamento del calo che era del –9% al 30.06.2014).
Nell’ultimo anno gli utili sono quasi raddoppiati e tutte le voci principali segnano un miglioramento. Proprio alla luce di questo andamento positivo riesce più difficile comprendere la decisione di penalizzare la distribuzione postale, soprattutto nelle aree meno popolate e che, spesso, sono anche quelle più isolate e disagiate da un punto di vista delle comunicazioni.
Poste Italiane parla di «un modello di distribuzione postale più flessibile ed efficiente e in linea con l’evoluzione delle nuove esigenze di recapito dei cittadini», spiegando che tramite il recapito a giorni alterni l’azienda potrà «beneficiare di una maggiore opportunità di diversificazione dei ricavi postali, anche offrendo alla clientela un nuovo efficace servizio di consegna prioritaria, nonché di un significativo potenziale di efficientamento», anche grazie a importanti processi di automazione della catena logistica.
Una manovra quindi, pare di capire, per ridurre l’impegno nella distribuzione postale (che non rende) e al tempo stesso per incentivare alcuni servizi di distribuzione postale che invece possono fruttare perché pagati di più dalla clientela («vengono introdotte – scrive Poste Italiane – due nuove tipologie di prodotto: un prodotto ordinario "J+4" (consegna prevista entro 4 giorni), il cui prezzo unitario regolato viene incrementato da 0,80 a 0,95 euro, e un prodotto prioritario di qualità "J+1" a prezzi di libero mercato)».
Da un punto di vista aziendale si tratta di una logica ben comprensibile, meno comprensibile e condivisibile invece da un punto di vista dei cittadini, in particolare da parte di coloro che subiranno maggiormente le conseguenze di questi cambiamenti.
La distribuzione postale è un servizio fondamentale, di grande importanza e, come tanti altri servizi essenziali per la qualità di vita delle persone, non può essere organizzato solo alla luce di una considerazione strettamente economica, ma deve tenere conto anche delle esigenze dei cittadini e, in particolare, di quelli che hanno meno possibilità. Per questo è difficile concordare con l’idea che con queste innovazioni la distribuzione postale funzionerà meglio se la posta potrà arrivare solo a giorni alterni o se un recapito più frequente dipenderà da un maggior esborso da parte dei mittenti.
Una prospettiva che va rivista, anche alla luce delle differenze/discriminazioni che introduce tra i cittadini.

Leggi il "fondo" della settimana scorsa.

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