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Province, pagheranno
le Regioni inadempienti

Il termine fissato al 31 ottobre. Anche il Veneto tra quelle chiamate ad agire
Il Governo vuole "spingere" le Regioni ancora inadempienti a riordinare le funzioni delle Province (applicando la legge Delrio) e per farlo ha deciso di obbligare quelle che non lo faranno entro il 31 ottobre prossimo a pagare alle Province le spese da queste sostenute per l’esercizio delle funzioni non fondamentali, quelle cioè che spetta proprio alla Regione assegnare o meno alle Province.
Il caso riguarda direttamente anche il Veneto e la Provincia di Belluno perché a Palazzo Piloni, come anche nelle altre sedi degli enti Provincia, si sta vivendo da mesi e mesi nell’incertezza, senza sapere con precisione quali saranno le funzioni da svolgere e quali le risorse e il personale a disposizione. Conseguenza: impossibile imbastire una efficace programmazione della propria attività.
Per Belluno, inoltre, il tema del riordino delle funzioni della Provincia da parte della Regione è legato anche a quello dell’attuazione della specificità perché attuare l’uno significa attuare anche l’altro.
Certamente non si tratta di un passaggio facile e per questo, oltre che per la generale diminuzione delle risorse, molte Regioni, come il Veneto, non hanno ancora proceduto al riordino previsto. Di qui la decisione del Governo di dare loro un "spinta" con la seguente disposizione inserita nel decreto legge enti locali: «Al fine di dare compiuta attuazione al processo di riordino delle funzioni delle Province disposto dalla legge 7 aprile 2014, n. 56 (la legge Delrio, ndr), le Regioni che, ai sensi dell’articolo 1, comma 95, della medesima legge, non abbiano provveduto nel termine ivi indicato ovvero non provvedano entro il 31 ottobre 2015 a dare attuazione all’accordo sancito tra Stato e Regioni in sede di Conferenza unificata l’11 settembre 2014, con l’adozione in via definitiva delle relative leggi regionali, sono tenute a versare, entro il 30 novembre per l’anno 2015 ed entro il 30 aprile per gli anni successivi, a ciascuna Provincia e Città metropolitana del rispettivo territorio, le somme corrispondenti alle spese sostenute dalle medesime per l’esercizio delle funzioni non fondamentali, come quantificate, su base annuale, con decreto del ministro per gli Affari regionali, di concerto con i ministri ...dell’Interno e dell’Economia e delle finanze, da emanare entro la data del 31 ottobre 2015. Il versamento da parte delle Regioni non è più dovuto dalla data di effettivo esercizio della funzione da parte dell’ente individuato dalla legge regionale».
Come si vede, l’emendamento stabilisce un termine perentorio entro il quale le Regioni devono provvedere ad adottare in via definitiva le leggi regionali di riordino delle funzioni delle Province. Scaduto il termine del 31 ottobre prossimo, entro il 30 novembre le Regioni inadempienti dovranno versare alle Province del loro territorio le somme corrispondenti alle spese sostenute per le funzioni non fondamentali, quelle cioè non riordinate.
La speranza è che la «spinta» produca il suo effetto e che finalmente sia fatta chiarezza sulle Province (e si dia attuazione alla specificità di quella di Belluno), come, per esempio, ha già fatto la Lombardia (che per questo non corre il rischio di dover pagare alcunché), anche con la sua Provincia montana di Sondrio alla quale ha concesso funzioni e competenze particolari.
Insieme a quello del riordino resta poi certamente il tema delle risorse. A questo proposito la Corte dei Conti, nella relazione sulla finanza locale inviata al Parlamento, ha evidenziato lo stato ormai di emergenza e che senza risorse la riforma delle Province mette a rischio i servizi forniti finora ai cittadini. La suprema magistratura contabile ritiene infatti che le risorse a disposizione delle Province, a riordino non concluso, rischiano di non bastare a «garantire servizi di primaria importanza». In particolare senza ulteriori interventi «la forbice tra risorse correnti e fabbisogno» tende a una «profonda divaricazione, difficilmente sostenibile per l’intero comparto».

Leggi la "spalla" della settimana scorsa.

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