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Senza la Prefettura gravi conseguenze

Il Governo ha deciso di chiudere 23 Prefetture, accorpandole alle 80 che rimarranno in funzione. Nel Veneto Rovigo sarà unita a Padova e Belluno accorpata a Treviso.
La notizia ha suscitato molte prese di posizione, come quella di oltre 50 sindaci che, riuniti in assemblea martedì 15 a Belluno, hanno votato all’unanimità un ordine del giorno da inviare al ministero dell’Interno e ai parlamentari in cui si sottolinea che l’accorpamento è inaccettabile perché penalizzante per il territorio e perché in contraddizione con il riconoscimento della specificità della provincia.
Critiche sono giunte anche da chi da sempre ha sostenuto l’inutilità e il costo delle Prefetture. Ma proprio qui sta il punto. Se la manovra è dettata da un’esigenza di risparmio, allora non si capisce perché chiudere solo alcune Prefetture (e soprattutto le più piccole e quindi le meno costose) e non chiuderle tutte con un ridisegno complessivo del rapporto tra Stato centrale e periferie. Sicuramente le Prefetture di Roma, di Venezia o di Treviso "costano" allo Stato più di quella di Belluno.
Se invece la manovra risponde alla logica che tende alla razionalizzazione dei servizi e all’eliminazione dei "doppioni", allora è altrettanto evidente che esistono Prefetture vicinissime fra loro (ci sono 40 chilometri tra Treviso e Venezia, o 36 tra Venezia e Padova) e sarebbe molto più razionale accorparne almeno due di queste invece che costringere la montagna a scendere fino a Treviso.
L’ennesima frana di Acquabona è stata affrontata con assoluta tempestività e cognizione di causa dalla sala operativa della Prefettura di Belluno. Tra qualche mese la riunione ("competenze" comprese) passerà a Treviso?
Ultima questione, il mantenimento dei servizi e soprattutto di quel presidio essenziale rappresentato dalla Questura e dal Comando dei Vigili del fuoco. Come è chiarissimo nel testo del Viminale, chiusa la Prefettura chiuderanno a cascata anche Questura e Comando provinciale dei Pompieri. E poi toccherà a Tribunale, Carabinieri, Finanza ed ogni ufficio di rango provinciale. Un impoverimento intollerabile per la montagna, di servizi, ma anche di presenza qualificata sul territorio.

Leggi la "spalla" della settimana scorsa.

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