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Treno, per la firma arriva il ministro

Sabato 13 febbraio arriverà a Cortina il ministro delle infrastrutture Graziano Delrio. Con i presidenti di Veneto e Alto Adige sottoscriverà un impegno per il proseguimento verso Nord della ferrovia, da sempre ferma a Calalzo.
Luca Zaia e Arno Kompatscher ci lavorano da tempo, la firma del ministro in calce al “loro” protocollo è un buon segno: un’opera del genere non potrebbe essere realizzata senza l’aiuto del Governo centrale. Peccato soltanto che la Provincia di Belluno, pur essendo titolata dalle leggi nazionali e regionali, non sia stata invitata a firmare il documento che potrebbe portare a rivoluzionare il sistema dei trasporti nel nostro territorio.
Si chiuderà così in bellezza una settimana importante per il futuro della mobilità in provincia di Belluno. Lunedì 8 a Palazzo Piloni si è riunito per la prima volta il “tavolo” tra l’assessore regionale Elisa De Berti (aveva auspicato lei il faccia a faccia), l’assessore provinciale ai trasporti Roberto Padrin e il deputato bellunese Roger De Menech che tiene il contatto diretto col ministro Delrio.
Sono i Mondiali di Cortina del 2021 a tirare la volata a tutti i ragionamenti: De Berti, De Menech e Padrin si dichiarano d’accordo sulla necessità di realizzare al più presto l’elettrificazione di tutte le linee ferroviarie bellunesi (l’assessore regionale ritiene la cosa probabilmente fattibile entro il 2020) ma c’è piena convergenza anche su come e dove spendere i soldi che lo Stato metterà a disposizione per migliorare le strade: saranno 100, forse 150 milioni e verranno utilizzati per migliorare l’accesso a Cortina dove non c’è il treno, cioè nel tratto fra Calalzo e la Regina delle Dolomiti.
Entro un mese l’Anas comunicherà che cosa è realizzabile entro i Mondiali; entro due mesi Elisa De Berti deve decidere se i nuovi treni saranno elettrici – se si decide che l’elettrificazione si farà – o a gasolio. A sentire Zaia intervistato da Radio Cortina non c’è dubbio: si elettrifica, la Regione ha deciso così.
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