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Nasce la Camera di commercio Treviso‐Belluno

Lunedì 16 maggio nascerà la Camera di commercio di Treviso– Belluno. L’ insediamento ufficiale del neonato ente camerale (frutto dell’ accorpamento delle preesistenti Camere di commercio dei due capoluoghi di provincia) avrà luogo alle 15 nella sede legale di piazza Borsa a Treviso (la seconda sede operativa sarà in piazza Santo Stefano a Belluno).
Si tratta di una realtà che rappresenterà oltre 120mila imprese, con 140 dipendenti, servizi innovativi, alta informatizzazione e che giunge al termine di un « percorso faticoso e complesso, ma di grande soddisfazione», fa presente il presidente uscente della Camera di commercio di Belluno, Luigi Curto, perché, sottolinea, « in questa fusione si rispecchiano le mie più autentiche convinzioni: raggiungere un sistema amministrativo più efficace e razionale, capace di far affrontare alle nostre imprese tutte le sfide che il futuro prospetterà . Un esempio per il sistema paese. Sono convinto che questa fusione assicurerà un valido sostegno e una ulteriore valorizzazione del sistema economico bellunese e delle sue preziose peculiarità » .
La Camera di Commercio Treviso– Belluno, che per dimensione diventa una delle prime in Italia e la seconda in Veneto, rappresenta anche l’ unico caso a livello nazionale di fusione tra due province. Una fusione decisa per puntare a una riorganizzazione complessiva nel segno del risparmio e di una maggiore efficienza.
Alla soddisfazione dei promotori di questa iniziativa fa però da contrappeso la preoccupazione di chi, sottolineando anche che la fusione tra i due enti camerali non era dovuta, fa presente il timore che questa scelta possa comportare un impoverimento per la provincia di Belluno perché così si ’allontana’ un altro servizio importante, con la prospettiva di un’ ulteriore perdita, non solo di capacità decisionali, ma anche di professionalità nell’ambito del tessuto economico e sociale provinciale. Non si tratta certamente di essere gelosi delle proprie realtà o di non voler collaborare con altri, anzi, ma di farlo da una prospettiva bellunese, mantenendo la testa in montagna, cioè rimanendo protagonisti a pieno titolo del proprio futuro.

Leggi la "spalla" della settimana scorsa.

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