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Don Stefano Pontil ci ha lasciato

I ragazzi che erano con lui venerdì 10 giugno per un’uscita a forcella Aurine hanno raccontato di come abbia detto, sedendosi a lato del sentiero, «mi riposo un attimo perché ho fatto fatica» e come sia stato colto dalla morte dopo pochi respiri. Inutili i tentativi di rianimarlo da parte del personale medico subito chiamato.
«Gli ultimi gesti di don Stefano, le sue parole, il suo abbandonarsi accanto agli amici e, poi, il suo volto dignitoso e sereno sembrano indicarci che il suo Signore è proprio passato, così, come una carezza, proteggendo, sfiorando con delicatezza, coprendo; colui che egli ha desiderato, a cui ha corrisposto con il suo ministero e che avrebbe voluto ancora cercare per percepirne la presenza nell’atteso e programmato cammino a Santiago de Compostela». Queste le parole del vescovo Renato al funerale di don Stefano Pontil, celebrato martedì 14 giugno nella chiesa parrocchiale di Frassenè Agordino: il Vescovo ha commentato la lettura biblica proclamata nella liturgia della parola, del profeta Elia e del suo incontro con il Signore sull’Oreb. Ma il Vescovo ha citato anche l’ultimo commento al Vangelo di don Stefano, nel foglietto degli avvisi parrocchiali di due settimane fa: «Incontrando il corteo funebre, Gesù, che si trova sul suo tragitto, è commosso dal pianto inconsolabile della madre. “Vedendola, il Signore ne ebbe compassione e le disse: Non piangere”. Due parole vere, di consolazione umana, che scaturiscono dal cuore dell’Uomo–Dio... Quale fiducia ci deve dare l’amore del Signore». A pag. 9

Leggi il "taglio medio" della settimana scorsa.

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