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Lunedì 25 luglio 2016

Alpinisti in difficoltà, allarme rientrato

Ieri sera attorno alle 21 il 118 è stato allertato da una coppia di alpinisti polacchi in difficoltà sullo spigolo della Tofana di Rozes, poiché usciti dalla via non riuscivano a trovare il punto del rientro. Il gestore del Rifugio Giussani, capo del Soccorso alpino di Cortina, messo in contatto telefonico con loro, è andato a verificare. In realtà i due erano usciti su una cengia a 4 tiri dalla fine e mancava ancora un bel tratto alla conclusione. Gli alpinisti hanno fatto sapere che erano attrezzati per bivaccare in parete e che questa mattina avrebbero ripreso la via per concludere autonomamente. Ricontattati oggi, hanno detto che va tutto bene. Sempre ieri sera alle 21, una squadra del Soccorso alpino dell’Alpago è intervenuta in località Mont a Chies d’Alpago, dove una ragazza era stata colta da malore. Raggiunta da due soccorritori, C.D.M., 29 anni, di Vittorio Veneto (TV), è stata accompagnata fino alla strada e lì affidata a un’ambulanza diretta all’ospedale di Belluno per gli accertamenti del caso.

Diversi interventi ieri per Suem e Soccorso alpino

Ieri mattina una escursionista si è procurata un probabile trauma a una caviglia mentre percorreva il sentiero numero 104 verso il Rifugio Lavaredo, sotto le Tre Cime, in comune di Auronzo di Cadore. I suoi compagni l’hanno aiutata a proseguire, mentre il gestore del rifugio, componente del Soccorso alpino di Auronzo, andava loro incontro con il quad e altri soccorritori sopraggiungevano. L’infortunata, S.T., 50 anni, di Bassano del Grappa (VI), è quindi stata accompagnata fino all’ambulanza della Croce Bianca che l’ha trasportata all’ospedale di Cortina. L’elicottero del Suem di Pieve di Cadore è invece intervenuto sulla parete sud del Settsass, a Livinallongo del Col di Lana, per una cordata in difficoltà. Uno degli alpinisti era infatti stato colpito alla schiena da un sasso caduto dall’alto a metà parete e i due rocciatori erano entrambi bloccati su una sosta. Recuperato assieme al suo compagno con un verricello di 20 metri dal tecnico di elisoccorso, L.W., 38 anni, di Marebbe (BZ), è stato portato all’ospedale di Cortina per un sospetto lieve trauma alla colonna. L’eliambulanza, dopo aver imbarcato un soccorritore della Stazione di Pieve di Cadore in supporto alle operazioni, è poi volata verso Forcella Spe. Una escursionista, che con il compagno stava rientrando al Rifugio Padova, infatti, si era fatta male al ginocchio e non era più in grado di proseguire. Imbarcata con un verricello, M.C., 38 anni, di Tolmezzo (UD), è stata accompagnata all’ospedale di Belluno. L’elicottero è poi tornato in comune di Auronzo di Cadore. Tre amici, dopo essere partiti dal Lunelli, aver raggiunto il Berti e superato la ferrata Roghel, stavano scendendo dal Bivacco Battaglione Cadore in Val Stalata, quando uno di loro si è fermato stremato dalla stanchezza. A.F., 33 anni, di Padova, recuperato con un verricello, è stato portato al pronto soccorso di Pieve di Cadore per gli accertamenti del caso.

Zoldo, fungaiolo infortunato nel bosco

Sabato mattina verso le 7.40 il 118 ha allertato il Soccorso alpino della Valle di Zoldo per un fungaiolo che si era infortunato sopra Pala Favera. L’uomo, R.A., 50 anni, di Conegliano (TV), dopo aver parcheggiato l’auto sulla strada, si era inoltrato nel bosco, quando è scivolato procurandosi la sospetta frattura di una gamba. Ottenute le coordinate Gps del punto in cui si trovava grazie all’applicazione in dotazione al Soccorso alpino, sette soccorritori hanno raggiunto il luogo dell’incidente, hanno imbarellato l’infortunato e lo hanno portato a spalla a valle per circa 400 metri, per poi affidarlo all’ambulanza. Sempre sabato, attorno alle 11, il gestore della Baita Dovich di Malga Ciapela ha allertato il 118 in seguito alla chiamata di un suo ospite che, uscito dal sentiero, si era ritrovato in un punto ripido sotto la seggiovia del Padon, incapace di proseguire o tornare sui propri passi. Una squadra del Soccorso alpino della Val Pettorina ha quindi raggiunto l’uomo, R.P., 59 anni, di Roma, lo ha assicurato e aiutato a tornare sul sentiero.

A confronto Ulss 1 e medici di medicina generale

Si è tenuto presso la sede dell’Ulss 1 di Belluno un incontro tra la Direzione strategica della stessa Ulss e i rappresentanti delle sigle sindacali dei medici di medicina generale, dott. Roberto Sernaglia (Snami) e dott. Giuseppe Barillà (Fimmg) alla presenza anche del dott. Umberto Rossa, presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Belluno e segretario provinciale Fimmg. L’incontro è stata l’occasione per il fare punto su tre importanti questioni di interesse comune. In primis è stato affrontato il tema dello sviluppo delle medicine di gruppo integrate dell’Ulss 1. A proposito di questo primo punto, le iniziative attualmente intraprese a livello aziendale sono 3 e nella fattispecie: Il progetto della medicina di gruppo Longaronese Zoldo formata dal dott. Barillà e da altri 6 medici di assistenza primaria che è attualmente in Regione presso la Crite per l’approvazione. Il progetto della medicina di gruppo Dolomiti Belluno (situata a Cavarzano) che sarà presentato a breve nel Comitato aziendale per essere poi inviato in Regione per l’approvazione. Il Progetto della medicina integrata Comelico Sappada attualmente oggetto di studio da parte degli Uffici aziendali preposti. Si è passati poi al secondo argomento: "Protocollo di Intesa ospedale–territorio sulle dimissioni dei pazienti fragili " che l’Azienda sta predisponendo e che mira, in coerenza con gli obiettivi regionali, a garantire continuità assistenziale ai pazienti anziani appena dimessi dagli ospedali. Da ultimo si è trattato il tema delle zone disagiate e disagiatissime e per le quali l’Ulss ha individuato un gruppo di lavoro che a partire dal mese di settembre dovrà occuparsi a livello provinciale dell’individuazione delle aree da definire disagiate ed eventualmente disagiatissime.

Problema sicurezza in agricoltura

Anche se dai dati Inail del 2015 la provincia di Belluno è ultima nel Veneto per gli infortuni agricoli con 129 casi, il problema della sicurezza in agricoltura non è da sottovalutare. Nella classifica regionale, che segna complessivamente 3.418 infortuni agricoli, in provincia di Verona ne sono accorsi 1.109, a Treviso 673, a Vicenza 500, a Padova 449, a Rovigo 282 e a Venezia 276. Certamente gli infortuni su scala regionale sono diminuiti: nel 2011 ci furono 4067 infortuni, calati nel 2012 a 3754, nel 2013 a 3559, nel 2014 a 3465. La dinamica segna indubbiamente un calo significativo; secondo il direttore di Confagricoltura Belluno, Renato Bastasin: "In provincia di Belluno siamo diminuiti in termini numerici dai 145 infortuni del 2011 ai 113 del 2013 per poi risalire ai 117 del 2014. La nostra Organizzazione è da anni molto attenta alla sicurezza sui luoghi di lavoro e alla salute delle maestranze e a tal fine ha organizzato vari corsi di formazione e aggiornamento coinvolgendo sia i datori di lavoro sia gli operai agricoli, che operano nell’agricoltura tradizionale, nel florovivaismo e nelle attività connesse. Anche quest’anno abbiamo proseguito su questa strada con dei corsi effettuati in primavera e altri sono già stati programmati per il prossimo autunno–inverno avvalendoci di docenti qualificati grazie anche al supporto dell’accreditato Centro di formazione Erapra del Veneto. Questi corsi sono aperti a tutti e gli interessati possono rivolgersi presso i nostri Uffici".

Tavola rotonda su agricoltura e buone pratiche

Nell’ambito delle manifestazioni collaterali al "Pelmo d’Oro 2016" mercoledì 27 luglio alle ore 17.30, presso Villa Poli De Pol a San Pietro di Cadore, si terrà una tavola rotonda su agricoltura e buone pratiche. L’appuntamento vuole approfondire il tema dell’agricoltura e dello sviluppo di buone pratiche tra enti pubblici e produttori locali. L’evento sarà diviso in due momenti: la prima parte dedicata alla presentazione di esperienze "lontane", con l’intervento di amministratori ed associazioni provenienti da fuori provincia; la seconda parte dedicata all’approfondimento di esperienze locali con l’intervento di imprenditori agricoli del territorio comelicese e cadorino. Coordinerà la tavola rotonda il giornalista Giambattista Zampieri. Sempre nell’ambito delle manifestazioni organizzate in vista della consegna del Pelmo d’Oro, segnaliamo i 2 laboratori didattici proposti dall’associazione culturale Tramedistoria. Martedì 26 luglio alle 1 presso Biblioteca comunale di Santo Stefano di Cadore su "Pascoli alti e alpeggio, dalla preistoria ai giorni nostri. Sulle tracce degli antichi pastori". Giovedì 28 luglio alle 16, presso Villa Poli a San Pietro di Cadore, su "Pascoli alti e alpeggio, dalla preistoria ai giorni nostri. In alpeggio con la mucca Bibì". I laboratori sono adatti a bambini dai 5 agli 11 anni. Consigliato abbigliamento comodo. Per informazioni sul laboratorio, questi i contatti dell’associazione Tramedistoria: 3476427727 (tramedistoria@gmail.com).

Nuova sede per il Centro per l’impiego di Feltre

Nelle prossime settimane, il Centro per l’impiego di Feltre sarà trasferito dall’attuale sede in Via J. Facen 15 nella nuova sede, sempre a Feltre, in Viale del Piave 14/a, di fronte alla Stazione Ferroviaria. Il trasferimento degli uffici avverrà nei giorni 28 e 29 luglio, durante i quali il Centro per l’impiego rimarrà chiuso al pubblico. La nuova sede sarà operativa dall’1 agosto mantenendo i precedenti recapiti telefonici (n. 0439302698) e fax (n. 0439304036) e lo stesso orario di apertura al pubblico: dal lunedì al venerdì (8.30–12.30), martedì e giovedì pomeriggio solo su appuntamento.

Mercoledì della cultura ladina

Mercoledì 20 luglio si è aperta la quarta stagione dei Mercoledì della cultura ladina, una iniziativa che l’Union de i Ladis d’Anpezo organizza grazie al contributo dell’Istitut cultural ladin Cesa de Jan e il comune di Cortina d’Ampezzo. Una cinquantina le persone, soprattutto ospiti ma anche molti ampezzani, hanno ascoltato le notizie e gli aneddoti che il prof. Paolo Giacomel ha raccontato riguardo la Cappella di San Antonio a Chiave. Una cappella, tra le molte di Cortina d’Ampezzo, custode di grandi opere e di grandi segreti. Un plauso quindi al gastaldo Nicoletta Pompanin e al suo prezioso gruppo di lavoro che con grande dedizione e impegno tiene in gran ordine e pulizia questo piccolo gioiello testimone della fede dei nostri avi. Una piacevole sorpresa ha inoltre allietato il finale: bibite, frutta e dolci fatti in casa offerti dal gastaldo e dalle generose collaboratrici ai numerosi presenti. Il secondo incontro con i Mercoledì della cultura ladina si terrà mercoledì 27 luglio con ritrovo alle ore 10.30 davanti la chiesa parrocchiale per scoprire il cuore di Cortina d’Ampezzo.

Visita al sito archeologico a Casera Staulanza

La dott. Federica Fontana e il suo collaboratore, dott. Davide Visentin, in occasione della conferenza "Cacciatori preistorici nelle dolomiti, primi risultati delle indagini archeologiche a casera Staulanza e nell’Alto Bellunese" da loro tenuta presso la Biblioteca di Calalzo di Cadore nel maggio scorso, avevano invitato il Gruppo archeologico cadorino a visitare il sito archeologico a Casera Staulanza in occasione della nuova campagna di scavo prevista per la seconda metà di luglio. E’ stata quindi organizzata un’uscita diretta in primis ai soci del Gruppo archeologico cadorino e ai volontari dei musei della Magnifica Comunità di Cadore, ma aperta anche ad amici e simpatizzanti, per il pomeriggio di mercoledì 27 luglio, con il seguente programma: ore 14 partenza da Pieve di Cadore, piazzale ex Pretura; ore 15.30 arrivo a Malga Staulanza (poco prima del passo omonimo, per il passo Cibiana e la Val di Zoldo). Incontro con gli archeologi e visita allo scavo; ore 16.30 partenza per Forno di Zoldo; ore 17.00 visita guidata al Museo del Chiodo di Forno di Zoldo; ore 18.30 partenza per il Cadore dopo aver degustato un buon gelato zoldano; ore 19.30 arrivo a Pieve di Cadore. L’uscita prevede l’uso del mezzo proprio. Suggerito abbigliamento comodo e adatto ad una breve escursione tra i prati in quota (Malga Staulanza si trova ad un’altitudine di metri 1791). In caso di pioggia e conseguente sospensione dello scavo l’escursione verrà rimandata di qualche giorno, con le stesse modalità. La visita guidata al Museo del Chiodo verrà offerta dal Gruppo archeologico cadorino; le spese–carburante andranno divise tra i partecipanti. Per motivi organizzativi sarà gradita conferma di partecipazione. Per adesioni e informazioni: archeocadore40@hotmail.com oppure cell. 348 7201103.

Si conclude a Belluno "leggerelesere"

La rassegna "Leggerelesere. Incontri senza sipario nei cortili della città" si conclude martedì 26 luglio (ore 21.30) nel chiostro dell’Istituto Catullo, in via Loreto a Belluno, con lo spettacolo di teatro d’ombre "All’ombra del lupo", ideato da Nicola Pauletti e realizzato con la collaborazione del gruppo di lavoro espanso composto da Chiara Buttignon, Chiara Dal Pont, Silvia De Min, Vani Fiorot, Michele Firpo, Mirco Gaio, Raffaella Giacobbi, Lucia Gorza, Veniero Levis, Fina Lo Cunsolo, Lucia Barp e Silvia Zanon (musiche di Gabriele Soppelsa e disegni originali di Agnese Meroni). Liberamente ispirata alla celebre fiaba musicale composta da Sergej Prokof’ev nel 1936, ecco una nuova rappresentazione di "Pierino e il lupo" e una nuova produzione delle Bretelle Lasche, che si cimentano con un genere affascinante e mai sperimentato fino ad ora. Uno spettacolo di teatro d’ombre, dove il mistero e la magia di luci, tendaggi, sagome oscure e schermi colorati creano una storia dal fascino del tutto speciale. Una storia che è anche una fiaba musicale, in cui i giochi sonori di un clarinetto poliedrico sanno dar voce ai diversi compagni di Pierino: il nonno brontolone e i temibili cacciatori, l’uccellino spensierato e il gatto sornione, l’anatra starnazzante e l’ affamato lupo. Tutto questo, nel buio della notte, sotto un cielo stellato, non solo per i bambini, ma anche per i grandi che vogliono ritornar piccini. In caso di maltempo lo spettacolo avrà luogo presso il Teatro Giovanni XXIII. Ingresso 3 euro. Info. www.bretellelasche.it (tel.329 3676945).

Vallada, mostra sulla leggendaria figura di Celenton

Dopo quasi 13 secoli la leggendaria figura di Celenton torna a rivivere nelle opere d’arte di sette artisti. Nata da un’idea di Giorgio Soppelsa la mostra dedicata al personaggio leggendario sarà visitabile dal 31 luglio al 31 agosto a Vallada Agordina tra le Dolomiti patrimonio dell’Umanità. A fare da cornice all’evento la chiesa di San Simon, monumento nazionale dal 1877. Gli artisti che hanno prestato la propria arte alla rappresentazione della figura dell’eroe sono: Elio Armano, Vico Calabro’, Giuliano De Rocco, Anna Marmolada, Franco Murer, Luciano Piani, Dunio Piccolin. L’inaugurazione della mostra si terrà domenica 31 luglio nella chiesa di San Simon di Vallada Agordina con una Santa Messa alle 10.30 e l’inaugurazione alle 11.30. In contemporanea sarà presentato il volume curato da Giorgio Soppelsa che racconta l’evoluzione della Leggenda e che delinea i profili degli artisti.

"Camminare, scoprire, conoscere il tuo territorio"

Domenica 31 luglio ultimo appuntamento della serie "Camminare, scoprire, conoscere il tuo territorio" indetto dal Consorzio Pro Loco Pedemontane Val Belluna e dalla Pro Loco e dal Comune di San Gregorio nelle Alpi. Partirà alle ore 8.30 dall’area Camper di Roncoi, sopra a San Gregorio nelle Alpi, la visita guidata all’anello del Cadin a cura di Claudio Andrich. Tempo di percorrenza due ore circa. Sempre domenica 31 per la serie "La Musica nei cortivi" presso la Fondazione Lucia De Conz di Via Belvedere di San Gregorio nelle Alpi, alle ore 20.45 si terrà il concerto con l’Ensemble Arione, maestro Luigi Marzola e soprano Dan Shen. Ingresso libero.

Rassegna di canto corale

E’ arrivata alla nona edizione la Rassegna di canto corale organizzata in quel di Longano dal locale Comitato Ricreativo e Culturale. Quest’anno appuntamento anticipato al venerdì, per la serata del 5 agosto, ore 20.45, presso la Casa comunale. Confermata la collaborazione con il Coro Monti del Sole, sotto la direzione del maestro Luca Lotto, che troverà il modo di rinnovare ancora una volta l’offerta della sua proposta musicale. A seguire la novità del Coro di Valdobbiadene, nato nel 2012 e che nel corso degli anni ha raggiunto una trentina di elementi. Sotto la direzione di Stefano Barzan, nel suo repertorio contempla anche brani della tradizione trevigiana e locale andati ormai in disuso. Presenterà la serata Michela Da Canal. Ingresso libero, in caso di maltempo la rassegna si terrà al coperto. Al termine il Comitato Ricreativo offrirà un rinfresco a tutti i partecipanti.

La Cansiglio Run incorona Domenico Ricatti

L’aviere pugliese Domenico Ricatti ha vinto l’edizione inaugurale della gara internazionale Fidal sui 23,3 chilometri che oggi, nel cuore del Cansiglio (partenza e arrivo al Rifugio Sant’Osvaldo), al confine tra le province di Treviso, Belluno e Pordenone, ha raccolto l’eredità dell’autunnale Forest Run. Ricatti, atleta di primo piano nel panorama del fondismo azzurro (due volte campione italiano assoluto e un primato personale sulla maratona di poco superiore alle 2 ore 15), ha dominato la gara dal primo all’ultimo metro, confermando i pronostici della vigilia. Per lui, un tempo finale di 1h26’42". Il secondo classificato, Andrea Mignolli (Vicenza Marathon) è giunto distanziato di oltre tre minuti (1h30’03"). Terzo il giovane veneziano d’adozione trevigiana Leonardo Bidogia (1h31’49"). Se Ricatti ha tenuto a battesimo l’albo d’oro maschile della Cansiglio Run, al femminile il ruolo della protagonista assoluta è toccato alla padovana Giovanna Ricotta (Asd Active), giunta al traguardo in 1h41’14". Anche in questo caso, una gara con poca storia. L’argento è finito al collo di Maurizia Cunico (Runners Team Zanè), staccata di quasi tre minuti dalla vincitrice (1h44’04"). Il bronzo è toccato alla bellunese Paola Dal Mas (Lib. Porcia), che ha concluso la sua fatica, non lontana dalla Cunico, in 1h44’57". Oltre 600 gli atleti al traguardo nella gara Fidal sui 23,3 chilometri. Ma il numero dei partecipanti alla Cansiglio Run, complice la giornata di sole, è andato oltre ogni aspettativa se si considerano le due prove a carattere non competitivo che, con le iscrizioni aperte sino a pochi minuti dal via, hanno fatto da contorno alla prova agonistica: in 2.800 hanno partecipato alla corsa sui 13 chilometri, altri 1.500 si sono cimentati nella camminata sui 4,5 chilometri. Circa cinquemila tra runners e camminatori hanno dunque onorato lo sforzo organizzativo del Conegliano Running Team, che ha vissuto una domenica da ricordare.

Il Giro del Lago raddoppia

Torna anche questa estate il Giro del Lago di Santa Croce, iniziativa per ciclisti e (da qualche anno) podisti proposta dal Comitato Alpago 2ruote&solidarietà. L’appuntamento è per domenica 21 agosto sul collaudato percorso che da piazza Papa Luciani di Puos si sviluppa toccando Farra, Pojatte, Santa Croce, La Secca e Bastia, prima dell’approdo finale a Puos. Complessivamente i chilometri sono 17,4: una distanza (e un dislivello) accessibili a tutti. Con le montagne dell’Alpago a fare da cornice a una giornata che è sport ma, soprattutto, socializzazione e solidarietà. L’edizione 2016 del Giro del Lago propone una novità importante. Il Giro, infatti, raddoppia. Nel senso che il ricavato della manifestazione del prossimo agosto andrà a sostenere non più una ma due realtà che si occupano di persone che soffrono. Una è la "storica" associazione pordenonese "Via di Natale", la realtà che gestisce la Casa "Via di Natale", struttura nata per dare assistenza ai malati terminali oncologici del locale "hospice" e ospitalità gratuita ai familiari dei malati ricoverati presso il noto Centro di Riferimento Oncologico di Aviano, ma anche ai pazienti oncologici in terapia ambulatoriale. L’altra, la "new entry", è l’associazione Cucchini, la realtà bellunese che dal 1989 fornisce, attraverso una estesa rete di volontari, assistenza ai malati gravi ed ai loro familiari e che è composta da un’equipe multidisciplinare con specifica preparazione nella terapia del dolore e cure palliative. Per tutti i dettagli e gli aggiornamenti sulla manifestazione: www.2ruotealpago.it

Coppa d’Oro delle Dolomiti 2016: vince Moceri su Alfa Giulietta TI del ’61

Si è conclusa la Coppa d’Oro delle Dolomiti 2016. Ad aggiudicarsela è stato l’equpaggio formato da Giovanni Moceri e Daniele Bonetti su Alfa Giulietta TI del ’61 seguito da Luca Patron e Massimo Raimondi su Mg Supercharger del ’33 e da Leonardo Fabbri e Vincenzo Bertieri su Volvo Amazon 122 del ’61. E’ stata una due giorni di gara molto tirata lungo le strade dolomitiche che ha visto una lotta al vertice con continui scossoni in classifica. "Sono particolarmente contento di questo successo", ha dichiarato Moceri, "perché conseguito su una macchina italiana, l’ Alfa Romeo Giulietta TI del 61, a differenza delle mie due precedenti affermazioni alla Coppa d’Oro delle Dolomiti conseguite con una Porsche Speedster prima e una Bmw 328 poi. Questo successo assume maggiore importanza perché conquistato su una macchina che non guido abitualmente, visto che la mia macchina ha subito un guasto durante una recente manifestazione. Questo weekend è stato ottimo, abbiamo condotto la gara praticamente dall’inizio, l’organizzazione è stata perfetta. Rivolgo un ringraziamento alla mia scuderia Loro Piana Classic ed al mio navigatore Daniele Bonetti con cui c’è un ottimo affiatamento". La conclusione dell’evento è stata l’occasione per il presidente del Comitato organizzatore, Alessandro Casali, di fare un bilancio di questa edizione della Coppa d’Oro: "Una Coppa d’Oro sempre più internazionale e sempre più appassionante. La macchina organizzativa ha funzionato e il grande successo è dato dalla soddisfazione dei nostri partecipanti, molti dei quali hanno già prenotato la loro presenza per la settantesima edizione".

Il meteo

La circolazione ciclonica, che sta influenzando il tempo della regione in questi giorni, si manterrà ancora attiva almeno fino a giovedì, determinando condizioni di variabilità e a tratti di instabilità. Le temperature non subiranno variazioni significative, saranno prossime alla norma o di qualche grado inferiore, specie nei valori massimi per effetto della copertura nuvolosa. Per la giornata odierna il Centro valanghe di Arabba prevede che vi saranno schiarite ed addensamenti prima di un nuovo aumento della nuvolosità a fine giornata. Clima piuttosto caldo, nonostante il deficit di soleggiamento. Precipitazioni. Al pomeriggio la riduzione della convezione diurna favorirà una probabilità sempre piuttosto bassa (10/20%) per isolati rovesci, mentre i temporali dovrebbero essere assenti. Vale a dire che su molte zone il tempo rimarrà asciutto. Temperature. Le minime in contenuto aumento, le massime senza variazioni significative, con locali modeste variazioni in relazione alla copertura nuvolosa. Venti. Nelle valli deboli di direzione variabile, in quota deboli/moderati in prevalenza da Nord Est. Per domani si prevede che il tempo sarà ancora variabile e a tratti instabile. Al mattino il cielo sarà parzialmente soleggiato con nubi basse in qualche valle prealpina e dolomitica. Tuttavia, sulle Dolomiti soprattutto in quota, il cielo potrà risultare anche poco nuvoloso. La nuvolosità sarà comunque in aumento nel corso della mattinata su tutte le zone montane soprattutto per attività cumuliforme. Precipitazioni. Al mattino probabilità bassa (5–25%) di precipitazioni deboli/moderate. Aumento della probabilità dalle ore centrali fino a medio alta (50–75%) di rovesci o temporali.

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