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Mercoledì 27 luglio 2016

Meno reati, più sicurezza

Calano i delitti commessi in provincia, più prevenzione sui furti in abitazione con il controllo di vicinato. Sono state condivise ieri in prefettura a Belluno, durante il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, le iniziative per migliorare la sicurezza attraverso il controllo sociale. In calo i delitti in provincia di Belluno. E’ questo l’esito dell’analisi dei dati condotta ieri dal Comitato presieduto dal prefetto, Francesco Esposito, al quale hanno partecipato il sindaco di Belluno, Jacopo Massaro, e i vertici delle Forze dell’ordine. Una riunione, quella di ieri, che ha confermato come Belluno continui ad essere una delle province più sicure in Italia. Il numero dei delitti commessi in provincia ha subito una costante diminuzione nell’ultimo triennio, passando dai 6.089 del 2013 ai 5.777 registrati nel 2015. Anche i furti, tra i reati a più diretto impatto sociale, sono in flessione essendo scesi dai 2.085 episodi del 2013 ai 1.941 del 2015. Il trend positivo è stato riscontrato anche per il comune capoluogo, che passa dai 2.046 delitti del 2013 ai 1.811 reati denunciati nel 2015. Positivo, per il comune di Belluno, anche il dato dei furti, in generale, e di quelli in abitazione, in particolare, che scendono dai 128 casi del 2013 ai 91 del 2015. Soddisfazione per quanto emerso è stata espressa dal Prefetto che ha ringraziato le Forze di Polizia per l’ottimo lavoro quotidianamente svolto e sottolineato al contempo che, al raggiungimento di tali risultati, ha contribuito in maniera determinante l’alto senso civico che contraddistingue la comunità bellunese. Il sindaco di Belluno ha evidenziato che la stretta collaborazione, avviata da tempo, tra Prefettura, Comune e Forze di Polizia ha reso particolarmente efficace la quotidiana attività di controllo del territorio. "Evidenziare i buoni risultati", ha poi precisato il Prefetto, "non vuol dire che non ci siano aspetti da migliorare, soprattutto per innalzare il livello di sicurezza percepito dai cittadini". In quest’ottica, nel mese di settembre sarà stipulato, tra Prefettura e Comune, un protocollo d’Intesa, denominato "Controllo di vicinato", per incrementare, specie nelle numerose frazioni del Comune di Belluno, la collaborazione tra cittadini e Istituzioni attraverso la creazione di una stabile rete di collegamento, formata da referenti individuati tra gli stessi cittadini residenti nelle varie zone del territorio comunale. Gli stessi forniranno alle Forze di Polizia e all’Amministrazione comunale utili segnalazioni su situazioni sospette o su episodi rilevanti sotto il profilo della sicurezza urbana e, allo stesso tempo, veicoleranno nella comunità frazionale preziosi suggerimenti per prevenire i più comuni reati quali le truffe e i furti. "Questo progetto", hanno fatto presente il Prefetto e il Sindaco, "valorizzerà la collaborazione dei cittadini con le Forze di Polizia in un territorio molto vasto che gode già di elevati livelli di sicurezza e nel quale sono presenti 52 frazioni che saranno chiamate a fare rete per migliorare il controllo sociale". "Con questa iniziativa", ha proseguito il Prefetto, "si vuole istituzionalizzare un modo di fare squadra tra cittadini ed Istituzioni che ha dato già di recente ottimi frutti con l’individuazione, grazie alle segnalazioni di privati, di due soggetti che tentavano di compiere furti in alcuni hotels di Arabba, per i quali è stato disposto il foglio di via obbligatorio". Sempre dal prossimo settembre, saranno avviate dalla Prefettura, in collaborazione con altre istituzioni pubbliche e private, altre iniziative di prevenzione sui furti in azienda e le truffe.

Soccorso a Cortina

Poco prima delle 17 di ieri una cordata di alpinisti ha allertato il 118 poiché, durante la fase di calata con le doppie dalla Via Ada al Col dei Bos, le loro corde erano rimaste incastrate nella roccia e i due non erano più in grado di proseguire. L’elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha individuato in parete i rocciatori, un uomo e una donna finlandesi entrambi quarantenni, li ha recuperati con un verricello di circa 60 metri e li ha trasportati a valle.

Provincia, la voce del Bard

"Basta con le elemosine, la Provincia è un malato grave e non la si può curare con aspirine o placebo": così il movimento Belluno Autonoma Regione Dolomiti sulla preoccupante situazione delle casse di Palazzo Piloni. "I nostri sindaci, il nostro territorio, sono sotto scacco delle elemosine che arrivano oggi dal Governo, domani dai Fondi di Confine", sottolineano dal consiglio federale. "Lo stato economico dell’ente è preoccupante e non bastano le promesse di pochi milioni di euro per far cessare l’allerta"."Per il consigliere provinciale con delega al bilancio, Serenella Bogana, i trasferimenti annunciati dal sottosegretario Bressa per settembre si aggirerebbero attorno ai 3 milioni di euro, a fronte dei 4,8 milioni mancanti per chiudere il bilancio; e il resto? Verrà coperto col taglio dei costi e, quindi, dei servizi?", chiedono dal Bard. "L’abbiamo detto e lo ribadiamo: la Provincia dei sindaci non funziona e non può funzionare, non per colpa loro, ma a causa di leggi e tagli che legano loro le mani, costringendoli a confidare nei mini–trasferimenti dell’ultimo minuto. Le necessità di questo territorio sono chiare: una provincia elettiva, con rappresentanti forti che possano contrattare realmente con Governo e Regione, e soprattutto una fiscalità differente. Che sia la zona franca, che sia l’autonomia finanziaria, che sia una nuova soluzione, ora non importa: il Bellunese lascia ogni anno a Roma quasi un miliardo di euro e si ritrova ad elemosinare pochi spiccioli per far pareggiare un bilancio, senza possibilità di investimenti e di progettualità", spiegano dal movimento. "Il destino di questo territorio non può poggiare solo su minimi trasferimenti o sui soldi di Trento e Bolzano. Il Governo, tramite i suoi esponenti bellunesi, si impegni a riconoscere quanto dovuto e quanto necessario alla provincia, senza scaricabarile e senza delegare alle Province autonome i costi di gestione del territorio. Quegli 80 milioni di euro all’anno sono soldi dei Comuni di confine: se cominciamo a usarli per sopperire a quanto non fa lo Stato, rendiamo ancora più deboli quei Comuni e mettiamo a rischio il futuro dei fondi stessi. Lo ha dichiarato anche l’europarlamentare Herbert Dorfmann durante una serata sul tema ad Agordo: i fondi di confine non possono e non devono sostituire il bilancio della provincia". "I bellunesi al governo a Roma comincino ad agire in questo senso", concludono dal Bard. "No alle promesse, no alle elemosine; risposte concrete, e a breve: qui non c’è più tempo per i giochi".

Confedilizia a Cortina

C’è viva attesa per il convegno che si terrà sabato 30 luglio alle ore 10 a Cortina d’Ampezzo sul tema "Le locazioni per finalità turistiche: opportunità, tipologie e adempienti". Anche l’assessore regionale al Territorio, cultura e sicurezza, avv. Cristiano Corazzari, ha confermato la propria presenza in rappresentanza della Regione Veneto. Sono previste quattro relazioni specifiche sul tema che saranno tenute rispettivamente dal prof. Vittorio Angiolini, ordinario di Diritto Costituzionale all’Università degli Studi di Milano, che parlerà del rapporto fra la normativa nazionale e la normativa regionale; dall’avv. Vincenzo Nasini, responsabile Coordinamento condominiale Confedilizia, che affronterà il tema degli aspetti civilistici e delle problematiche connesse; dal rag. Luca Segalin, segretario generale Confedilizia Veneto, che approfondirà l’argomento della tassazione fra Irpef e cedolare secca e l’imposta di soggiorno; dall’avv. Carlo del Torre, Coordinamento legali Confedilizia, che illustrerà gli elementi per sfruttare al meglio le locazioni turistiche; l’intervento conclusivo, con le proposte dei proprietari di case, sarà tenuto dall’avv. Giorgio Spaziani Testa, presidente nazionale di Confedilizia. La confusione e la tensione che attualmente si riscontrano nei proprietari di case concesse in locazione turistica e gli uffici pubblici che chiedono nuovi adempimenti sono, ad avviso di Confedilizia, dovute al fatto che la Regione con la legge 11/2013 ha tenuto conto solo in parte delle osservazioni che la stessa organizzazione aveva formulato per le locazioni turistiche senza prestazioni di servizi accessori; tali contratti di locazione turistica sono sempre più popolari sia per le maggiori libertà offerte ai locatori, sia perché in molti casi sono anche più economici. Ora ci si attende un chiarimento da parte della Regione affinché la legge, che ha molte positività, sia correttamente applicata eliminando o modificando i punti controversi e soprattutto evitando di inserire, in maniera surrettizia, adempimenti burocratici che risultano difficilmente praticabili, per chi non ha un struttura organizzata e la cui omissione comporta pesanti sanzioni. Cosi facendo si farà in modo che essa diventi una legge comprensibile e condivisa dai cittadini perché logica e facilmente applicabile. Va ricordato inoltre che anche il settore delle locazioni turistiche, che in montagna deve affrontare problematiche diverse e maggiori rispetto al mare, se giustamente valorizzato e non appesantito da ulteriori adempimenti burocratici, potrà contribuire a favorire l’avvio di quel meccanismo virtuoso necessario per creare quell’effetto paese che è fondamentale per mantenere il servizio di accoglienza tutto l’anno facendo in modo che il turista si trovi a trascorrere le vacanze, anche fuori dei consueti periodi di punta, in un paese vivo e non in un presepio inanimato.

Estate a Perarolo

E’ stato varato dal direttivo della Pro Loco di Perarolo di Cadore il programma delle attività per l’Estate 2016. Le molte iniziative in calendario sono iniziate il 22 luglio con la prima serata della rassegna "Finestre di storia a Perarolo", curata da Andrea M. Basana, storico dell’arte, e Annamaria Canepa, educatrice museale, sul tema "L’artigianato artistico del legno tra il Cadore e Venezia, da Besarel a Mayer". La rassegna proseguirà alla scoperta degli angoli più caratteristici del paese, con Storie di Borgate, il 29 luglio a Peron di Macchietto, il 12 agosto in centro a Perarolo ed 19 a Caralte, sempre con inizio alle ore 18, per concludersi il 26 agosto con l’incontro: "Il Ferro a Perarolo e in Cadore tra storia e arte". Domenica 24 Perarolo ha ospitato l’arrivo della quinta "Pedalata in rosa". Il 26 luglio, il 9 e il 23 agosto si svolgeranno "I laboratori con Elena nel Giardino della Regina". Gli impianti sportivi di Caralte ospiteranno tre corsi di arrampicata il 29 luglio, il 4 e il 30 agosto. Concerto dell’Orchestra Dolomiti Symphonia, venerdì 5 agosto in Chiesa a Caralte. Domenica 7 alle 10.30 celebrazione della Santa Messa in onore di S. Osvaldo a Dubiea. Rosa Cigno, con ironia e semplicità, presenterà il suo primo libro "Leggerezza", lunedì 8 agosto alle 21 nella Saletta della fiorita di Palazzo Lazzaris. Sabato 13 alle 18 lo spettacolo Teatrale della Rassegna "Cadorerrando", con Poala Brolati e Charly Gamba, farà tappa nella Borgata di Sacco ove un tempo sorgeva "Il Cidolo". Il giorno di Ferragosto si terrà, a cura della Parrocchia di San Nicolò, la tradizionale Lotteria di Beneficenza. La sera del 20 agosto, nella Sala Polifunzionale di Caralte, proiezione di diapositive: "Solitudine: la montagna che hai sognato". Il mese di settembre sarà caratterizzato da tre appuntamenti: venerdì 2 "Prova di orienteering" presso gli impianti sportivi di Caralte, domenica 4, ottava edizione "N’tei cantoi de Perarol", pranzo con prodotti tipici cadorini, preparato e servito negli angoli più suggestivi del Paese. Pomeriggio di festa in piazza con mostre, giochi tradizionali, musica e ballo. Le manifestazioni si concluderanno sabato 24 settembre a Caralte per la festa di "San Micél" e le premiazioni del concorso "Balconi fioriti". Tutti i giorni, dal 30 luglio al 28 agosto, sarà possibile visitare il Museo del Cidolo e del Legname dalle 17 alle 19. Tutti gli eventi saranno pubblicizzati e confermati con apposite locandine con gli orari e i dettagli, mentre per informazioni si può contattare il numero 327 4431456.

Dal 29 auto in gara sul Nevegal

Sessantadue anni di età e quarantadue edizioni. Questa, in estrema sintesi, l’Alpe del Nevegal, la competizione automobilistica di velocità in salita, in programma da venerdì 29 a domenica 31 luglio sul Col Nevegal, che richiamerà a Belluno e sulla "montagna dei Bellunesi" i migliori specialisti della disciplina, italiani ed austriaci. L’edizione numero 42 della classicissima corsa, organizzata dall’Associazione sportiva Tre Cime Promotor, è valida per il Trofeo italiano velocità montagna, per il Campionato austriaco della montagna, per il Trofeo Slovenia e Triveneto e per il Campionato Triveneto. I protagonisti, che sono annunciati numerosi e qualificati, proveranno a migliorare il record del percorso di 5500 metri che da Caleipo si inerpica all’Alpe in Fiore, stabilito lo scorso anno dal trentino Christian Merli, su Osella FA 30, in 2.29.20. Novità di quest’edizione, che accanto alle auto moderne vedrà impegnate in gara anche un buon numero di auto storiche, sarà la parata di vetture stradali che precederà la corsa, ma soprattutto la Coppa Abarth Classiche, kermesse riservata alle più belle vetture dello "scorpione". Parlare della "Coppa Alpe del Nevegal", come era chiamata un tempo (la prima edizione venne disputata nel lontano 1954, come gara sociale dell’Automobile club Belluno) vuol dire percorrere con la memoria un evento sportivo che ha accompagnato da protagonista l’evolversi delle corse automobilistiche su strada. Le prime quindici edizioni della cronoscalata "Belluno–Nevegal", dall’edizione d’esordio del 1954 a quella sfortunata e triste dell’estate 1973, hanno visto l’Automobile Club Belluno attento e caparbio protagonista dell’organizzazione. La "storia" dell’Alpe del Nevegal nel periodo 1954–1973 può essere suddiviso in due tronconi. Il primo, quello che possiamo definire pionieristico, va dall’edizione inaugurale (per inciso, su un percorso in larga parte sterrato di circa 6 chilometri) all’edizione del 1960. In questa prima fase la corsa visse vicende alterne, ma di edizione in edizione acquisì crescente popolarità anche per la partecipazione vincente di autentici campioni come l’altoatesino Ernesto Prinoth e il veronese di origine lombarda "Noris". Il secondo troncone va dall’edizione 1962 all’edizione 1973, dove l’Alpe del Nevegal ha vissuto i propri "anni ruggenti", caratterizzati da una enorme partecipazione popolare (favorita in parte dalle verifiche con formula "a contatto della gente", in quella Piazza dei Martiri che è il salotto buono e principale della città di Belluno); dalla crescente partecipazione di piloti e vetture di rango (primo fra tutti "Noris", pseudonimo di Giacomo Moioli, che si impose nell’ edizione del 1962 con il tempo record di 4’14"3, l’elvetico Peter Schetty, in seguito direttore sportivo della Scuderia Ferrari; le vetture Formula come la Lotus Junior 22 del mantovano Luigi Malanca; Herbert Demetz, Franco Pilone, "Gianfranco" Trombetti); dall’acquisizione della validità per il Campionato italiano velocità conduttori (nell’edizione 1967, su percorso di 11,5 chilometri con arrivo in Faverghera, vittoria bis del nobile varesotto Edoardo Lualdi Gabardi). Dopo una pausa di sedici anni, l’Alpe del Nevegal riprese a rombare nel 1989 sotto la spinta e l’entusiasmo di un gruppo di "vecchi" appassionati che ebbero in Mario Facca (autentico "mito" dell’automobilismo bellunese) un appassionato trascinatore. Da allora la stella dell’Alpe del Nevegal non si è mai più offuscata, tanto che la cronoscalata ha continuato e continua a riscuotere unanimi consensi anche in ambito internazionale risultando, da qualche lustro, la competizione di velocità in salita che registra la maggiore partecipazione in Europa.

Vertical sulle Tre Cime

meno di due mesi al weekend dedicato al mondo Trail al cospetto delle Tre Cime di Lavaredo CON "Tre Cime Experience by Scarpa": Dal 16 al 18 settembre Auronzo Vertical Contest, Cadini Sky Race e Misurina Sky Marathon. La marcia d’avvicinamento verso il fine settimana dedicato al mondo "mountain running" prosegue senza interruzione di continuità. Il Comitato organizzatore lavora a pieno ritmo per un evento spettacolare e che richiamerà ad Auronzo di Cadore e a Misurina centinaia di appassionati del mondo trail, provenienti da tutto il mondo. In questa prima fase la Cadini Promotion, in collaborazione con Bit Runner Design, giovane ma altrettanto innovativa agenzia creativa del territorio, ha presentato il nuovo logo, o meglio i nuovi loghi delle gare in programma da 16 al 18 settembre. Con la realizzazione di nuovi loghi si è voluto enfatizzare tre concetti: l’esperienza, il territorio e il movimento. L’esperienza intesa come una "raccolta" di momenti, azioni e sensazioni a 360 gradi; il territorio come i maestosi scenari delle Dolomiti, teatro affascinante dove si correranno le tre gare (il marchio quindi al suo interno raffigura un aspetto più geografico e meno naturalistico)1; il movimento, infine, rappresenta l’essenza della corsa vista come dinamismo, velocità e freschezza. Il logo della Tre Cime Experience racchiude in sé i loghi delle tre gare nel quale i pallini bianchi rappresentano esattamente i gradi in cui si troverà il sole ad Auronzo, Misurina e sui Cadini nel giorno e nell’ora stabiliti per la partenza delle gare: tale caratteristica rende il nuovo logo potenzialmente dinamico e in continuo movimento di anno in anno. Il programma della Tre Cime Experience by Scarpa prevede una gara vertical, Auronzo Vertical Contest, il venerdì sera; una gara riservata ai ragazzini il sabato pomeriggio e la domenica mattina le due regine, la Misurina Sky Marathon, gara di 42 chilometri e la Cadini Sky Race di 20 chilometri. La prova Marathon valevole come "Qualifying Race UTMB" conta 42 chilometri con oltre 3.000 metri di dislivello positivo che si svilupperanno dalle sponde del lago di Misurina passando poi per il lago Antorno, toccando in quota le forcelle dei Cadini, le Tre Cime di Lavaredo e il gruppo del Paterno. Il traguardo sarà allestito sempre a Misurina davanti al Bar Ristorante La Baita. Il percorso della gara più breve, la Cadini Sky Race, 20 chilometri e 1.600 metri di dislivello, partirà dal lungolago e toccherà poi il Rifugio Città di Carpi, dopo dei tratti di ripide salite e discese tecniche arriverà al Rifugio Fonda Savio e condurrà poi i concorrenti fino al traguardo, dopo un ultimo tratto molto corribile e senza grandi difficoltà. La Vertical Race del venerdì sera partirà alle ore 18.30 dalla Piazza Santa Giustina di Auronzo e l’arrivo è previsto circa 40 minuti dopo davanti alla porta del rifugio Monte Agudo. Il dislivello è di 780 metri diluiti in circa cinque chilometri. Le iscrizioni sono aperte sulle pagine del sito http://www.trecimeexperience.com/. Con il supporto di Scarpa, azienda leader nel mondo della calzatura outdoor, main sponsor della manifestazione, il Comitato organizzatore inserirà nel pacco gara degli atleti che parteciperanno al percorso più lungo uno zainetto Osprey, mentre per la Cadini Sky Race è prevista una maglietta tecnica.

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