L’Amico del Popolo.it
Info | YouTube

Norme e risorse per la montagna

Il Consiglio dei ministri il 30 giugno ha approvato la nuova norma che consente alle Province di Bolzano e di Trento di regolamentare in modo autonomo il commercio in zone produttive, potendo prevedere aree vietate agli esercizi commerciali e limitazioni al commercio al dettaglio.
«È stata una trattativa lunga e impegnativa, molti non lo ritenevano possibile, ma alla fine siamo riusciti a raggiungere un traguardo fondamentale per lo sviluppo controllato del territorio», ha sottolineato il presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, evidentemente soddisfatto.
In base alla nuova norma, Bolzano e Trento possono meglio garantire il tessuto commerciale tradizionale e la tutela della vivibilità dei centri storici. Inoltre – sottolinea la Provincia di Bolzano – in relazione alla particolarità del territorio di montagna, possono adottare misure di incentivazione per la salvaguardia e la riqualificazione dei piccoli negozi, nel rispetto dell’ordinamento UE sugli aiuti di Stato.
Le profonde trasformazioni intervenute negli ultimi decenni in tutta Europa, con grandi esercizi commerciali nelle zone produttive e nelle aree verdi e conseguente contrazione del commercio di vicinato, «in Alto Adige sono state contenute attraverso una politica commerciale lungimirante che ha saputo mantenere la struttura tradizionale e i negozi di prossimità», ha ricordato Kompatscher. E grazie a questa politica, ha fatto ancora presente, «il commercio al dettaglio in Alto Adige è ancora solido e molto diversificato con quasi 16.500 occupati ed esercizi anche nelle valli e nelle località più lontane dai centri urbani».
«Un grande successo politico dell’autonomia e di quanti si sono impegnati in tal senso a Bolzano e Roma», ha concluso Kompatscher. E che si tratti di un bel risultato non c’è dubbio, un risultato da cui anche il Bellunese ha certamente da imparare. In primo luogo per il merito della questione: da Trento e Bolzano viene chiara l’indicazione dell’importanza di pensare a un modello di sviluppo "tagliato" sulla montagna, con misure specifiche e particolari. Una seconda indicazione importante è a livello procedurale. Trento e Bolzano hanno una strada studiata apposta per loro per arrivare alle norme e alle risorse di cui hanno bisogno. Belluno invece, pur avendo necessità del tutto simili, non ha nessuna "strada" particolare da poter percorrere e i risultati non arrivano. Anche questa è una sperequazione da colmare.

Leggi il "fondo" della settimana scorsa.

Copyright © 2000-2019 L'Amico del Popolo S.r.l.
Piazza Piloni 11, 32100 Belluno - tel. +39 0437 940641, fax +39 0437 940661, email redazione@amicodelpopolo.it | P.Iva/C.F. 00664920253