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Mercoledì 31 agosto 2016

Auto fuori strada in Val Digon

Poco prima delle 17 di ieri il gestore di Malga Silvella in Val Digon ha contattato i carabinieri perché aveva visto un’auto rovesciata sul torrente Digon. Il 118, immediatamente allertato, ha inviato sul luogo l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore, una squadra del Soccorso alpino della Val Comelico, i Vigili del fuoco con l’ambulanza. Individuato il punto dell’incidente, l’elicottero ha sbarcato il tecnico di elisoccorso con un verricello. Fuori dalla macchina c’era una donna, all’interno dell’abitacolo ancora un uomo. Mentre i vigili provvedevano all’estricazione, il personale medico prestava le prime cure alla donna, A.N., 68 anni, di Lattarico (CS). L’uomo, F.B., 75 anni, di Comelico Superiore, imbarellato è stato recuperato con un verricello e trasportato con un sospetto politrauma all’ospedale di Belluno. La donna, anche lei con probabile politrauma, è stata invece caricata dai soccorritori sull’ambulanza che la ha accompagnata fino a Cima Gogna per affidarla all’eliambulanza tornata nel frattempo indietro. Anche l’infortunata è stata portata al San Martino. L’auto, uscita di strada, era rotolata per una settantina di metri.

Quattro vescovi in Comelico

Pronto il programma per l’undicesima Giornata nazionale ecumenica per la salvaguardia del creato, organizzata anche quest’anno, nella data consueta dell’1 settembre, dalla diocesi di Belluno–Feltre in collaborazione con le diocesi di Bolzano–Bressanone, Como e Trento. Il tema 2016 è «La misericordia di Dio per ogni essere vivente»; la giornata sarà celebrata dal Vescovo di Belluno–Feltre, Renato Marangoni, dal vescovo di Trento, Lauro Tisi, e dalle delegazioni diocesane ed ecumeniche in Val Visdende, dove il ritrovo sarà alle 9.30 in località Costa d’Antola (bar–ristorante da Plenta) per iniziare subito dopo con i saluti dalla diocesi e dalle autorità, cui faranno seguito una presentazione della località e dell’ambiente. Alle 10.15 inizia la celebrazione ecumenica itinerante, con la croce alla testa del gruppo, in sei tappe; il primo punto di sosta è a Borgo di prà dal Belf, quindi con soste lungo il percorso, circondati nel bosco da alberi secolari di abete rosso. Una tappa è alla cappelletta di sant’Antonio a Costa Zucco, quindi al Prà dle balgerie o Giao Londo, infine alla Fitta prima di concludere alla chiesa della Madonna delle nevi di Pra Marino, dove il 12 luglio 1987 san Giovanni Paolo II celebrò la Santa Messa; qui sarà firmato dalle autorità presenti un messaggio di impegno alla salvaguardia dell’ambiente naturale e umano, che sarà poi diffuso. Sarà presente una delegazione del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli. Per la realizzazione della giornata, hanno collaborato le parrocchie del Comelico, oltre a esponenti del volontariato comeliano.

Un malore nel bosco

Poco prima delle 9 di ieri mattina il 118 è stato allertato dalla moglie di un cercatore di funghi, che si era sentito male all’improvviso mentre si trovava assieme alla figlia in un bosco non distante da Padola. L’eliambulanza è decollata in direzione del posto indicato, in località Acque Rosse, raggiunta anche da una squadra del Soccorso alpino della Val Comelico e da un’ambulanza dei Vigili del fuoco. R.V., 43 anni, di Noventa Vicentina (VI), è stato imbarcato e trasportato all’ospedale di Belluno per le cure del caso.

Emigrazione, Zaia scrive a Roma

Belluno ospiti, attraverso l’opera dell’associazione "Bellunesi nel Mondo", il Distretto Triveneto del Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana. A sostenere ufficialmente la candidatura è il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, che in una lettera inviata al ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, sottolinea la rilevanza che l’iniziativa assumerebbe per le famiglie dell’intero Triveneto e nel contesto sociale di quest’area, "per la fervida attesa che si è creata nella comunità locale, testimoniata anche dall’alto numero di adesioni alla petizione on line in corso". Nella sua nota il presidente ricorda come gli ultimi 150 anni della storia veneta siano "permeati di fenomeni di emigrazione, che ancora oggi in qualche misura continuano". Se sono 260mila i veneti oggi residenti all’estero, iscritti all’Aire, con doppia cittadinanza, sono più di 5 milioni i nostri corregionali e i loro discendenti che si sono stabiliti in tutti i continenti, continuando a mantenere, personalmente o attraverso le proprie associazioni, relazioni e legami con la terra di origine: "Donne e uomini", evidenzia Zaia, "che sono portatori di valori quali il lavoro, il sacrificio, l’impegno, la rettitudine e l’onestà, nei Paesi che li hanno accolti e nei quali hanno ruoli importanti nella società". "Fra le associazioni più vive e presenti nel territorio", precisa Zaia, "quella dei ’Bellunesi nel Mondo’, che celebra nel 2016 i cinquant’anni di attività, svolge una complessa e articolata opera di salvaguardia dei principali diritti civili dei cittadini emigrati e continua a realizzare progetti capaci di stimolare nei giovani la conoscenza della storia dell’immigrazione e dei suoi protagonisti. Dal 2013 l’associazione ospita il MIM, Museo Interattivo delle Migrazioni, che ha permesso di maturare un’esperienza e una competenza specifica per quanto riguarda il fenomeno migratorio italiano e triveneto in particolare, attraverso un network di conoscenze capace di valorizzare al meglio l’utilizzo dei canali di comunicazione ’social’, proponendo laboratori didattici per gli alunni delle scuole elementari, medie e superiori d’Italia, e visite ai luoghi d’origine dei nostri emigrati".

Treno, interviene D’Incà

Il deputato del Movimento 5 Stelle Federico D’Incà ne è convinto: non vi sono scorciatoie per le Dolomiti: si vince o si perde insieme. "Voglio intervenire sui nuovi sviluppi individuati dal soggetto gestore SAD in merito al possibile tracciato delle sbocco a Nord della linea ferroviaria Venezia / Calalzo", dichiara il portavoce pentastellato. "Credo che ogni idea debba essere presa in considerazione e valutata attentamente e "resto allibito di come manchi una governance delle Dolomiti che, come noto, è una regione trasversale nei confini amministrativi di ben tre Regioni". Secondo D’Incà "ogni cittadino di buon senso sente sempre di più la necessità di trovare accordi tra i diversi soggetti istituzionali interessati con un ’Tavolo delle Dolomiti’ o almeno la segreteria di una possibile nascente ’Autority delle Dolomiti’. In realtà nulla di questo è presente e nemmeno la Fondazione Dolomiti Unesco riesce ad avere quel ruolo di attore principale a cui fare riferimento nella visione complessiva del territorio. L’ex presidente del gruppo parlamentare alla Camera del M5S ha le idee chiare a riguardo: "La nuova proposta di tracciato verso la Badia è positiva solo se si ha il coraggio di puntare verso Livinallongo e solo in questo modo tutti gli ambiti Ladini potranno essere finalmente uniti da un’opera condivisa". E prosegue: "Oltre a questo, il presidente Kompatscher deve credere nelle Dolomiti come un’area in cui la crescita economia arriva soltanto nel rispetto della bellezza delle nostre valli."

Processione a Pedavena

Domenica 4 settembre torna la solenne processione Mariana a Pedavena. Con il concerto della Schola Cantorum, venerdì 2 settembre si aprono a Pedavena le celebrazioni Mariane che si concluderanno con la Processione di domenica 4 settembre. Sabato 3 settembre ci sarà un’ora di Adorazione Eucaristica nella Chiesa parrocchiale e la possibilità di confessarsi per tutti coloro che lo desiderano (saranno a disposizione diversi preti). Quella della Processione Mariana a Pedavena è una antica tradizione che si rinnova ogni cinque anni. La funzione avrà inizio alle ore 15 con la celebrazione dei Vespri. Al termine dei Vespri la Processione si snoderà per le vie di Pedavena, il cammino sarà scandito dalle note del Corpo Musicale di Castello Tesino e dal canto del "coretto" delle ragazze di Pedavena. Tutto il paese è addobbato a festa, centinaia di persone da mesi stanno lavorando per solennizzare la funzione. Da oltre una settimana la popolazione è stata invitata a prepararsi all’evento elevando quotidianamente preghiere per le popolazioni del Niger, dove opera don Augusto Antoniol, e per le popolazioni colpite dal recente terremoto tra Lazio e Marche.

Pom & Per a Sospirolo

Rinnovato successo per la manifestazione "Pom & Per a Moldoi de Sospiroi" organizzata domenica dalla Pro loco "Monti del Sole" con il patrocinio del Comune di Sospirolo presso la suggestiva Villa Sandi Zasso. Migliaia i visitatori giunti ad apprezzare le varie proposte, da quelle culturali (il convegno, la mostra e la presentazione della guida turistica) all’esposizione di prodotti agricoli e bio e artigianato di qualità. I giardini, le ex stalle, gli spazi della villa hanno accolto un nutrito numero di espositori, mentre il salone della villa ha ospitato la bella mostra "Archivio 3D di architettura locale" di Rino Dalla Rosa. La rassegna è nata con lo scopo di ricordare la figura di Carlo Zasso, amministratore ma anche esperto frutticultore, per questo il tema del convegno è ogni anno dedicato al tema. Quest’anno il convegno "Passaggio da un’agricoltura di autoconsumo a un’agricoltura rispettosa dell’ambiente e con possibilità di sviluppo economico", condotto da Alessandro Gallon, ha visto l’intervento di Camillo Funario, fondatore della cooperativa La Fiorita, che ha presentato la storia della propria realtà attenta a territorio e ambiente insieme alla produzione; poi la presentazione di alcune varietà di mele antiche bellunesi di Oscar Padovani e le esperienze di permacultura dei giovani Daniel De Min dell’azienda agricola "La diversità" di Carfai, e della nuova azienda "Società Agricola Moldoi" di erbe officinali di Nicola De Zordi con sede nei pressi di Villa Zasso e delle iniziative del Cantiere della Provvidenza onlus. Apprezzata la spiegazione guidata su Villa Zasso e sulla vicina chiesetta di san Biagio. La conclusione è stata affidata alla presentazione dell’inedita guida "Lago di Vedana a Canal del Mis" (DBS) che tratta di passeggiate, nordic walking ed escursioni tra Sospirolo e Gosaldo, dove sono intervenuti l’autrice Lucia Merlo e l’autore della prefazione Federico Brancaleone. Nel vicino campo volo decolli e atterraggi dei piloti di montagna (Aipm), presenti con 13 apparecchi e 2 elicotteri, non hanno mancato di sorprendere.

Infermieri, tempo di iscrizioni

Ad ottobre riprendono a Feltre, ove si tengono sia i corsi teorici che gli appelli d’esame, le attività didattiche dei Corsi di Laurea dell’Università di Padova presso la sede situata nella cittadella universitaria in Borgo Ruga. Sono disponibili 70 posti per il Corso di Laurea in Infermieristica e 15 per il Corso di Laurea in Tecniche della Prevenzione negli Ambienti e Luoghi di Lavoro. La frequenza ai corsi è obbligatoria. Lo studente affronta un corso di studi impegnativo sia dal punto di vista teorico che di tirocinio pratico. Nell’anno accademico 2015–2016 risultavano frequentanti complessivamente oltre 200 studenti suddivisi nei due percorsi e nei tre anni di studio. I tirocini, per gli studenti del Corso di Laurea in Infermieristica, vengono realizzati nelle unità operative e nei servizi dell’Ulss 2 di Feltre e dell’Ulss 1 di Belluno, oltre che in altri Enti convenzionati come i Centri di servizio (case di riposo). Per gli studenti di Tecniche della prevenzione i tirocini possono essere svolti nei Dipartimenti di Prevenzione delle Ulss provinciali ed extraprovinciali, in particolare del trevigiano e in altri Enti come il Comando dei Vigili del fuoco e presso aziende private convenzionate con l’Università di Padova. I corsi di laurea sono realizzati attraverso la collaborazione tra l’Università di Padova e il Servizio Sanitario Regionale, come previsto dalle norme di riforma. I diplomi di laurea sono abilitanti all’esercizio della professione, pertanto i neolaureati possono inserirsi immediatamente nel mercato del lavoro senza ulteriori abilitazioni se non l’iscrizione all’albo professionale dove previsto. La domanda di pre–immatricolazione va compilata on line collegandosi al sito www.uniweb.unipd.it: entro le ore 12 del 6 settembre 2016. Le iscrizioni per le lauree sanitarie sono a numero chiuso, quindi, oltre alla pre–immatricolazione, occorre sostenere un test d’ingresso che si terrà a Padova il 13 settembre.

Danni alla casa, che fare?

Dopo il terremoto scende in campo Confedilizia. Come purtroppo accade dopo i frequenti disastri naturali che colpiscono il nostro territorio (terremoti, alluvioni, frane) si assiste alla affrettata corsa nella presentazione delle proposte e dei possibili rimedi suggeriti da parte di categorie professionali ed imprenditoriali, spesso interessati da un proprio evidente o mascherato tornaconto: si parte dall’obbligatorietà della necessaria conoscenza di ogni edificio (il cosiddetto fascicolo del fabbricato), all’istituzione di un sistema assicurativo generalizzato, all’estensione dei vantaggi fiscali del bonus energetico solo per citarne alcuni. Il tutto comunque ispirato dalla necessità di iniziare il riassetto del nostro territorio e del nostro tessuto abitativo. Occorre buonsenso e pragmatismo e, per prima cosa, dobbiamo utilizzare le tante conoscenze, competenze ed esperienze di cui la nostra macchina pubblica dispone. E qui ci si riferisce ai numerosi apparati degli uffici tecnici dei Comuni, delle Province, delle Regioni e dei Ministeri troppo spesso impegnati in superflui "bizantinismi burocratici" e che dovrebbero, ora, dare invece priorità al reperimento e raccolta di tutta la documentazione progettuale ed autorizzativa che già esiste copiosamente agli atti dei pubblici uffici e questo senza chiedere ulteriori non giustificate incombenze ai cittadini. Ecco che allora si vedrebbe realizzato dalla mano pubblica l’aspetto documentale non solo del cosiddetto "libretto di fabbricato" ma di intere aree e delle loro urbanizzazioni che si sono materializzate nel tempo. Giova ricordare, infatti, come ha ben spiegato una delle tante sentenze in materia (Tar Lazio), che è illegittimo "scaricare" oneri di questo tipo sui soggetti privati, "che non possiedono la mole dei dati dell’assetto del territorio e devono così acquisirli dal mercato e riversarli ad Amministrazioni già deputate, per missione loro affidata dalla legge, ad acquisire ed elaborare in via autonoma i dati stessi. Nè vale obiettare che, in fondo, il fascicolo serve alla massimizzazione della sicurezza e a evitare tragedie quali quelle connesse a crolli di interi edifici, in quanto, nei casi di specie, mancò non già il fascicolo del fabbricato, bensì un attento controllo pubblico che sarebbe stato necessario esercitare per tempo e che la Pubblica Amministrazione aveva e ha titolo di svolgere indipendentemente dall’esistenza del fascicolo stesso". Nella raccolta ed esame della documentazione da parte degli uffici tecnici delle amministrazioni pubbliche emergeranno allora fin da subito, agli occhi attenti ed esperti dei tecnici, le prime marco criticità per le quali si potranno indicare gli interventi conseguentemente necessari tenendo ben presente tre fattori che dovrebbero sempre guidare la mano pubblica: l’indispensabile (che deve essere subito eseguito con somma urgenza), l’utile (che può essere differito secondo un programma nel tempo) ed il voluttuario (ossia quella serie di interventi non strettamente necessari per la sicurezza, ma che servono a riqualificare il patrimonio). Un secondo tema ricorrente riguarda la proposta dell’istituzione di un sistema assicurativo generalizzato per sostenere i costi del ripristino dei danni causati dalla calamità. Su questo tema è opportuno ricordare che in un momento come quello che sta vivendo il nostro Paese, pensare di poter imporre un nuovo balzello sugli immobili, perché come tale sarebbe vissuto dagli italiani, sembra eccessivo. Un altro tema riguarda l’estensione dei benefici fiscali per mettere in sicurezza il patrimonio edilizio nel post–terremoto. Essi sono certamente utili, ma oltre a dover risolvere il problema della possibile incapienza di alcuni dei soggetti che ne usufruiscono, occorre stanziare incentivi sempre più consistenti e superare anche il problema della stabilità delle regole. Nei condomini, ad esempio, si devono fare i lavori tutti insieme ed uno dei limiti è costituito dall’incertezza dei tempi. Se le agevolazioni scadono a fine anno, tra il mettere d’accordo decine di famiglie, trovare l’impresa e avviare i lavori, si arriva alla scadenza. Bisogna renderle stabili o almeno lasciarle per qualche decennio".

Scultori a Sappada

L’arte del legno va in piazza a Sappada, con la quattordicesima edizione della Ex Tempore di scultura su legno, da venerdì 2 a martedì 6 settembre, promossa dall’associazione culturale Le Borgate, in collaborazione con il Comune, e dal Consorzio di promozione turistica. Dieci scultori ospitati nel paese delle Dolomiti bellunesi lavoreranno all’apert, e alla fine il pubblico voterà la scultura più bella. "Si inizia venerdì 2 settembre", spiega Pier Francesco Solero, scultore sappadino e presidente dell’associazione culturale Le Borgate. "Le postazioni di lavoro saranno cinque, in ognuna delle quali troveranno posto due artisti: saranno allestite in Piazza Palù, Piazzetta Bach, Borgata Hoffe, Piazza Fontana e nella piazza di Cima Sappada. Agli scultori saranno forniti dei blocchi di legno di circa 140 centimetri di altezza e di circa 45 centimetri di diametro, ricavati da tronchi di larice, tiglio e cirmolo dei boschi di Sappada". Ogni scultore darà sfogo alla propria creatività tutti i giorni dalle ore 9 alle 12 e dalle 15 alle 19, fino al mattino del 6 settembre: alle ore 11 in Piazza Palù saranno esposte tutte le opere di scultura e saranno premiate le due più apprezzate dal pubblico. Questi i dieci scoltori che saranno ospiti a Sappada: Eleonora Zanderigo (Brogliano, Vicenza), Luigi Revelant (Tarcento, Udine), Tiziano Di Giusto (Tricesimo, Udine), Erminio Carbogno (Padola, Belluno), Silvano Ferretti (Chatillon, Aosta), Giandomenico Menia (Danta, Belluno), Italo De Gol (S. Giustina, Belluno), Toni Venzo (Pove del Grappa, Vicenza), Luciano De Barba (Belluno), Giacomo Scandolo (Cordignano, Treviso).

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