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La Provincia ha sospeso un suo servizio

La Provincia di Belluno non è solo a corto di risorse, ma anche di personale. Per questo ha dovuto sospendere il servizio di reperibilità della protezione civile. Un servizio importante che entrava in funzione in caso di calamità con l’avvio dei sopralluoghi e degli interventi (con l’obbligo di recarsi sul luogo dell’emergenza entro 2 ore dalla segnalazione), con l’attivazione della sala operativa provinciale e del coordinamento con le istituzioni e le numerose associazioni di protezione civile presenti sul territorio.
Istituito nel 2008, il Servizio coinvolgeva sei dipendenti e prevedeva anche l’attivazione di un numero di telefono di emergenza, sempre disponibile, e l’invio dei messaggi di allerta a tutti gli interessati.
Ora i sei dipendenti iniziali, a causa di pensionamenti e trasferimenti in Regione, sono diventati due e da soli non sono in grado di sostenere un impegno che richiede anche competenze particolari e quindi non può essere affidato a personale privo di una preparazione specifica.
Chiarito che la macchina dei soccorsi si attiva comunque, anche senza questo Servizio, dall’Amministrazione provinciale hanno fatto sapere che a Venezia ne riconoscono l’importanza e sembrano disposti a intervenire per assicurare il personale necessario.
In attesa che ciò avvenga va rimarcato che anche questa vicenda sottolinea, una volta di più, la necessità, urgente e improrogabile, di garantire quanto prima alle Province (e a quella di Belluno in particolare) la possibilità di funzionare e di svolgere il ruolo che loro spetta a sostegno dello sviluppo del territorio.

Leggi il "taglio medio" della settimana scorsa.

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