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Mercoledì 12 luglio 2017
Borca e San Vito, luoghi frequentati, ma veramente conosciuti?
Il gruppo del Touring club di Belluno (nella foto) alla scoperta dei centri storici dei due paesi cadorini, soprattutto per quanto riguarda l’ex Villagio Eni di Borca e la chiesetta della Difesa di San Vito.
Il Touring club di Belluno si è posto l’obiettivo di svelare l’antico difficilmente visibile e visitabile, il moderno che ha fatto storia nel panorama industriale e architettonico e il contemporaneo che quel moderno sta facendo rinascere nei centri di Borca e San Vito di Cadore. All’invito del console Touring, Eldo Candeago, hanno risposto una cinquantina di soci incuriositi dapprima dalla visita all’ex Villaggio Eni di Borca di Cadore, voluto da Enrico Mattei negli anni Cinquanta e, successivamente, alle chiese di San Vito di Cadore, in particolare alla chiesetta della Difesa, struttura non facilmente visitabile.
Le due visite sono state accompagnate da guide: l’architetto Gianluca D’Incà Levis, creatore e animatore di "Dolomiti Contemporanee", e l’operatrice di "Turismo religioso" Tiziana Menegus con lo storico Ferruccio Belli per la Parrocchiale. Stupore, sorpresa e talvolta sconcerto durante la visita alla Colonia dell’ex Villaggio Eni per l’abbandono in cui versa e che Dolomiti Contemporanee con il "Progettoborca" sta tentando di riattivare con una serie di pratiche dall’elevato valore culturale. La chiesetta della Difesa di San Vito, custodita da alcuni volontari che la rendono fruibile periodicamente, risale alla fine del 1400 e presenta un’abside tardo-gotica che raffigura l’invasione asburgica ed altre interessanti produzioni artistiche come un dipinto di Francesco Vecellio, una scultura di Tita De Lotto e affreschi da qualcuno considerati di Pomponio Amalteo.
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