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Mercoledì 12 luglio 2017

Cgil: il Punto Enel di Belluno verrà chiuso al pubblico






Le potenzialità commerciali e logistiche presenti a Belluno non sarebbero in linea con il mantenimento del personale e del servizio. La Cgil chiede una presa di posizione istituzionale.

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Già da diversi mesi Enel paventava la possibilità che nel corso del 2017 venissero chiusi al pubblico alcuni Punti Enel delle provincie montane, con il riassorbimento ad altre funzione di circa una quarantina di addetti. Ricordando questo antefatto, oggi il segretario provinciale della Cgil, Mauro De Carli, ha comunicato che è giunto l’annuncio che 9 Punti Enel verranno chiusi all’utenza (tra i quali anche l’unico del Bellunese, quello presente in via Simon da Cusighe a Belluno) e non saranno quindi più a disposizione della clientela.


La scelta di chiusura che sta per calare sul Punto Enel di Belluno - continua De Carli - rischia di sommarsi nel Bellunese al fatto che le nuove assunzioni non colmerebbero il numero delle uscite del personale anziano, personale indispensabile nell’opera di salvaguardia degli impianti e delle linee.

Oggi - fa notare ancora De Carli - lo sportello di Via Simon da Cusighe permette, in quanto centrale per il vasto territorio della provincia di Belluno, di convogliare qualsiasi richiesta commerciale o di assistenza, che cittadini o aziende vogliano discutere direttamente con gli operatori Enel, e ottenere risposte esaurienti e veloci. In particolare è l’unico punto fisico di interlocuzione per il "mercato a Maggior Tutela" (quello calmierato trimestralmente dall’Autority), mercato che oggi viene utilizzato da circa 23 milioni di utenti in Italia perché quello più conveniente. Domani questo interfaccia diretto verrebbe a mancare.

Secondo l’Enel - queste le motivazioni della chiusura - le potenzialità commerciali e logistiche presenti a Belluno non sarebbero in linea con il mantenimento del personale e del servizio e per questo si prospetta la strada di avere la stessa assistenza commerciale o tecnica rivolgendosi alle provincie limitrofe o attivando servizi presso negozi-partner.

Di fronte a questa situazione – conclude De Carli – c’è la necessità di una presa di posizione istituzionale, di un fronte comune tra cittadini, Comuni e Provincia, magari definendo in primis quali siano i servizi minimi per il territorio sotto i quali non si deve scendere. Da parte sua la Cgil chiederà al comune capoluogo e alla Provincia di intervenire, anche nella convinzione che l’Enel sia in dovere verso il Bellunese di qualche restituzione, almeno in termini di servizio alla comunità, oltre a garantire un idoneo presidio del territorio sulle tante dighe e centrali presenti.


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