"Sì" dei sindaci al referendum provinciale






Unanimi i primi cittadini bellunesi nel sostenere il referendum provinciale per chiedere maggiore autonomia per il Bellunese (nella foto il momento del voto).

Ieri, martedì 18 luglio, nella sala Affreschi di palazzo Piloni a Belluno, sede dell’Amministrazione provinciale, si è tenuta l’assemblea dei sindaci che doveva approvare il quesito per il referendum che chiede maggiore autonomia per il Bellunese e autorizzare la Provincia a impegnare le risorse (300mila euro) necessarie ad organizzarlo.
All’unanimità i 44 primi cittadini che hanno partecipato al voto hanno approvato i punti all’ordine del giorno mettendo così il Consiglio provinciale, convocato venerdì 21 alle ore 9, nelle condizioni di indire la consultazione referendaria che dovrebbe tenersi il prossimo 22 ottobre, in contemporanea con il referendum con cui il Veneto chiede di poter avere maggiore autonomia dallo Stato.


Nei numerosi interventi del dibattito che ha preceduto il voto i primi cittadini hanno sottolineato che il referendum rappresenta un’importante opportunità per il futuro della provincia e che il costo per organizzarlo va visto più come un investimento che come una semplice spesa.
Da più voci è giunta anche la raccomandazione di preparare in modo adeguato l’appuntamento, cosi che la gente possa essere ben informata e consapevolizzata perché, se la partecipazione sarà elevata, il referendum sarà un punto di appoggio importante per ottenere nuove possibilità di autogoverno, altrimenti rischia non solo di essere un’occasione persa, ma addirittura di rappresentare una brusca frenata sulla strada di una maggiore autonomia.
Comune e condivisa la considerazione che la montagna bellunese abbia assoluto bisogno di modalità di governo specifiche, che tengano conto delle sue particolarità. Un obiettivo – hanno sottolineato parecchi sindaci – che sarà possibile raggiungere solo se la provincia e i suoi amministratori saranno uniti e remeranno insieme nella stessa direzione.

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