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Sabato 9 settembre 2017

Innovare in montagna: esperienze di sviluppo sostenibile






Ad Auronzo di Cadore presentati tre casi cooperativi per valorizzare la "risorsa territorio" e rilanciare una nuova stagione di sviluppo.

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La montagna soffre di spopolamento, di invecchiamento della popolazione, di abbandono delle attività agricole, di eccessiva frammentazione dei terreni, ma non tutto è perduto e si può cercare di invertire le tendenze. Se ne è discusso venerdì 8 settembre ad Auronzo di Cadore, a Malga Maraia, durante il seminario "Innovare in montagna. Esperienze concrete di sviluppo sostenibile nella montagna bellunese" organizzato da Irecoop Veneto, con il supporto di Confcooperative Belluno e Treviso e il finanziamento della Regione Veneto.
Una quarantina i partecipanti, soprattutto cooperatori, provenienti per lo più dalle province di Belluno, Treviso, Venezia e Padova. Fra loro anche i sindaci di Auronzo, Tatiana Pais Becher, e Lorenzago, Mario Tremonti, insieme a presidente e vicepresidente di Confcooperative Belluno e Treviso, Valerio Cescon e Marco Slongo.


Tre, in particolare, le testimonianze portate all’attenzione dei corsisti. Due esperienze bellunesi (quella di Malga Maraia, da poco ristrutturata grazie alla Società cooperativa agricola Auronzo che la gestisce, e il percorso della Società cooperativa sociale Cadore) ed un esempio friulano, con un approfondimento sul caso del Comune carnico di Verzegnis, che tramite la valorizzazione della biodiversità sta cercando di rilanciare l’agricoltura di montagna, per il recupero ambientale e la valorizzazione dei territori, anche da un punto di vista turistico.

L’apertura di Malga Maraia sotto forma di azienda agrituristica rientra in un progetto più ampio di attività agricola, innovativo, promosso dalla cooperativa agricola Auronzo che, avviata nel 2015, ha già creato 17 posti di lavoro, in attesa di quelli che si aggiungeranno grazie al recupero di Malga Popena, la cui conclusione dei lavori è prevista per fine anno. Osvaldo Vecellio Del Frate, presidente della cooperativa agricola Auronzo, ha spiegato come la forza "di questa nuova realtà è quella di rappresentare l’intera comunità di Auronzo.

Claudio Agnoli, presidente onorario della Cooperativa sociale Cadore (una vera e propria impresa di comunità, nella cui base sociale figurano molti Comuni del Cadore, che si occupa in prevalenza di manutenzione e progettazione ambientale, turismo di comunità, pulizie e sanificazioni) ha spiegato le ragioni da cui la cooperativa prese avvio nel 2008. "La crisi che colpì duramente il nostro territorio, con il declino del distretto dell’occhiale – ha fatto presente – rese evidente che la competizione di mercato non poteva più essere legata esclusivamente a politiche di prezzo. La nostra idea di cooperativa sociale, nata per generare occupazione, prese il via da un progetto che doveva rispondere ad esigenze di economia di luogo, di varietà, di senso. Solo leggendo ed interpretando il proprio tempo, stando dentro ai cambiamenti geopolitici mondiali, è possibile creare risposte significative, che producano valore e consentano di redistribuirlo nel territorio".


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