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Martedì 19 settembre 2017

L’Italia e il mondo, in un minuto (Sir)






Ius soli, pressing di Boldrini ai partiti. Rohingya, San Suu Kyi: «Ci impegniamo per ripristino pace».

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Ius soli, appello di Laura Boldrini. Prodi incalza il Pd. Frenano 5 Stelle e Fi
Pressing per l’approvazione dello Ius soli. La legge sulla cittadinanza non è stata, infatti, inserita nel calendario del Senato per questo mese ma da più parti si chiede che venga esaminata. «Se la politica è l’arte del futuro, allora spero che il Parlamento approvi questa legge», ha affermato la presidente della Camera, Laura Boldrini. Il primo a rispondere all’appello è stato il ministro degli Esteri, Angelino Alfano: «Noi abbiamo votato lo Ius soli nel 2015. Ribadisco che per noi non c’è un problema di merito ma solo di logistica temporale.comunque ne parleremo nella direzione nazionale di martedì 26". Romano Prodi incalza il Pd perché vada avanti. Credo - ha detto a Radio Capital - che una volta sgomberato il campo dalla legge finanziaria, sia possibile approvare la legge sullo Ius soli, ma si deve spiegare bene che non c’entra niente con gli sbarchi». Per Di Maio (M5S), il tema va affrontato a livello europeo mentre il senatore Maurizio Gasparri (Fi) annuncia battaglia promettendo di indire un referendum per abrogare lo Ius soli «nel malaugurato caso la legge venisse approvata».

Italia, ennesimo caso nel catanese di violenza sulle donne. Dottoressa aggredita in guardia medica
Dopo il caso della donna tedesca senza fissa dimora a Roma violentata da un ragazzo, è di questa mattina la notizia che una dottoressa di turno alla guardia medica di Trecastagni, nel Catanese, è stata aggredita e violentata da un 26enne. Il giovane, un italiano residente nello stesso paese etneo, è stato arrestato da carabinieri della compagnia di Acireale. Secondo una prima ricostruzione, il giovane sarebbe entrato nella guardia medica di Trecastagni con la scusa di farsi curare. Sarebbe invece andato in escandescenze, danneggiando arredi della stanza, e poi sequestrato e violentato la dottoressa che era in servizio. Un passante sentendo urla di donna provenire dalla guardia medica ha avvisato i carabinieri che sono subiti intervenuti. La dottoressa, che sarebbe riuscita a fuggire, è stata soccorsa da militari dell’Arma che hanno fatto irruzione nella guardia medica e arrestato il 26enne. Sull’accaduto ha aperto un’inchiesta la Procura di Catania.

Birmania/Bangladesh, corteo a Dacca di 10mila musulmani per i Rohingya. San Suu Kyi: «Ci impegniamo per ripristino pace»
Oltre 10mila musulmani in Bangladesh hanno marciato verso l’ambasciata della Birmania a Dacca, per protestare contro la repressione della minoranza Rohingya nel Paese a maggioranza buddista. Il corteo, organizzato dal gruppo islamista Hefazat-e-Islami, ha preso il via dalla principale moschea di Dacca ma è stato bloccato dalla polizia molto prima che raggiungesse l’ambasciata birmana. Più di 412mila Rohingya sono fuggiti dalla Birmania verso il Bangladesh nell’ultimo mese. Molti denunciano che le loro case sono state bruciate dall’esercito birmano e da militanti buddisti. La leader birmana e premio Nobel per la pace, Aung San Suu Kyi ha rotto il silenzio: «Non è intenzione del governo birmano attribuire la colpa o negare le responsabilità. Condanniamo tutte le violazioni dei diritti umani e la violenza illegittima. Ci impegniamo al ripristino della pace, della stabilità e dello stato di diritto in tutto il Paese. Le forze di sicurezza sono state incaricate di rispettare rigorosamente il codice di condotta nell’esecuzione delle operazioni di sicurezza, di esercitare tutte le dovute misure per evitare danni collaterali e il ferimento di civili innocenti». Secondo l’Onu sarebbero oltre 400mila i Rohingya che sono stati costretti a fuggire verso il Bangladesh da fine agosto, quando i militari birmani hanno iniziato la violenta repressione, definita dalle Nazioni Unite come una vera e propria «pulizia etnica».

Clima, uragano Maria minaccia le isole caraibiche e Trump annuncia una mezza marcia indietro sul clima
L’uragano Maria è stato declassato da categoria 5 a 4. La perturbazione, che minaccia le isole caraibiche, è ancora estremamente pericolosa, con venti di una velocità massima di 248 chilometri orari. Il Centro nazionale uragani statunitense ha reso noto che Maria viaggia adesso in direzione ovest-nordovest a una velocità di circa 14,5 chilometri l’ora. Durante la notte, quando era ancora di categoria 5, l’uragano è passato sull’isola di Dominica provocando ingenti danni. Non si hanno per il momento notizie di eventuali feriti o vittime. L’uragano si dirige ora verso i Caraibi orientali e si teme che possa centrare in pieno Porto Rico. Intanto il presidente Usa, Donald Trump, ha annunciato una mezza marcia indietro sul clima. «Gli Usa hanno dichiarato che non rinegozieranno l’accordo di Parigi ma proveranno a rivedere i termini con cui potrebbero essere coinvolti sotto quell’accordo», ha rivelato il commissario europeo per il clima e l’energia Miguel Arias Canete, dopo una riunione a Montreal sui cambiamenti climatici con oltre 30 ministri, promossa da Canada, Cina e unione Europea. Una riunione alla quale ha partecipato anche una delegazione Usa guidata da Everett Eissenstat, vice assistente del presidente per gli affari economici internazionali.

Ryanair, voli cancellati per 400mila. L’ira dei passeggeri
Le cancellazioni di voli decisa da Ryanair coinvolgerà circa 400mila passeggeri. Lo ha detto il ceo della low cost irlandese Michael O’Leary. Ryanair aveva annunciato venerdì sera l’intenzione di annullare 40-50 voli al giorno per le prossime sei settimane (fino a 2.100 sino alla fine di ottobre) «per migliorare la puntualità», scesa al di sotto dell’80% «per una combinazione di ritardi e scioperi dei controllori di volo, del maltempo e dell’impatto crescente delle assegnazioni di ferie a piloti ed equipaggio di cabina». La decisione ha fatto infuriare i clienti, anche italiani, preoccupati per i biglietti già acquistati, e ha indotto le associazioni dei consumatori a chiedere rimborsi e risarcimenti. Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro dei trasporti Graziano Delrio alla Festa dell’Unità di Imola. «Ho chiamato Enac perché ci sia la massima vigilanza, che vuol dire rimborsi completi, riprogrammazione dei voli, e anche le compensazioni, cioè le multe per questi disagi che sono stati creati».


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