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Mercoledì 17 gennaio 2018

L’Italia e il mondo, in un minuto (Sir)






Milano, tre operai morti per esalazioni tossiche. Bangladesh-Myanmar, accordo sui Rohingya.

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Italia: Milano, incidente sul lavoro, morti tre operai per esalazioni tossiche
È salito a tre il numero dei lavoratori deceduti per intossicazione da esalazioni tossiche durante le operazioni di pulizia di un forno all’interno di una ditta di materiali ferrosi a Milano. Ieri, all’arrivo del 118, le loro condizioni erano già disperate, sono morti poco dopo il trasporto in arresto cardiaco all’ospedale di Monza e al Sacco di Milano. "Un mio collega ha gridato perché ha visto un uomo a terra. Io, seguendo la procedura, sono uscito per aspettare i soccorsi. I primi sono arrivati dopo tanto tempo, almeno mezz’ora". È il racconto drammatico, riferito dall’Ansa, di Pasquale Arcamone, uno degli operai della Lamina, l’azienda in cui si è verificato l’incidente mortale. "Sono in questa azienda da 28 anni e non è mai successo nulla. L’azienda è sempre stata attenta alla salute, non capisco come sia potuto accadere. Un mese fa hanno fatto anche i controlli ai sensori", afferma.

Migranti: tratte in salvo 1.400 persone. Libia, aumentano le partenze di piccole imbarcazioni verso l’Europa
Sono 1.400 i migranti tratti in salvo ieri nel Mediterraneo centrale, in 11 distinte operazioni di soccorso, coordinate dalla Centrale operativa della Guardia costiera: sono stati recuperati anche due corpi privi di vita. I migranti si trovavano a bordo di 7 gommoni, 3 barchini e 1 barcone. Hanno preso parte alle operazioni di soccorso la motovedetta Cp319 della Guardia costiera di Lampedusa, una unità del dispositivo Eunvaformed, una della Guardia di finanza e unità Ong. Dalla Libia le autorità marittime segnalano che le partenze di piccole imbarcazioni verso le coste italiane si stanno moltiplicando.

Bangladesh-Myanmar: accordo per rimpatriare in due anni 156mila Rohingya sfollati
Siglato, fra Bangladesh e Myanmar, un accordo per rimpatriare "entro due anni" i Rohingya sfollati dalle recenti violenze nello Stato birmano occidentale di Rakhine. È quanto riferiscono le autorità di Dhaka, al termine degli incontri del Gruppo di lavoro congiunto (Jwc) tenuti a Naypyitaw negli ultimi giorni. Dando seguito agli impegni presi lo scorso 23 novembre, i due Paesi fissano così la prima tabella di marcia per il ritorno in Myanmar di centinaia di migliaia di rifugiati. L’intesa – riferisce Asianews – riguarderebbe circa 156mila Rohingya, fuggiti dal Rakhine durante i due maggiori episodi di violenza degli ultimi anni: nell’ottobre 2016 e nell’agosto 2017, quando ha avuto inizio l’esodo di oltre 650mila musulmani. Il patto non copre tuttavia i rifugiati che vivevano in Bangladesh prima del 2016, che le Nazioni Unite stimano a 200mila.

Europa orientale e Balcani: instabilità politica in Romania, Repubblica Ceca e Kosovo
L’instabilità politica resta un elemento-chiave per diversi Paesi dell’Europa centro-orientale e dei Balcani. È di ieri la notizia dell’Uccisione del leader serbo kosovaro Olivier Ivanovic: nel Paese sale la tensione tra serbi e albanesi. In Romania, invece, dopo le dimissioni di Mihai Tudose, il presidente romeno Klaus Iohannis ha nominato primo ministro ad interim Mihai Fifor, già ministro della difesa. Ma con le consultazioni di oggi, l’incarico di formare il nuovo governo dovrebbe andare all’europarlamentare Viorica Dancila. 54 anni, vice presidente della commissione agricoltura a Bruxelles, Viorica Dancila è infatti il nome nuovo del Partito socialdemocratico romeno, molto vicina al leader Liviu Dragnea. Situazione non dissimile nella Repubblica Ceca: il governo monocolore di minoranza formato dall’imprenditore populista euroscettico Andrej Babis, premier e leader del movimento Azione del cittadino scontento non ha ottenuto la fiducia in Parlamento. Contrari alla fiducia erano 117 deputati dei 195 presenti in Parlamento. Il governo sarà costretto a dimettersi ma governerà fino alla nomina di un esecutivo nuovo.

Musica: si è spento Edwin Hawkins. Il suo nome resta legato al brano "Oh Happy Day"
È morto a 74 anni Edwin Hawkins, famoso in tutto il mondo per il brano "Oh Happy Day". Era malato di cancro al pancreas e si è spento nella sua casa in California. Classe 1943, Hawkins, con il gruppo Edwin Hawkins Singers, divenne famoso nel 1968 per l’arrangiamento appunto di "Oh Happy Day", poi incluso nella lista delle canzoni del secolo e nel 1970 vincitore del Grammy come migliore gospel performance. Ha venduto sette milioni di copie in tutto il mondo. In tutta la sua carriera Hawkins ha vinto quattro Grammy e nel 2007 è stato indotto nella "Christian Music Hall of Fame".


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