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Giovedì 18 gennaio 2018

Marmolada, Caner: «Su nuovi impianti confronto equilibrato e soluzioni non impattanti»






Interviene l’assessore regionale, pronto a mettere dei soldi sull’impianto che piace a Rocca.

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«Sulla delicata questione che vede posizioni contrapposte sulla costruzione di nuovi impianti di risalita sulla Marmolada serve un equilibrato confronto tra tutti i soggetti coinvolti: i sindaci dei comuni interessati di entrambe le Regioni, gli impiantisti e gli albergatori. L’ottica deve essere quella di uno sviluppo sostenibile e condiviso dell’area, perché la Marmolada non è un parco giochi da sfruttare secondo mere logiche localistiche. Per quanto mi riguarda propendo per la strategia di mettere in contatto il Passo Fedaia dal lato bellunese con il Trentino e ci sarà l’appoggio della Regione se gli imprenditori decideranno di investire su questa soluzione». A esprimersi in questi termini è l’assessore al turismo e agli impianti a fune della Regione del Veneto Federico Caner, in relazione alle polemiche che hanno trovato vasta eco in questi giorni sui giornali, anche nazionali, sulla realizzazione di nuovi impianti di risalita sulla Marmolada.

Sul tappeto ci sono da un lato la proposta trentina di una funivia da Porta Vescovo al Passo Fedaia, facendo perdere d’importanza al Passo Padon che si trova in zona Rocca Pietore; dall’altro, la proposta di parte veneta di realizzare una nuova seggiovia da Passo Fedaia (lato bellunese) verso la bidonvia trentina (da ristrutturare) sopra la diga, evitando in tal modo di portare migliaia di sciatori da Arabba - Porta Vescovo a quel che resta dello storico ghiacciaio della Marmolada.

«Riguardo alla prima proposta», fa rilevare l’assessore, «ci sono delle indiscutibili criticità. La Marmolada è Patrimonio Mondiale dell’Umanità e, se venissero costruite ulteriori strutture impattanti, l’Unesco potrebbe depennare le Dolomiti dalla lista dei siti tutelati. Sul piano ambientale, infatti, l’impianto avrebbe effetti rilevanti sulla Marmolada e gli ambientalisti sono contrari. Alcuni tratti del tracciato proposto sono già pericolosamente esposti a rischio valanga e scendere al Fedaia da Porta Vescovo con gli sci sarebbe impossibile. L’impianto avrebbe solo una funzione di trasferimento. Al Passo Fedaia dovrebbero essere costruiti anche tutti i parcheggi necessari e, data la presenza della diga e del lago, ciò sarebbe molto problematico».

«Ammesso di riuscire a fare tutto questo», aggiunge l’assessore veneto, «resta da chiedersi come e dove si pensa di far scendere gli sciatori. La pista bellunese, nelle ore di maggior afflusso, è già di per sé sovraccaricata. E chi conosce la Marmolada sa bene che non vi sono altre possibilità. Non possiamo forzare con le presenze su un ambiente delicato qual è il ghiacciaio della Marmolada, in deperimento negli ultimi anni, tanto che il suo ritiro ha reso il versante nord molto meno sciabile».

«Trovo invece assolutamente plausibile», afferma l’assessore, «la proposta del presidente di Marmolada Srl di un collegamento da Passo Fedaia, lato Belluno. Si tratterebbe di una seggiovia defilata, parallela alla vecchia strada, che non va ad impattare con il ghiacciaio. Va considerato tra l’altro che il collegamento del Passo Padon è l’unico possibile non solo per la Val Pettorina ma anche per Alleghe e il comprensorio del Civetta, mantenendo così in vita il flusso di sciatori in arrivo dal circuito Sellaronda, con la possibilità di ’vendere’ anche il Giro dei 4 Passi e il Giro della Grande Guerra ai propri clienti».

«Mi sento quindi di appoggiare quest’ultima ipotesi», conclude l’assessore, «e sono disponibile a valutare un nuovo bando di finanziamento a cui potrebbero partecipare gli imprenditori se la decisione sarà quella di dare attuazione a questa strategia di sviluppo».


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