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Giovedì 17 maggio 2018

Poste, l’assessore Lanzarin rimarca i problemi della montagna






L’assessore al sociale della Regione del Veneto: «Bene il nuovo piano industriale, ma il rilancio dei servizi non dimentichi le aree di montagna e i piccoli paesi».

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«Bene il nuovo piano industriale di Poste Italiane: gli obiettivi di potenziamento delle consegna anche la sera e nei weekend e di maggior redditività da realizzare con la consegna pacchi in funzione dell’e-commerce del piano presentato dell’amministratore Matteo Del Fante sono apprezzabili perché rispondono alle esigenze dei cittadini e delle aziende, soprattutto in un territorio articolato e multipolare come il Veneto. Ma a Poste Italiane la Regione del Veneto chiede che l’azienda non dimentichi la sua funzione primaria di ’servizio pubblico’ e che i ricavi ottenuti dal piano di razionalizzazione, digitalizzazione e implementazione dei servizi siano investiti nel territorio, soprattutto nelle aree marginali, come la montagna e i piccoli comuni». In provincia di Belluno molti uffici postali sono stati chiusi o ridimensionati negli orari e la consegna della posta avviene solo a giornate alterne, diverse di settimana in settimana e di zona in zona.

È quanto ribadisce l’assessore al sociale della Regione Veneto in merito alle anticipazioni del piano quinquennale di rilancio delle attività e dei servizi dell’azienda pubblica, presentato dall’amministratore delegato. Nei giorni scorsi l’assessore è tornata a promuovere, a nome del presidente del Veneto, un nuovo incontro del tavolo di confronto tra Regione, Poste Italiane e Anci, istituito un anno e mezzo fa a presidio della qualità dei servizi postali nel territorio veneto.

«Il dialogo con Poste Italiane e Anci prosegue e ha ottenuto già alcuni risultati positivi», prosegue l’assessore, «come la rinuncia a chiudere gli uffici postali nei Comuni sotto i 5.000 abitanti, la sperimentazione del servizio di tesoreria Comunale, in accordo con Cassa Depositi e Prestiti, e dei servizi di identità digitale, nonché la possibilità di attivare, soprattutto a beneficio dell’editoria, consegne pomeridiane e possibilità di recapito nel weekend nelle aree individuate. Ma chiediamo che la sperimentazione in Veneto parta al più presto e, insieme all’Associazione dei Comuni, non abbasseremo la guardia».

«Ho pertanto sollecitato Anci a individuare con celerità quali comuni candidare alla sperimentazione dei nuovi servizi di Poste Italiane, in modo di partire subito con i test su servizi digitali e tesoreria e su consegne in orari prolungati. La sperimentazione sarà tanto più efficace quanto più coinvolgerà una o più aree fragili, a forte dispersione abitativa, in modo da verificare ’sul campo’ quanto il nuovo piano industriale di Poste corrisponde alle effettive esigenze dei cittadini. Che, ricordiamolo, hanno negli uffici postali un servizio fondamentale, che non può essere misurato solo con le regole del ’business’».

«A breve», conclude l’assessore, «rifaremo il punto con Anci e Poste, per monitorare quanto delle lodevoli promesse dell’azienda pubblica si è tradotto in realtà e come affrontare insieme problemi e criticità».


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