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Venerdì 25 maggio 2018

Contro la violenza sulle donne il Veneto modifica la legge






L’assessore: «Servono interventi educativi nelle scuole e lavoro di rete per ridare normalità e lavoro alle vittime».

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«Il Veneto ora potrà disporre di una legge più completa ed efficace per prevenire e contrastare il fenomeno della violenza contro donne e minori». Così l’assessore regionale al sociale Manuela Lanzarin manifesta soddisfazione per il voto unanime con cui la quinta commissione «Sanità e sociale» del Consiglio regionale del Veneto ha approvato le modifiche proposte dalla Giunta alla legge 5/2013 «Interventi regionali per prevenire e contrastare la violenza contro le donne».

Il testo, che ora attende l’ok definitivo del Consiglio regionale, punta a potenziare gli interventi di informazione e di sensibilizzazione nelle scuole, in modo di creare una cultura del rispetto di genere sin dagli anni della pubertà; semplifica la tipologia delle strutture di accoglienza (centri antiviolenza e case rifugio) in modo di facilitarne l’accesso ai fondi nazionali e di renderne più agile l’erogazione, bypassando il passaggio intermedio attraverso Comuni e Ulss; e rafforza la sinergia tra istituzioni pubbliche, associazioni e privato non profit al fine di creare, attorno alle strutture di sostegno e accoglienza, una rete coordinata e integrata che aiuti le donne a recuperare condizioni normali di vita, anche con l’inserimento lavorativo e con percorsi di accompagnamento sociale.

«Abbiamo voluto considerare, inoltre, tra le iniziative di prevenzione, anche esperienze e programmi rivolti ai cosiddetti ’soggetti maltrattanti’», sottolinea l’assessore, «perché la prevenzione delle violenze domestiche e dei femminicidi, passa anche attraverso l’offerta di percorsi educativi e di cura nei confronti di quanti utilizzano la violenza come codice di relazione interpersonale».

«Con queste integrazioni, che rafforzano gli strumenti di intervento e valorizzano le tante iniziative messe in campo dal mondo dell’associazionismo», conclude l’assessore, «il Veneto potrà disporre di una legge all’avanguardia, che ha già consentito di attivare ben 43 strutture nel territorio, tra centri antiviolenza e case rifugio, offrendo ogni anno ascolto, tutela e aiuto a migliaia di donne nel loro difficile percorso di rafforzamento personale e uscita dalla violenza».


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