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Lunedì 2 luglio 2018
Ulss Dolomiti, aumentano i casi di malattie trasmesse da zecche
La provincia di Belluno contribuisce al 40% della casistica nazionale. In crescita soprattutto la malattia di Lyme e la Tbe.
Sono in aumento in provincia di Belluno i casi di malattie trasmesse dalle zecche, in particolare la malattia di Lyme e la Tbe (negli ultimi 10 anni sono stati notificati 132 casi). I dati dell’Istituto Superiore di Sanità - sottolinea una nota della Direzione dell’Ulss Dolomiti - purtroppo confermano il primato della provincia di Belluno che contribuisce al 40% della casistica nazionale.
Come è emerso da un recente convegno, tenutosi il 29 giugno a Verona, che ha visto la partecipazione di esperti delle patologie trasmesse da zecche e di oltre 200 infettivologi, le malattie trasmesse dall’acaro sono in notevole aumento anche perché nel 2018, per condizioni ambientali particolarmente favorevoli che si sono realizzate nel corso dell’anno, il numero delle zecche è notevolmente aumentato. Sono conseguentemente cresciuti anche i morsi di zecche e gli accessi ai Pronto Soccorso. Segnalazioni in questo senso si sono avute anche nelle province di Verona, Vicenza, Treviso.
I dati relativi ai casi di Tbe registrati, a metà stagione, dal reparto Malattie Infettive dell’ospedale di Belluno sono preoccupanti, sottolinea ancora l’Ulss. Attualmente i casi sono 13 e risultano triplicati rispetto a quelli dello stesso periodo dello scorso anno. A questi ultimi va aggiunto un caso relativo a una paziente residente a Brescia e ricoverata per encefalite a seguito di un morso di zecca avvenuto a Farra di Mel.
Per la Tbe non esiste una terapia specifica e l’unica strategia per arginarla è costituita dalla vaccinazione.
La provincia di Belluno - conclude l’Ulss - può considerarsi un’area a rischio e perciò la vaccinazione è raccomandata soprattutto per quanti frequentano e operano in spazi verdi e boscati.
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