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Martedì 10 luglio 2018

«Stagioni» di Alberto Ferro per i 25 anni del Parco






La mostra apre il ciclo «Uno sguardo sul Parco». Inaugurazione a Ponte nelle Alpi sabato 14 luglio alle 18.

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Sarà inaugurata sabato 14 luglio alle 18, negli spazi del Municipio di Cadola a Ponte nelle Alpi, la prima mostra del ciclo di esposizioni «Uno sguardo sul Parco»: nove mostre che celebrano i 25 anni di costituzione del Parco nazionale Dolomiti bellunesi.
Ad aprire la lunga carrellata di immagini sarà Alberto Ferro, un fotografo già affermato e di grande sensibilità. A proposito della sua mostra, Ferro ha dichiarato: «Il nostro territorio e in particolare l’ambiente dolomitico, subisce un continuo mutamento del suo aspetto, scandito dal ciclo delle stagioni. La flora e la fauna manifestano mille sfaccettature diverse per ognuna di esse, nei colori, nei comportamenti, nelle abitudini. L’inverno, la primavera, l’estate e l’autunno si susseguono, e ciascuna stagione, a tutte le quote, è segnata da mutamenti di vita di animali e piante, da straordinari cambi di colore, da meravigliosi fenomeni che solo la nostra assuefazione ci permette, spesso di ignorare. È molto preoccupante pensare che tutto ciò possa essere alterato, fino anche a scomparire, a causa dei tangibili cambiamenti climatici che il nostro pianeta manifesta. Spesso negli ultimi anni si ha difficoltà a capire in che stagione siamo, sia per la variazione del clima, ma in particolare per l’instabilità delle temperature: inverni molto caldi e privi di precipitazioni nevose, rendono la montagna irriconoscibile. Quando i pendii dovrebbero essere bianchi di neve, sono ancora coperti di prati gialli bruciati dal pallido sole di gennaio. Questi squilibri climatici mettono a serio rischio la sopravvivenza di molte specie di flora e fauna che sulle montagne trovano l’ambiente ideale per vivere. Si pensi che un aumento della temperatura media di un solo grado, può ridurre la durata della copertura nevosa invernale fino ad alcune settimane. Cosa succederà al gallo cedrone, alla lepre variabile, alla pernice bianca, all’Alisso dell’Obir ? Mi rattrista pensare che potrei non rivederli più. Nella mia mostra ho racchiuso una piccola parte di questo universo, che vive libero al ritmo delle stagioni. Un piccolo contributo per sensibilizzare gli osservatori verso il patrimonio naturalistico che ci circonda e che dobbiamo in ogni modo preservare. Molte foto sono realizzate visitando più volte gli stessi luoghi, in ogni periodo dell’anno, perché la natura ha sempre qualche nuovo regalo da offrire».
Alberto Ferro è un fotografo di Preganziol (Tv). Di sé dichiara: «Coltivo la passione per gli animali e per la natura selvaggia da quando ero bambino. Fin da piccolo sfogliavo libri di animali ed ho raccolto un gran numero di documentari nelle vecchie videocassette, viste e riviste fino a consumarle! Mi piace immergermi nella natura in ogni modo, con lunghe escursioni e bivacchi in montagna, con l’arrampicata, con il kayak. Ciò che più mi affascina sono gli incontri con la fauna selvatica. All’inizio erano incontri casuali, inaspettati, ma poi con il passare del tempo ho approfondito lo studio degli animali, prima sui libri e poi direttamente sul campo. Ho imparato a conoscere in quali ambienti vivono, a quali quote, e in quali periodi è più probabile incontrare ciascuna specie. Questo ha fatto sì che il numero di incontri fosse via via più frequente. Nonostante tutto però, la natura non è mai completamente prevedibile, e ciò rende ogni avvistamento della fauna selvatica un’emozione indimenticabile. La fotografia poi è un modo per poter condividere con gli altri le mie osservazioni. Ogni scatto è solo la punta di un iceberg fatto di anni di ricerche, di rompicapo per interpretare tracce o comportamenti, e molto spesso di interminabili attese. Amo fotografare la natura delle mie zone, il più possibile vicina a casa. La maggior parte dei miei scatti sono infatti ambientati o lungo il fiume Sile o sulle vicine Dolomiti Bellunesi. Ci tengo a sottolineare che tutte le mie foto ritraggono animali selvatici in condizioni di completa libertà, che sono stati ripresi solo dopo accurati studi e facendo attenzione a non arrecare loro alcun disturbo». La mostra sarà visitabile fino a venerdì 31 agosto con il seguente orario: dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 12.30. Il mercoledì anche dalle 14.30 alle 17.30.


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