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Sabato 15 settembre 2018 ‐ Beata Vergine Maria Addolorata

Azzardo: in arrivo nuova legge regionale di prevenzione e contrasto






L’assessore regionale Lanzarin (nella foto): «slot e videolottery isolano i giocatori e creano una vera e propria dipendenza patologica».

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I numeri relativi al gioco d’azzardo sono allarmanti, anche in Veneto, tanto più perché, sottolinea l’assessore regionale alle politiche sociali, Manuela Lanzarin, «slot e videolottery sono dispositivi elettronici che favoriscono un utilizzo compulsivo, isolano i giocatori e creano una vera e propria dipendenza patologica. Nel 2016 i giocatori problematici in Veneto risultavano essere 32.500».

Alla luce di questa situazione la Giunta regionale del Veneto in questi giorni ha approvato un disegno di legge, inviato al Consiglio regionale per la sua approvazione definitiva, per sostenere gli enti territoriali, i servizi sociosanitari e le agenzie educative negli interventi di prevenzione e contrato. I 15 articoli della legge-quadro proposta dalla Giunta – riassume l’assessore Lanzarin, prima proponente del testo – prevedono distanze minime dei ’punti gioco’ dai luoghi di aggregazione sociale (300 metri nei Comuni più piccoli, 500 in quelli con oltre 5mila abitanti), stop alle aperture ininterrotte delle sale gioco e niente pubblicità di vincite, obbligo di vetrine trasparenti per le sale e le agenzie di scommesse, Irap maggiorata dello 0,92 per cento per gli esercenti che ospitano slot e apparecchiature da gioco.

In materia urbanistica e di regolamentazione amministrativa il disegno di legge rimanda ai Comuni, che possono individuare criteri per la dislocazione territoriale dei punti gioco e prevedere incentivi e forme premiali per gli esercenti che disinstallano ’macchinette’, slot machines e apparecchiature varie da gioco. Le sanzioni previste per violazioni o mancata osservanza della legge potranno arrivare a 6mila euro.

«Mi auguro che il testo sia approvato presto dal Consiglio – conclude l’assessore – perché gli enti territoriali hanno bisogno di un riferimento legislativo certo per imporre distanze minime e misure preventive e affrontare le incertezze dell’attuale quadro normativo. Il dovere dell’istituzione pubblica è tutelare la salute dei propri cittadini».


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