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Giovedì 15 novembre 2018 ‐ S. Alberto Magno

I Serrai di Sottoguda torneranno a splendere






La Fondazione Unesco avvierà un concorso di idee, sostenendo i costi della progettazione. Verrà attivato anche un crowdfunding.

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Il consiglio d’amministrazione della Fondazione Dolomiti Unesco ha deliberato all’unanimità l’impegno per la progettazione del recupero dei Serrai di Sottoguda, nel comune di Rocca Pietore, uno tra "I Borghi più belli d’Italia" (foto di Moreno Geremetta). L’alluvione di fine ottobre ha sostanzialmente distrutto il tracciato stradale, ha reso inservibili ponti, muri d’argine, muri a retta e ha asportato tutto il materiale che formava il greto del torrente Pettorina.


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L’obiettivo è ripristinare i quasi 2 km del percorso. Una necessità, sia in termini simbolici che economici e turistici. Ma come realizzare il recupero? La Fondazione Dolomiti Unesco intende rispondere alla volontà del Comune di Rocca Pietore di promuovere soluzioni innovative attraverso un concorso di idee, che tengano in considerazione l’ipotesi che eventi come quello di ottobre possano ripetersi.

Occorrerà quindi: intervenire sulla funzionalità idraulica dell’alveo e la messa in sicurezza idrogeologica, progettando soluzioni che riducano al minimo l’impatto e che siano innovative dal punto di vista dell’adattamento ai cambiamenti climatici; ripristinare un percorso accessibile a tutti, tenendo in considerazione anche i diversi tipi di disabilità, e fortemente integrato nel contesto paesaggistico della gola; valorizzare le peculiarità geologiche, geomorfologiche, paesaggistiche, storico-documentali di una delle porte di accesso privilegiate al Patrimonio.

L’intervento complessivo comporterà una spesa di circa 6 milioni di euro, di cui circa 200.000 per la progettazione. Il costo dell’opera vedrà: il contributo della Fondazione Dolomiti Unesco per la progettazione; quello degli enti formano la Fondazione (Province autonome di Trento e Bolzano, Provincia di Belluno, Provincia di Udine, Provincia di Pordenone, Regione Veneto e Regione Friuli Venezia Giulia), anche attraverso la messa a disposizione dei propri mezzi e servizi; il concorso (nella misura del 10-15%) di un crowdfunding che preveda la possibilità di essere riconosciuti tra i sostenitori della Fondazione o di essere inclusi in una lista di benemeriti ("Amici del Patrimonio Dolomiti Unesco").

«Gli eventi calamitosi che hanno colpito l’intera area dolomitica, hanno sconvolto anche alcuni luoghi altamente simbolici di accesso al Patrimonio Dolomiti Unesco», commenta il presidente della Fondazione Graziano Pizzimenti. «Tra questi ci sono sicuramente i Serrai di Sottoguda, che rappresentano un’importante attrazione turistica e il cui recupero diventerà l’occasione per tutelarne il valore paesaggistico e geologico e per valorizzarne le qualità estetiche e scientifiche».

«La mia comunità è provata duramente», evidenzia il sindaco di Rocca Pietore, Andrea De Bernardin. «Continuiamo a lavorare ogni giorno per tentare di tornare alla normalità, nessuno ha intenzione di mollare. I Serrai, in particolare, sono una risorsa irrinunciabile, conosciuta e apprezzata a livello internazionale: una vera eccellenza, che rimane tale anche dopo gli eventi del 29 ottobre, e che tornerà accessibile dopo un recupero che speriamo sia il più rapido possibile. È un segnale forte di unità. Sono grato alla Fondazione Dolomiti Unesco per aver accolto la nostra proposta di un concorso di idee e ancor più che intenda farsi carico della progettazione».

«È un forte segnale di condivisione, in un momento così difficile e delicato per il nostro territorio, arriva grazie al sostegno degli altri soci della Fondazione che, all’unanimità, hanno deliberato a favore di questa proposta», il commento del presidente della Provincia di Belluno Roberto Padrin e dell’Assessore al Turismo della Regione Veneto Federico Caner.

«Un’iniziativa che dimostra la capacità di fare rete all’interno della Fondazione Dolomiti Unesco», afferma il direttore Marcella Morandini. «Gli eccezionali eventi meteorologici che hanno colpito le nostre valli hanno rafforzato la solidarietà: lavorare tutti insieme per il recupero di un luogo simbolo delle Dolomiti dimostra che il nostro Patrimonio Mondiale non ha confini. Nessun confine, nemmeno in termini di fruizione, in quanto i Serrai di Sottoguda rientrano fra i percorsi accessibili a tutti, indipendentemente dai limiti fisici».


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