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Mercoledì 19 dicembre 2018 ‐ S. Dario
Il Genio civile al lavoro sul Piave, a Lambioi
L’opera si divide in due lotti e prevede anche il ripristino degli argini del parco fluviale.
Tra il 28 e il 29 ottobre scorsi l’acqua si è portata via il parco fluviale di Lambioi, che ora praticamente non esiste più. Danni per un milione e mezzo di euro. Una delle cifre che spiccano nell’elenco frutto della ricognizione eseguita dal Comune di Belluno per chiedere l’attivazione del Fondo di solidarietà europea.
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Intanto qualche intervento è già partito. «Si tratta di due lotti di cui si sta occupando il Genio civile», ha spiegato in conferenza stampa oggi, mercoledì 19 dicembre, il sindaco Jacopo Massaro. «Da diversi giorni le maestranze sono all’opera nella zona sotto il ponte Bailey e si sposteranno poi verso l’argine del parco fluviale, per provvedere al suo ripristino». Nel parco, da quella notte del 28 ottobre, vige tutt’oggi il divieto di accesso per motivi di sicurezza. «Diversi punti dell’argine sono pericolanti e, nel caso in cui ci fossero piene improvvise, il rischio è più che evidente. Una volta che il Genio avrà concluso il ripristino, potremo togliere i divieti».
C’è poi un altro tema: all’indomani dell’alluvione un bellunese ha trovato nell’area di Lambioi antiche mura, fregi e pezzi di colonne, portati alla luce dalla piena. «È stato eseguito un sopralluogo con degli esperti e con la Soprintendenza», conferma Massaro. «I reperti dovranno essere collocati storicamente e anche definiti, pensando poi a un’eventuale collocazione, che potrebbe essere nel museo archeologico».
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