Pubblicità
Testata

Venerdì 21 dicembre 2018 ‐ S. Pietro Canisio

Inaugurato il nuovo depuratore di Longarone






Un investimento di Bim Gsp per 3 milioni di euro. L’impianto è situato alla confluenza tra il Maè e il Piave.

Iscriviti alla Newsletter

Ascolta il testo

Sono serviti due anni di lavori intensi e ora il nuovo depuratore di Longarone è diventato realtà. L’inaugurazione si è tenuta giovedì 20 dicembre alla presenza del sindaco Roberto Padrin, del direttore tecnico di Bim Gsp Sergio Dalvit e dei diversi professionisti e imprese coinvolti nella realizzazione e nel collaudo dell’opera.


Pubblicità

Gli interventi erano stati affidati da Bim Gsp alla Edilcostruzioni di Callegaro e Zuffellato spa di Lonigo (provincia di Vicenza). Il nuovo depuratore, situato alla confluenza tra il Maè e il Piave e realizzato a lato del vecchio impianto, tratta i reflui non solo del capoluogo di Longarone, ma anche dell’abitato di Castellavazzo: 6000 abitanti in totale, misura indispensabile per garantire efficienza depurativa anche nei periodi fieristici dove vi è maggiore afflusso turistico. La nuova struttura, interamente coperta e chiusa con idoneo fabbricato, all’interno ha un comparto per il pretrattamento dei reflui (grigliatura, dissabbiatura e disoleatura), due vasche per il trattamento biologico (nitrificazione e denitrificazione a cicli alternati), una vasca per la sedimentazione finale con ricircolo del fango, un comparto per i trattamenti terziari (filtrazione finale e debaterizzazione con lampade UV dei reflui depurati prima della restituzione in natura). L’impianto, infine, è dotato di idonee strumentazioni per il telecontrollo della funzionalità.

Oltre ai lavori di costruzione, è stata anche posata una nuova tratta di rete fognaria (circa 600 metri), raccordata alla rete esistente, per la raccolta dei reflui di Castellavazzo e il collettamento al nuovo depuratore. Sono stati, inoltre, già dismessi l’attuale impianto a servizio del capoluogo e la vasca imhoff di Malcom a servizio di Castellavazzo.

«Siamo sodisfatti del risultato conseguito», commenta Padrin, «che rappresenta un’ulteriore vittoria della fusione tra i comuni di Longarone e Castellavazzo. Un’opera che porta valore aggiunto al nostro territorio, garantisce la necessaria sostenibilità ambientale attraverso tecnologie di trattamento evolute ed innovative, e, cosa non trascurabile, porta un positivo segnale di rinascita nel nostro comune, fortemente penalizzato dall’alluvione dell’ottobre scorso. Il mio ringraziamento a Bim Gsp, che ha realizzato l’opera e che si è distinta nella gestione dell’emergenza del 29 ottobre scorso, e alla Regione Veneto che ha contribuito a finanziare il progetto con un finanziamento».

«L’intervento rientra nel consistente piano degli investimenti che, per i prossimi 15 anni, prevede un pacchetto-lavori di circa 165 milioni di euro», spiega l’amministratore unico di Bim Gsp, Giuseppe Vignato. «Con questo investimento di circa 3 milioni di euro – di cui 2 milioni circa finanziati dalla Regione Veneto – abbiamo centralizzato i processi depurativi nel territorio longaronese, dismesso impianti obsoleti ed inadeguati, migliorato efficienza di funzionamento e resa depurativa, a beneficio dell’ambiente, del territorio e dell’utenza».


Leggi gli altri titoli di oggi.

Iscriviti alla Newsletter





Home
L’Amico edizione digitale
L’Amico su Facebook  
L’Amico su Twitter  
Le foto dell’Amico su Flickr  
L’Amico su YouTube  
L’Amico su Instagram  
Abbonamenti
Pubblicità
Privacy




Copyright © 2000-2019 L'Amico del Popolo S.r.l.
Piazza Piloni 11, 32100 Belluno
Tel. +39 0437 940641, Fax +39 0437 940661
Email redazione@amicodelpopolo.it
P.Iva/C.F. 00664920253