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Venerdì 4 gennaio 2019 ‐ B. Angela da Foligno

Feltre per la candidatura del Grappa a «Riserva di Biosfera» Unesco






L’obiettivo è la tutela dei territori in cui le comunità sono in sviluppo armonico con la biodiversità.

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25 Comuni di tre Province diverse (Belluno, Treviso e Vicenza) già in campo (ma il progetto è aperto a ulteriori ingressi) per candidare l’area del massiccio del Grappa e delle zone contermini al riconoscimento di «Riserva di Biosfera» da parte dell’Unesco. Nell’ultima seduta, il consiglio Comunale di Feltre ha approvato l’adesione della città murata alla manifestazione di interesse alla candidatura, promossa alcuni mesi fa dall’IPA (Intesa Programmatica di Area Vasta) Terre Asolane e Massiccio del Grappa.


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«Si tratta di un’opportunità che fa parte del programma "Man & Biosphere" dell’Unesco a tutela dei territori in cui le comunità sono in sviluppo armonico con la biodiversità», sottolinea l’assessore all’ambiente di Feltre, Valter Bonan. «Integrare questo riconoscimento con quello - sempre "targato" Unesco - che riguarda le Dolomiti feltrine patrimonio dell’umanità, costituirebbe per il nostro territorio una credenziale di assoluto rilievo a vari livelli, da quello ambientale, a quelli turistico, culturale ed anche industriale. Basti considerare che oltre il 50% del territorio feltrino fa già parte della Rete Natura 2000, che ricomprende aree Sic e Zps».

Tra i soggetti istituzionali che hanno già dato il loro appoggio all’iniziativa vi sono i Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, la Camera di commercio di Belluno e Treviso e il Consorzio Dolomiti Prealpi.

La candidatura a "Riserva di Biosfera" MaB non prevede per le aree coinvolte alcun livello di tutela o vincolo ulteriore rispetto a quelli già esistenti, ma rappresenta un’opportunità sia nella valorizzazione che nella "riconoscibilità" di ogni singolo territorio in vari ambiti, sia nella creazione di sinergie con le altre aree di riserva (17 quelle attualmente riconosciute in Italia, di cui una soltanto – il delta del Po – in Veneto).

I prossimi step della candidatura prevedono da parte degli aderenti la stesura di una strategia condivisa che sarà inviata per la validazione ed eventuali integrazioni al ministero dell’Ambiente; la documentazione passerà quindi per un’ulteriore approvazione, in questo caso vincolante, dei Consigli comunali coinvolti, per essere poi inoltrata all’Unesco per l’approvazione definitiva. L’iter dovrebbe arrivare a compimento entro il 2021.


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