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Mercoledì 9 gennaio 2019 ‐ San Giuliano
Boschi e cambiamenti climatici, a Pieve di Cadore una tavola rotonda
L’appuntamento è il 18 gennaio. Interverranno alcuni esperti e offriranno spunti di riflessione.
«Tempesta Vaia: i boschi fragili raccontano il cambiamento climatico». L’ambientalismo del Cadore e dolomitico continua la serie di confronti sul futuro del territorio. Il primo appuntamento si è tenuto a Pieve di Cadore il 7 dicembre scorso e ha avuto come tema il futuro dei nostri boschi, dopo le devastazioni di fine. Un documento di sintesi di quanto emerso nel corso della serata verrà reso pubblico nei prossimi giorni. Il secondo appuntamento è in programma venerdì 18 gennaio sempre a Pieve di Cadore, alle 18 all’Auditorium CosMo. Parteciperanno Anselmo Cagnati, nivologo del Centro Valanghe di Arabba; Sandro Carniel, oceanografo del Cnr e divulgatore scientifico; Paola Favero, comandante reparto Carabinieri Forestali e scrittrice.
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«Gli alberi e le foreste si sono evoluti in migliaia di anni per raggiungere il massimo equilibrio con l’ambiente che li circonda, ma qualcosa sta cambiando», dicono dal coordinamento delle associazioni di volontariato che organizza la tavola rotonda, ossia Cipra Italia, Wwf O.A. Terre del Piave, Mountain Wilderness, Italia Nostra sezione di Belluno, Libera Cadore presidio "Barbara Rizzo", Ecoistituto Veneto "Alex Langer", Comitato Peraltrestrade Carnia-Cadore, Gruppo promotore Parco del Cadore. «I relatori ci presentano il clima che sta cambiando, sulla terra come nelle vicine Dolomiti, mentre i boschi fragili ci ricordano che ormai non c’è più tempo. Il mondo che noi ora conosciamo sta forse andando incontro alla "Sesta estinzione"?».
«Partendo dalla situazione di emergenza che si è venuta a creare», proseguono, «intendiamo offrire delle opportunità di riflessione e confronto alla popolazione, agli amministratori regionali, provinciali e dei Comuni, alle Regole, sugli obiettivi da perseguire nella gestione dei beni comuni (foreste, acque, aria, servizi) anche alla luce dei cambiamenti climatici in atto, mai tanto evidenti nelle conseguenze come quest’anno non solo in Dolomiti ma in tutto il pianeta».
All’incontro del 18 gennaio seguiranno altri appuntamenti.
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