Pubblicità
Testata

Giovedì 17 gennaio 2019 ‐ S. Antonio Abate

Brexit, preoccupate anche le aziende bellunesi






Si teme per l’export, ma ci sono anche le incognite sul cambio euro-sterlina.

Iscriviti alla Newsletter

Ascolta il testo

Il mercato britannico vale oltre 200 milioni di euro, pari a circa il 7% del totale delle esportazioni delle aziende della provincia di Belluno. Aziende tra cui comincia dunque a serpeggiare una certa preoccupazione sul tema della Brexit.


Pubblicità

«In una nota del Centro Studi di Confindustria», commenta Luca Barbini, presidente dell’associazione bellunese, «si evidenzia come le imprese italiane ed europee si trovino a dover fronteggiare principalmente due tipologie di ostacoli che, aldilà del voto martedì sera, sono legati all’evento della Brexit in sé. Innanzitutto, il rifiuto dell’accordo aumenta l’incertezza e questo rende più complesse le strategie degli operatori. Ci sono prima di tutto i problemi per le imprese multinazionali che hanno scelto il Regno Unito come base logistica o che comunque hanno delle attività sul territorio britannico e sono parte di catene del valore distribuite su base europea e potrebbero dover rivedere alcune scelte organizzative per adattarsi al mutato contesto. Inoltre, molte imprese multinazionali si appoggiano alla piazza di Londra per la gestione dei servizi finanziari, vi è quindi la possibilità che ci possano essere aumenti del costo del credito per le imprese».

Ci sono poi le incognite sul cambio euro-sterlina, «nonché tutti gli ostacoli che le imprese esportatrici italiane si troveranno a dover affrontare quando il Regno Unito uscirà dal mercato unico», continua Barbini. «Aver rimesso sul tavolo l’eventualità di un "no deal" implica la possibilità che si ricada in uno scenario in cui, almeno per un periodo e per determinate categorie di prodotto, si potrebbe finire per utilizzare le regole tariffarie del Wto. Tutta questa incertezza si ripercuote dunque non solo sull’economia britannica: c’è il rischio di compromettere la crescita Uk nel medio e lungo periodo. Con un impatto per il nostro export e per quello italiano in generale, visto che la Gran Bretagna rappresenta 23,1 miliardi delle esportazioni italiane, soprattutto nel settore delle bevande e dell’agroalimentare, e che nel periodo 20012-2017 il Regno Unito ha coperto una quota media annua di oltre il 5% dell’export italiano nel mondo. Per Belluno, la percentuale è un po’ superiore e si attesta a oltre il 6%».


Leggi gli altri titoli di oggi.

Iscriviti alla Newsletter





Home
L’Amico edizione digitale
L’Amico su Facebook  
L’Amico su Twitter  
Le foto dell’Amico su Flickr  
L’Amico su YouTube  
L’Amico su Instagram  
Abbonamenti
Pubblicità
Privacy




Copyright © 2000-2019 L'Amico del Popolo S.r.l.
Piazza Piloni 11, 32100 Belluno
Tel. +39 0437 940641, Fax +39 0437 940661
Email redazione@amicodelpopolo.it
P.Iva/C.F. 00664920253