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Venerdì 18 gennaio 2019 ‐ S. Margherita

Risorse all’economia di vicinato contro lo spopolamento






Firmato l’accordo tra Provincia e Camera di commercio: il Fondo dei comuni confinanti mette a disposizione 2 milioni di euro. Il bando in primavera.

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Combattere lo spopolamento attraverso il sostegno dei negozi polifunzionali. Questo l’obiettivo dell’accordo siglato giovedì 17 gennaio tra Provincia di Belluno e Camera di commercio di Belluno e Treviso. Accordo che ha visto la nascita di un progetto strategico per lo "Sviluppo di un nuovo modello di intervento per garantire i servizi essenziali nelle aree marginali. «Il Fondo dei Comuni confinanti ha messo a disposizione 2 milioni di euro per la definizione di bandi con cui assegnare finanziamenti che promuovano la polifunzionalità dei negozi», ha spiegato il presidente della Provincia, Roberto Padrin. «Lo scopo è incentivare i soggetti privati che svolgono attività di vendita al dettaglio di generi alimentari e di prima necessità e/o pubblici esercizi, in modo da promuovere e valorizzare l’offerta di servizi polifunzionali sia nei singoli esercizi che in integrazione tra questi nelle aree marginali».


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Quello avviato è un progetto di area vasta, ossia gestito con i Fondi di confine affidati alla Provincia, ma rivolto agli esercizi di tutto il territorio provinciale, non soltanto dei comuni confinanti o contigui. «Stiamo costruendo il bando e sarà pronto per la primavera», hanno annunciato Mario Pozza, presidente della Camera di commercio, e Romano Tiozzo, segretario generale. «Verranno assegnati finanziamenti a fondo perduto, fino al 40% della somma investita, cumulabili con altri contributi».

«Il sistema camerale vuole essere vicino alle imprese», ha ribadito Pozza, «e vanno in questa direzione anche gli studi condotti attraverso l’Osservatorio economico e sociale, strumento per cogliere le esigenze delle aziende. Un problema grosso è la fuga dei giovani e l’abbandono della montagna. Il disastro maltempo di fine ottobre è stata una goccia che ha fatto traboccare il vaso». Proprio l’Osservatorio ha portato avanti interviste tra una cinquantina di operatori attivi in 40 comuni di confine, «che contano 474 frazioni, di cui 220 con meno di 100 abitanti», ha fatto presente Federico Callegari, responsabile del Settore studi e statistica della Camera di commercio. «Questi dati fanno capire che, nel momento in cui scompare un esercizio di vicinato, a sparire non è solo un’attività imprenditoriale, ma anche un punto di aggregazione per le "micro frazioni" di grandissima rilevanza sociale. Ecco perché si parla di polifunzionalità, indsipensabile in prima battuta per le comunità locali, ma fondamentale anche in ottica tutistica».

L’Osservatorio ha individuato quattro categorie di frazioni: quelle già in dispersione/periferia, le più difficili da recuperare; le frazioni a rischio dispersione, ma su cui ci sono margini di intervento; quelle in tenuta; le frazioni in sviluppo. «Ringrazio i sindaci che ci hanno messo a disposizione una somma così importante», ha commentato ancora Padrin. «Il settore del commercio è uno tra i più sofferenti in provincia e l’iniziativa è atta a combattere lo spopolamento legato alla perdita di servizi essenziali e piccoli negozi».

I dati del 2016 della Camera di commercio mettevano in primo piano la presenza di 2.554 (13,75% delle attività) negozi in tutta la provincia, per un totale di 5.910 addetti. «Nel bando saranno fissate alcune linee programmatiche sugli interventi che potranno godere del contributo», ha evidenziato Tiozzo. «Ci sarà per esempio l’acquisto di beni strumentali all’attività di impresa; la realizzazione di opere e interventi di miglioramento delle strutture di servizio, per adeguamento normativo e risparmio energetico, innovazione tecnologia e uso della rete internet; assistenza nella predisposizione di business plan per aspiranti e neo imprenditori; studi o assistenza manageriale per lo sviluppo d’impresa». Le interviste condotte dalla Camera di commercio hanno fatto emergere la presenza di diversi giovani che puntano ad espandere la filiera agricola utilizzando il commercio on line. «Il bando sarà rivolto sia ad attività già esistenti che alle start up», ha detto ancora Tiozzo.

Pozza ha ribadito l’importanza di poter contare sulla sintonia tra amministrazioni: «Se le diverse istituzioni lavorano per uno stesso obiettivo la probabilità di raggiungerlo è più elevata. Siamo scesi in campo anche sul tema della filiera del legno. Proprio oggi (giovedì 17 gennaio, ndr) si è tenuta in Camera di commercio una riunione produttiva. Pur essendo una provincia interamente montana, quella di Belluno è una delle poche a non avere una filiera: la lavorazione del legname avviene per il totale all’esterno ed è una criticità che deve essere risolta».


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