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giovedì 18 Aprile 2024,

Belluno, Pollicino presenta la sua nuova linea Oficina

Preziosi tessuti donati dal Lanificio Paoletti di Follina. Sabato 9 l'appuntamento nella sede di via XXX Aprile.

Appuntamento sabato 9 febbraio alle 9.30, e fino alle 12.30, in via XXX Aprile a Belluno con la presentazione di una nuova linea di prodotti che ha fatto il suo ingresso all’Oficina Pollicino: zainetti, borse, pochette, sciarpe e copertine creati con i preziosi tessuti donato dal Lanificio Paoletti di Follina.

Il Lanificio è un’eccellenza nel suo campo. Fondato nel 1795, e fin da allora gestito dalla famiglia Paoletti, ha saputo portare avanti la storica lavorazione della lana cardata, unendola a un raffinato lavoro di ricerca e innovazione, così da creare tessuti ricercati anche dalle più prestigiose firme dell’alta moda. Il Lanificio Paoletti ha tuttora sede nell’antico stabilimento, un affascinante edificio che sa di tradizione, cultura e amore per il proprio lavoro.

«Arrivate a Follina per recuperare il materiale donato», commenta Morena Pavei presidente dell’Associazione Comitato Pollicino, «siamo state accolte con grande disponibilità da Paolo Paoletti, che ci ha condotte attraverso lo stabilimento e ci ha lasciate “frugare” tra i tanti meravigliosi tessuti». Le stoffe portano con sé una storia e l’Oficina Pollicino ha cercato di raccontarla attraverso l’etichetta di ciascun pezzo, in modo particolare con gli zainetti per i più piccoli.

«Ogni singolo pezzo è stato pensato per essere un compagno di avventure per il bimbo che lo riceverà», commenta la volontaria Pollicino Irene Bortot, ideatrice del progetto. «Per questo abbiamo dato a ognuno di loro un nome e una personalità, raccontata in un piccolo quadernetto che può diventare parte dei giochi da fare insieme».

«Per noi dell’Oficina Pollicino è importante creare degli oggetti che rispecchino il nostro amore per i bambini di Casa Pollicino», prosegue la Bortot. «Poterlo fare usando questi tessuti donati dal Lanificio Paoletti è stato un piacere per vari motivi: per l’innegabile qualità delle stoffe, per la generosità con cui ci sono state donate e perché ci hanno permesso di creare pezzi unici, particolari e sostenibili». Perché sostenibili? Perché i tessuti usati sono quelli definiti “scarti di produzione”, Possono essere campioni dimostrativi, multicolori, prove di tessitura, stoffe che per qualche ragione non hanno incontrato le esigenze del cliente ma perfette sotto ogni altro aspetto, oppure piccoli errori in fase di lavorazione. La scelta del recupero di tessuti che altrimenti andrebbero perduti è sicuramente la strada da seguire, perché permette di aiutare scopi benefici come Casa Pollicino con un doveroso occhio di riguardo verso l’ambiente.

I prodotti sono stati realizzati a pochi chilometri dal Bellunese e da un’azienda locale attenta alla qualità della materia prima usata. Oltretutto l’azienda porta avanti un progetto di recupero della lana di pecora Alpagotta e ne fa tessuti e coperte unici nel loro genere, prodotti senza l’utilizzo di coloranti ma ricchi delle sfumature date dalle differenti tinte del vello. «Con questa linea», proseguono Pavei e Irene Bortot, «abbiamo cercato di creare modelli classici, senza tempo, con quel tocco in più dato dalla particolarità dei tessuti utilizzati, all’insegna della slow fashion. Una moda lenta e durevole, contrapposta all’usa e getta che non rispetta né l’ambiente né i lavoratori, una moda che tiene conto della materia prima e del lavoro artigianale. Speriamo che questa scelta incontri i gusti ed il sentire di chi conosce l’Oficina da tanto e che ci permetta di coinvolgere sempre più persone nella grande famiglia di Pollicino».

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