Belluno °C

venerdì 29 Marzo 2024,

È morto il lupo filmato l’altro giorno a Laste

È il primo lupo trovato morto in provincia. Probabilmente è deceduto per fame. Aveva la rogna.

Nella tarda serata di ieri, giovedì 14 febbraio, su segnalazione di un cittadino, la Polizia provinciale di Belluno ha recuperato un cadavere di lupo femmina, verosimilmente nato nel 2018, che sembra essere morto di fame ed era infestato da rogna sarcoptica. È il lupo che nei giorni scorsi era stato avvistato in paese a Laste di Rocca Pietore ed era stato anche filmato la mattina presto di venerdì 8 febbraio sulla strada che da Laste scende a valle (leggi l’articolo): le riprese lo avevano seguito fino all’incrocio, dove l’animale aveva poi svoltato verso Digonera.

Ed è stato trovato morto proprio lì, nella zona di Digonera, in territorio di Rocca Pietore. L’animale era stato già osservato più volte anche dal personale della Polizia Provinciale. È il primo rinvenimento di un lupo morto in provincia di Belluno.

Probabilmente l’animale faceva parte del branco che si muove tra l’Alto Agordino e la Val di Fassa. Il gruppo familiare – comunica la Provincia di Belluno in una nota – è oggetto di costante monitoraggio da parte dell’Ufficio Faunistico della Provincia. Il cadavere non era troppo deteriorato e per questo sarà possibile effettuare un’analisi necroscopica: è stato consegnato questa mattina, venerdì 15, alla Sezione di Belluno dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie dove, nei prossimi giorni, saranno effettuati i rilievi sul corpo.

La rogna sarcoptica del lupo, nota anche come scabbia canina, è una seria patologia dermatologica parassitaria. L’agente eziologico è un acaro il cui serbatoio naturale è rappresentato abitualmente dalla volpe, ma che può interessare il lupo e il cane.

Che cosa fare nel caso in cui si osservi o si rinvenga un animale in difficoltà, malato oppure morto? Bisogna contattare il Corpo di Polizia Provinciale (al numero 0437959227) che provvederà al suo recupero, per le valutazioni del caso.

In provincia di Belluno il ritorno del lupo è stato accertato nel 2015, mentre l’ ultimo dato di presenza certa risaliva al 1929. È in atto una naturale ricolonizzazione da parte della specie (il lupo non è stato reintrodotto dall’uomo) in conseguenza dell’espansione della popolazione di lupi presente sulle Alpi Occidentali, da un lato, e la contestuale dispersione di altri lupi provenienti dai Balcani.

Grazie ai dati di monitoraggio del 2018 si stima che nel territorio della provincia di Belluno ci siano almeno tre branchi stabili, di cui uno proprio nella zona dell’alto Agordino, un secondo sulla dorsale prealpina della sinistra Piave in Valbelluna e un terzo sul massiccio del Grappa.

Anche in questa stagione stanno proseguendo i monitoraggi della specie, dai quali risulta un incremento della popolazione rispetto all’anno precedente, con occupazione di nuovi territori. In provincia di Belluno, il lupo trova condizioni molto favorevoli alle sue esigenze ecologiche, anche grazie alla notevole presenza di ungulati selvatici, suo principale alimento.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

%d