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venerdì 26 Aprile 2024,

Post maltempo, a Mel si celebra la solidarietà

Oggi, sabato 16 febbraio, la consegna del ricavato della casetta del brulè ai Comuni di San Tomaso e Rivamonte Agordino, al Gruppo Natura di Lentiai e ad "Alziamo la voce".

Un progetto avviato già qualche mese fa, a dicembre, e che ha dato i suoi frutti. Stiamo parlando dell’iniziativa di solidarietà che, nel periodo natalizio, ha visto le associazioni zumellesi alternarsi nella gestione della casetta del brulè, il cui ricavato è stato consegnato nella mattinata di oggi, sabato 16 febbraio, alle popolazioni colpite dal maltempo dello scorso ottobre.

Il Palazzo delle Contesse ha ospitato una partecipata cerimonia, in cui lo spirito di coesione e generosità ha fatto da protagonista. «Siamo riusciti a raccogliere una cifra molto buona», hanno messo in risalto Simone Deola, già assessore dell’“ex” Comune di Mel, e Simone Menel, presidente della Pro Loco Zumellese, «che destiniamo oggi ai Comuni di San Tomaso e Rivamonte Agordino, al Gruppo Natura di Lentiai e ai promotori di “Alziamo la voce”». In totale, 7.300 euro: 1.700 a testa tra i due territori dell’Agordino e l’associazione di Lentiai e 2.200 agli artisti che hanno composto l’inno della rinascita dopo il maltempo.

«L’idea è partita, insieme ad altre associazioni, con l’intenzione di animare la piazza di Mel durante le giornate invernali», ha ricordato il presidente della Pro Loco, solidalizio che ha coordinato il progetto. «La casetta del brulè ha funzionato ed è stato possibile raccogliere una bella cifra. Ci organizzeremo anche per il prossimo inverno. Ci sono diversi aspetti su cui possiamo intervenire per migliorare ancora. il nostro obiettivo sarà sempre quello di aiutare chi ha più bisogno».

Come precisato da Deola, sono stati scelti due territori comunali che, forse, hanno avuto meno clamore mediatico, ma che sono stati colpiti in modo molto pesante dalla tempesta Vaia. «Non possiamo che dirvi grazie», ha evidenziato Daniel Colloi, assessore di San Tomaso. «Nel nostro comune abbiamo ancora alcune frazioni in parte isolate e in cui le persone si devono spostare a piedi. Stiamo aspettando il bel tempo e, passato l’inverno, verranno avviati ulteriori interventi».

MEL – Da sinistra, il presidente della Pro Loco Zumellese Simone Menel, l’assessore di San Tomaso Agordino Daniel Colloi e il già assessore di Mel Simone Deola.

Giovanni Deon, sindaco di Rivamonte, ha ripercorso i terribili momenti vissuti lo scorso 29 ottobre. «Qualcosa di drammatico», ha messo in risalto. «L’aspetto positivo è che dalla tragedia è nata una grande catena di solidarietà. Anche tantissimi comuni del Trevigiano si sono mobilitati per aiutare il nostro territorio». Deon ha però anche sottolineato che le difficoltà non sono superate, anzi. E non ha mancato di rimarcare la scarsa attenzione, a livello nazionale, nei confronti della montagna. «Purtroppo, spesso, ai sindaci viene detto di arrangiarsi», ha affermato. «Rivamonte misura 23 kmq, ha 25 km di strade comunali e 618 abitanti. Bastano questi numeri per far capire quanto la situazione, specie dopo la tempesta Vaia, sia drammatica. Anche perché, per il nostro comune, l’unica fonte di reddito, extra tributi, era (e speriamo possa essere ancora) il bosco. Dopo quanto accaduto, per 20-30 anni queste entrate non ci saranno più e sarà ancora più difficile far quadrare il bilancio».

Il sindaco ha raccontato anche la sua esperienza personale: «Vivo in una casa un po’ isolata e per scendere oggi in Valbelluna ho voduto mettere scarpe con i chiodi. Dopo l’ondata di maltempo, per ogni spostamento devo programmare per tempo la mia giornata. Peccato che i nostri governati, a Roma e in Regione, non si rendano conto dei problemi della montagna».

Il sidaco di Rivamonte Giovanni Deon con Deola e Menel.

E se l’Agordino è stato il territorio più colpito, la tempesta non ha risparmiato nemmeno altre località. In Valbelluna, per esempio, ha distrutto i Laghetti della Rimonta. Da qui la decisione di dare un contributo al Gruppo Natura che, insieme al Comitato di Bardies, da tanti anni è impegnato per garantire manutenzione, accessibilità e conservazione dell’area. «A marzo prenderanno il via gli interventi di ripristino, grazie a contributo di Unione Montana Valbelluna. Anche gli ex Comuni di Mel e Lentiai sono scesi in campo», ha fatto sapere Deola. «Il nostro obiettivo sarebbe quello di riconsegnare i Laghetti ai tanti frequentatori per maggio-giugno», ha sottolineato Orfeo Dal Piva, del Gruppo Natura. «Non saranno più come prima. Basti pensare che il tremendo maltempo ha distrutto la pineta. Ma vogliamo che l’area possa tornare completamente friubile. Non a caso ci siamo mossi subito dopo la tempesta per rimuovere piante e sistemare le opere d’arte lungo il percorso. Ma c’è ancora parecchio lavoro da fare».

Orfeo Dal Piave e Franco Vergerio del Gruppo Natura di Lentiai con Deola, Menel e Deon.

E “Alziamo la voce”? «A inizio gennaio Mel ha ospitato una serata in cui protagonisti sono stati proprio i 50 musicisti bellunesi autori del brano», ha ricordato Deola, ringraziando insieme alla Pro Loco anche gli altri gruppi frazionali e sportivi, gli alpini e la Protezione civile. «Una toccante serata a cui hanno preso parte pure la Filarmonica di Lentiai e il Hruppo teatrale zumellese». Grazie al ricavato della casetta del brulè di Mel, altri 2.200 euro si aggiungono a quanto i giovani artisti stanno raccogliendo per ricostruire il parco fluviale di Lambioi.

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