Violenza sessuale nei confronti di una bambina sotto i 10 anni di età, in età scolare. L’autore è in carcere a Pordenone, lo hanno fermato i Carabinieri di Belluno un paio di giorni dopo i fatti, all’inizio di febbraio, gravissimi i capi d’accusa di cui dovrà rispondere.
È il marito della zia della bambina, straniero (non africano), nato nel 1961, regolare in Italia, dove ha raggiunto da circa un anno la moglie, che vive e lavora da tempo in Valbelluna. È stato un normale ricongiungimento familiare, previsto dalla legge. Di più i Carabinieri non possono dire, le indagini sono in corso, la situazione è delicatissima.
La mamma della bambina si è insospettita parlando con la figlia, il giorno dopo. L’ha portata al pronto soccorso per capire, per sapere. Si è attivato il protocollo previsto dalla legge e sul posto è intervenuto il nucleo operativo specializzato dei Carabinieri di Belluno, come riferisce il Maggiore Marco Stabile.
Nell’anno di soggiorno in Italia l’uomo non era riuscito a trovare un lavoro fisso e così, nell’ambito della comunità dei connazionali, si era reso disponibile a tenere i bambini.
Quando ha saputo che i genitori della piccola si erano rivolti al pronto soccorso l’uomo, incensurato, si è eclissato. I Carabinieri hanno presidiato le case che frequentava, lo hanno trovato nascosto in una abitazione di connazionali con la moglie, al buio.
Il Maggiore Stabile invita le famiglie a stare attenti: di solito l'”orco” è uno di famiglia.
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