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giovedì 28 Marzo 2024,

Un nuovo progetto per i capi scout bellunesi dell’Agesci

È stato approvato nell’assemblea che si è tenuta a Sedico nella serata di ieri, venerdì 15 marzo.

I capi scout bellunesi dell’Agesci hanno un nuovo progetto che orienterà la loro azione sul territorio provinciale nei prossimi tre anni. Dopo averlo elaborato nel corso degli ultimi mesi, a partire dall’assemblea tenutasi lo scorso novembre a Nate di Trichiana, il progetto è stato ufficialmente approvato e adottato nell’assemblea che si è svolta a Sedico nella serata di ieri, venerdì 15 marzo.

Tre in particolare i settori su cui si concentra il progetto, settori che i capi scout hanno ritenuto importanti per qualificare la loro azione di educatori. In primo luogo quello della formazione dei capi stessi, anche nell’ambito della proposta di catechesi per la quale si sentono sempre più spesso interpellati anche come accompagnatori all’iniziazione ai sacramenti. Ma l’esigenza di curare la formazione riguarda anche altri aspetti, da quello relativo alle tecniche specifiche della vita scout, a quello della sicurezza, da quello del pronto soccorso a quello della partecipazione alle emergenze di protezione civile.

Un altro obiettivo del progetto è quello di rafforzare le comunità dei capi che guidano i cinque gruppi presenti in provincia (Belluno, Feltre, Mel, Sospirolo e Sedico), comunità che spesso soffrono per la difficoltà nel ricambio dei capi e che non sempre trovano stabilità nei capi giovani costretti a spostarsi per studiare e/o trovare lavoro. Guardando oltre le difficoltà di ogni singolo gruppo, il progetto ricorda poi che è fondamentale mantenere uno sguardo aperto al futuro, continuando a lavorare con positività e ottimismo per favorire e cogliere le occasioni che possano portare a incrementare la presenza dell’esperienza scout sul territorio.

Un terzo settore di proposte del progetto riguarda il rapporto con le realtà del territorio. In questo caso viene sottolineata in particolare la necessità di collaborare con le realtà ecclesiali e con altre associazioni di volontariato e di promuovere le attività scout attraverso i mezzi di comunicazione e anche tramite eventi che mettano in evidenza aspetti chiave dell’educazione scout, come il rispetto della natura.

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