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venerdì 29 Marzo 2024,

Turismo in montagna, più arrivi nel 2018 e presenze in lieve calo

L’assessore regionale Caner: necessario continuare a investire, soprattutto negli ambiti più maturi come il mare e la montagna.

La Regione ha reso noti i dati definitivi dell’andamento turistico veneto nel 2018. Dati che, ha sottolineato l’assessore regionale Federico Caner, «confermano pienamente la forte capacità attrattiva del Veneto» perché il numero dei visitatori ha superato i 19,5 milioni, grazie all’aumento di arrivi sia stranieri (+1,8%) che italiani (+2,8%), e perché è stato consolidato il numero delle notti trascorse dai turisti nelle strutture ricettive (oltre 69 milioni), con l’aumento di italiani (+1,6%) che compensa la leggera flessione di stranieri (-0,4%).

«Una flessione non preoccupante, ma da non trascurare», ha precisato Caner, che indica la necessità di continuare a investire in termini di idee e creatività, di innalzamento qualitativo delle strutture e dei servizi, soprattutto negli ambiti più maturi della nostra offerta, come il mare, appunto, ma anche la montagna, che pure ha fatto segnare nel 2018 un aumento del 4,4% degli arrivi e una sostanziale tenuta nelle presenze (-0,2%), e che nella sola stagione invernale, grazie alle abbondanti nevicate dello scorso anno, ha registrato un +12,9% di arrivi e un +6,7% delle presenze. «In altre parole», ha spiegato Caner, «proprio i prodotti più tradizionali dell’offerta veneta sono anche quelli che si devono misurare con una concorrenza più ampia e più forte e risultano pertanto più vulnerabili: sta a noi saperci rinnovare con continuità».

I dati – sottolinea ancora Caner – certificano anche la continua e progressiva riduzione della durata dei soggiorni che diventano sempre di più vacanze brevi in località e in periodi diversi. In altre parole, la tendenza è quella di scaglionare le proprie uscite, accorciandole e ricercando mete e fattori stimolanti diversi.

«Segnali in questo senso – evidenzia l’assessore – vengono dall’attenuazione del fenomeno della stagionalità nelle città d’arte, nelle località lacuali e montane, ma anche dalla crescita attrattiva di territori che offrono possibilità di turismo esperienziale ed emozionale, legato all’originalità dei luoghi, alle caratteristiche di ospitalità e di soggiorno, all’autenticità dei prodotti, siano essi enogastronomici o artigianali.

«In ultima analisi – conclude Caner – obbligatorio è non stare fermi e non accontentarsi, ma continuare a indagare i modi attraverso i quali gran parte degli uomini intende soddisfare i bisogni atavici di viaggiare e di conoscere».

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